mercoledì 15 ottobre 2008

«Ecco l’eco-casa di classe A. I Comuni la sostengano»

Dal Giorno

La fiamata del petrolio si è spenta, ma guai dimenticare la lezione che il barile a quasi 150 dollari ha impartito: bisogna uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili trovando una sintesi virtuosa fra sete di energia e sostenibilità ambientale. A cominciare dai luoghi dove viviamo e lavoriamo. E’ il leit motiv dell’edizione 2008 del Saie, una delle manifestazioni leader a livello internazionale dedicata al mondo dell’architettura e delle costruzioni, che si apre domani alla fiera di Bologna. «Nei padiglioni — spiega Marino Capelli, responsabile area costruzioni e industria di BolognaFiere — verranno presentati i materiali e le tecnologie più avanzate per costruire risparmiando energia. Si tratta di soluzioni che il mercato offre già da tempo e che sarebbero maggiormente accessibili se progettisti e norme ne prevedessero un utilizzo sempre più massiccio». Cosa che però farebbe lievitare i prezzi delle case, che in Italia sono già abbastanza alti... «In effetti costruire alloggi ‘risparmiosi’ significa aumentare i costi mediamente del 15%. Però i Comuni possono intervenire evitando che a pagare il conto sia solo chi compra casa». In che modo? «Concedendo ai costruttori sgravi fiscali sugli oneri di urbanizzazione, oppure consentendo di aumentare il volume degli edifici oggetto di ristrutturazioni virtuose dal punto di vista del risparmio energetico. Per esempio proponendo un patto al proprietario che vuole rimettere a nuovo un appartamento all’ultimo piano: tu realizzi un tetto coibentato di ultima generazione e io in cambio ti permetto di trasformare il sottotetto in mansarda abitabile. A mio avviso si tratta di un buon affare per entrambi, se consideriamo quanto potrà costare il petrolio fra 30 anni e quale sarà il livello di anidride carbonica nell’aria». Qual è il giro d’affari di questo settore in Italia? «Una ricerca Cresme-Legambiente, che presenteremo nel corso della manifestazione, rileva che vi sia un mercato significativo, stimato in circa 40mila alloggi all’anno, pari a 8 miliardi di euro. E parliamo solo delle nuove costruzioni». Quali sono gli interventi da fare per costruire un’abitazione di classe A o per adeguare la propria allo standard più alto? «Anzitutto prevedere termocappotti in grado di isolare l’edificio. Ciò significa abbattere sensibilmente i costi per riscaldarlo e per raffrescarlo. Quindi dotarlo di finestre di nuova concezione e di tutta una serie di accorgimenti in grado di renderlo meno sensibile all’escursione termica sia d’inverno sia d’estate. Poi utilizzare caldaie a condensazione e condizionatori di classe A. Tutti questi interventi si possono vedere a Saienergia, dove abbiamo realizzato una tipologia di casa in cui per la prima volta vengono mostrate tutte le metodologie di risparmio energetico necessarie a farla diventare di classe A. Un obiettivo che anche noi di BolognaFiere stiamo perseguendo». Nel senso che volete costruire padiglioni di classe A? «Diciamo che siamo avviati su quella strada. Per questo abbiamo installato 600 metri quadrati di pannelli fotovoltaici sul tetto del padiglione 36, capaci di fornire 23mila kilowatt di elettricità all’anno: una quantità di energia che, se prodotta con sistemi tradizionali, libererebbe nell’aria circa 17 tonnellate di CO2. Una bella boccata d’ossigeno per l’ambiente».

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