venerdì 3 ottobre 2008

Divergenze sui costi di Kyoto

Cifre diverse tra ministero dell'Ambiente e quello dello Sviluppo, spiega Il Sole 24 Ore

Quanto ci costerà il pacchetto europeo su energia e ambiente? Il ministero dell'Ambiente aveva stimato per l'Italia una spesa annua sui 23-27 miliardi di euro l'anno. Mercoledì durante un incontro tecnico l'Enea ha presentato a nome del ministero dello Sviluppo economico i vecchi conti poco dettagliati che erano stati sostenuti dal Governo Prodi per concordare a Bruxelles il "pacchetto energia e ambiente": i vantaggi conseguiti dai risparmi e dagli investimenti in efficienza energetica saranno superiori ai costi. La posizione ufficiale italiana è rimasta con l'orologio fermo a un anno e mezzo fa, contraddicendo l'evoluzione del dibattito e delle posizioni negoziali dell'Italia anche all'estero. L'Italia così ha due negoziati paralleli. La vecchia posizione ufficiale, sostenuta in modo palese, e al tempo stesso gli emissari del Governo stanno girando nelle capitali d'Europa per convincere gli altri Paesi a una cautela sui reali benefici del pacchetto Ue.Secondo una stima elaborata dall'economista Stefano Da Empoli, e presentata l'altro giorno all'Energy Summit del Sole 24 Ore, per le sole fonti rinnovabili serviranno investimenti per 25,4 miliardi di euro con una spesa in incentivi sui 58,6 miliardi di euro (e un rincaro in bolletta di mezzo centesimo al chilowattora). Nel frattempo in Europa comincia a scricchiolare la solidità del pacchetto "energia e ambiente", anche se la Francia (presidente di turno sino a fine anno) e il Parlamento europeo (che scadrà in primavera) vogliono chiudere i loro mandati con un forte successo politico e d'immagine. Il pacchetto europeo su energia e ambiente (chiamato anche 20-20-20) è stato concordato un anno e mezzo fa e prevede che entro il 2020 i Paesi europei riducano del 20% le emissioni di anidride carbonica, del 20% i consumi di energia e portino al 20% il ricorso alle fonti rinnovabili (acqua, vento, sole e così via). In Italia la stima ufficiale dei costi e dei benefici (ma molto discussa all'interno) è rimasta quella con cui il Governo Prodi aveva stimato in Italia per il 2020 consumi energetici pari a circa 150 milioni di tonnellate di petrolio. Le previsioni più lusinghiere parlano invece di almeno 185 milioni di tonnellate, e la stima di 150 milioni è stata calcolata già considerando gli effetti del contenimento dei consumi indotto dal pacchetto europeo 20-20-20. Un divario che sballa i conti. È in programma per lunedì un nuovo incontro tra i ministeri nel tentativo di raggiungere una posizione condivisa.

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