mercoledì 22 ottobre 2008
Aosta, teleriscaldamento per tre case su quattro
Oltre 73 milioni in cinque anni. L'impianto di teleriscaldamento della città di Aosta è una delle più importanti grandi opere regionali previste nel prossimo decennio sia per l'impegno finanziario sia per l'impatto che avrà sulla qualità ambientale del capoluogo, con una riduzione delle emissioni di Co2 stimata in circa 50mila tonnellate.A costruire centrale e rete sarà la Telechauffage Aoste srl (Telcha), società con sede a Châtillon, costituta ad hoc per dare vita all'impianto, di cui fanno parte la Compagnia valdostana delle acque con una quota del 49%, la Società energetica aostana e la Fratelli Ronc, entrambe con il 25,5%. Il 6 ottobre, intanto, è stato depositato il progetto per le autorizzazioni agli organismi competenti, cioè gli assessorati all'Ambiente e alle Opere pubbliche, la commissione per la valutazione d'impatto ambientale, il Comune di Aosta e l'Arpa. A predisporre la progettazione e lo studio di impatto ambientale è Iccsea, società del gruppo Sea, che ha già al suo attivo gli impianti di Morgex, San Benedetto del Tronto e Pré-Saint-Didier e sta lavorando su altre opere simili in Toscana, Veneto, Piemonte e Basi-licata, oltre che in Romania.Il progetto Al momento il progetto è racchiuso in un volume di 236 pagine (allegati esclusi) che Pietro Giorgio, amministratore delegato di Sea, sfoglia illustrando in anteprima le peculiarità dell'intervento: «Prima di tutto – fa presente – va evidenziata la diversificazione delle fonti a vantaggio di quelle rinnovabili, l'efficienza dell'impianto e la capacità di risparmio energetico, elementi che lo rendono un unicum a livello italiano. Non è un caso che riceviamo richieste di partnership da tutta Italia per la realizzazione di simili opere e in questo momento stiamo già esportando al di fuori dei confini regionali il nostro know how ». (Dal Sole 24 Ore)
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