venerdì 10 aprile 2009

Kerakoll è più verde

Oltre la crisi della ceramica. Il gruppo Kerakoll di Sassuolo, controllato dalla famiglia Sghedoni, sviluppatosi sulla scia dell'exploit delle piastrelle (45% di quota del mercato dei prodotti per la posa del gres porcellanato) per poi specializzarsi nei prodotti per l'architettura sostenibile, il restauro storico e l'interior design, ha chiuso il 2008 con un fatturato consolidato di 335 milioni (+6% rispetto al 2007). L'export è il 30% del giro d'affari. Il margine operativo lordo è 85 milioni. «L'obiettivo per quest'anno», dice Gian Luca Sghedoni, ad di Kerakoll, «è ripetere il trend di crescita del 2008 anche attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti ecosostenibili e l'ingresso in nuovi segmenti dell'alto di gamma, per esempio la biocalce. La nostra green division arriverà a rappresentare nel 2010 il 15% del fatturato. Inoltre stiamo studiando soluzioni innovative per il risparmio energetico e tipologie più funzionali di superfici ecosostenibili. Crediamo che siano fondamentali la ricerca e la proposta di nuovi prodotti e in questo 2009 investiremo 38 milioni di euro, di cui il 75% nell'individuazione di tecnologie ecocompatibili». Insomma, Kerakoll si propone come gruppo sempre più «verde» e sempre più orientato al supporto al design. (da Milano Finanza).
Segnalo, a proposito di scelte sostenibili da parte di aziende italiane, un altro progetto di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.

Ikea Italia festeggia i suoi 20 anni all'insegna dell'ambiente

Vent'anni all'insegna dell'ambiente, del contesto sociale, del design democratico. E una strategia di marketing dove il punto vendita resta il luogo prediletto per comunicare. Manca circa un mese alla festa per il 20° compleanno di Ikea in Italia, che sarà celebrata fin dalla settimana del Salone del mobile e del Fuorisalone (22-27 aprile) di Milano. Si tratterà di un ritorno, visto che la prima Collezione Ikea PS è stata lanciata proprio al Fuorisalone, nel 1996.Questa volta ci sarà una retrospettiva delle precedenti cinque edizioni, quasi una piattaforma simbolica per il lancio dei contenuti e dei valori della nuova collezione di design a basso costo......Intanto, il fatturato del 2008, al 31 agosto, è stato di 1,33 miliardi di euro (21,2 miliardi nel mondo), con un incremento di vendite del 6% rispetto all'anno precedente (+7% a livello globale). «Il negozio è il primo luogo per comunicare con i nostri clienti», dichiarano Alessandro Testa e Carlotta Guerra, rispettivamente store manager di Ikea Carugate e responsabile delle relazioni con i media di Ikea Italia. E per questo, come testimonia il Report ambientale e sociale 2008, l'azienda non smette di investire nel campo del risparmio energetico, progettando i nuovi punti vendita con tecnologie a minore impatto ambientale e cercando di ridurre il volume dei rifiuti. Non solo: fra gli obiettivi c'è anche quello di portare al 15% la mobilità dei clienti non legata all'automobile.Ogni negozio, inoltre, sviluppa «una propria strategia di marketing sul territorio», dice Testa. Nel milanese, Bimbi in bici è fra le iniziative più recenti (Monza, 11 maggio 2008).Parallelamente, continua la comunicazione su scala nazionale, che ruota attorno al catalogo e ai media classici, fra cui da pochi anni ha trovato spazio anche la tv. (da Italia Oggi)

giovedì 9 aprile 2009

ENIA ALTERVIS per le fonti rinnovabili

Nasce, a Reggio Emilia, Enia Altervis, il Centro ricerche dell'utility Enia sullo sviluppo delle fonti rinnovabili con la collaborazione delle Università di Modena e Reggio Emilia. Previsto finanziamento di 120 milioni di euro. (da L'Unità)

Tegole al sole

Lunghe file di pannelli fotovoltaici a silicio mono e policristallino. Ma tra un padiglione e l'altro, all'EnergyMed, fiera dedicata all'energia pulita che si è appena conclusa a Napoli, si scorgevano alcune tegole diverse da quelle comuni.«Abbiamo deciso di ribaltare la prospettiva, ovvero sostituire un componente edilizio in modo che possa ospitare il fotovoltaico –spiega Francesco Salomone, amministratore delegato di Elettro Sannio, azienda di Benevento molto attiva nel clean tech –non guardiamo l'edificio per poi pensare come inserire i moduli; al contrario guardiamo a quello che può offrire l'edilizia con dei piccoli interventi».«Design dell'energia», non si stanca di ripetere Mario Buono, coordinatore del gruppo di ricerca di disegno industriale della Seconda università degli Studi di Napoli, che racconta così la genesi del laterizio. La tegola è fatta in modo che una parte (quella fotovoltaica) non vada mai in ombra, che l'acqua piovana scorra ai suoi lati e che le celle abbiano la massima inclinazione. Al momento l'azienda ha avviato la produzione, la prima applicazione è prevista sul Municipio di Pompei. Uno spicchio di un settore che in Italia sta registrando una crescita fortissima, merito del Conto Energia, sistema di incentivi che dopo il taglio di Spagna e Germania è diventato il migliore d'Europa. Non solo, l'Italia, grazie a una notevole insolazione al Sud e a un prezzo medio della corrente elettrica maggiore rispetto agli altri Paesi europei potrebbe essere tra i primi in cui il fotovoltaico potrebbe diventare competitivo con le fonti tradizionali. Gianni Silvestrini, direttore del Kyoto club, è ottimista:il settore per l'Italia può rivelarsi una vera opportunità industriale, le aziende si stanno muovendo «con un miliardo e mezzo di investimenti programmati, dalla produzione di silicio a quello di celle e moduli. Entro pochi anni diventeremo esportatori ». (da Il Sole 24 Ore)
A questo link, potete leggere cosa ne pensa dell'energia responsabile Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni.

mercoledì 8 aprile 2009

Energyblot: salone delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.

Dal 16 al 19 Aprile presso il nuovo polo fieristico Expoblot di Caresanablot, provincia di Vercelli, si terrà EnergyBlot, la prima edizione del Salone delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.
EnergyBlot è una manifestazione che si focalizza sul grande tema delle energie, presentando ai visitatori i sistemi, le tecniche, le opportunità legate all’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili. La manifestazione si inserisce nell’attuale panorama che vede un crescente interesse verso le tematiche energetiche, contribuendo a promuovere il comparto produttivo e favorendo al contempo la conoscenza delle potenzialità di un sistema sostenibile (risparmio e riduzione inquinamento). Da energie-rinnovabili.net

Rubinetti a risparmio energetico

Il distretto del Valvolame e delle Rubinetterie del Piemonte nord orientale fa i conti con la crisi e il conseguente calo degli ordini. La ricetta per il futuro punta su innovazione, risparmio energetico ed ecosostenibilità. Con le sue 385 imprese e gli oltre 11mila addetti, il distretto non teme rivali a livello mondiale. Eppure, per la prima volta, in questo comparto e in questa zona si è dovuto far ricorso alla cassa integrazione. «Purtroppo non posso che confermarlo – dice Mariella Enoc, presidente dell'Associazione industriali di Novara e di Confidustria Piemonte – Del resto, con la crisi, c'è il blocco edilizio e di conseguenza una stagnazione anche in questo settore».....Nuovi progetti altamente tecnologici ed ecosostenibili sembrano la risposta del distretto per superare il momento- no. Mariella Enoc crede molto nel progetto Acqua Sapiens, una concezione integrata di rubinetti e valvole per il consumo intelligente dell'acqua; sono 13 i soggetti fra enti di rappresentanza, istituzioni e industrie del distretto di San Maurizio d'Opaglio che hanno formato un'associazione temporanea di scopo ad hoc. L'idea, finanziata dall'Ain con un milione di euro, è stata presentata alla Regione Piemonte all'inizio di marzo. «Miriamo – spiega la Enoc –a sviluppare un sistema economico e altamente innovativo, che consenta la distribuzione dell'acqua potabile in maniera sana e controllata, grazie all'introduzione di tecnologie elettroniche e informatiche nelle funzionalità meccaniche di valvole e rubinetti. Un altro obiettivo è la riduzione dell'inquinamento di metalli pesanti e placca batterica, con la ricerca di nuovi materiali come i polimeri o i compositi di ceramica, di leghe di ottone senza piombo. Dalla scelta dei materiali di base, fino al sistema di distribuzione, tutto il processo verrà controllato attraverso una rete di sensori interfacciati con un sistema di visualizzazione.Viene così realizzato un sistema di controllo intelligente dei flussi d'acqua, tanto nelle abitazioni quanto nelle strutture pubbliche ». (da Il Sole 24 Ore)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.

martedì 7 aprile 2009

Produrre più energia, a costi più bassi

Produrre più energia, a costi più bassi e con meno emissioni. Per fare quadrare questo cerchio, i dieci più grandi produttori elettrici del pianeta, riuniti nell’E8, avvisano i governi in vista del G8 di luglio: servirà un forte salto tecnologico e giganteschi investimenti; di sicuro l’elettricità non potrà essere più prodotta e consumata come si è fatto finora. Ma per muovere i capitali «sarà necessario un impegno politico senza precedenti e soluzioni che si basino su un insieme di strumenti, posto che non esiste un’unica via, “miracolistica”, che possa risolverli da sola». «Sicuramente la sfida dell’energia sarà “il” problema del nostro futuro spiega il presidente dell’Enel Piero Gnudi, in qualità di presidente dell’E8 ed anche se ora assistiamo ad un forte calo della domanda dovuto alla crisi globale, è certamente un problema che si riproporrà presto. Non dobbiamo dimenticarci che solo sei mesi fa, in giugno, il petrolio viaggiava oltre i 120 dollari al barile. Per questo dobbiamo cercare di trovare ora delle risposte: di fronte abbiamo investimenti che richiedono molti anni per dispiegare i loro effetti positivi». L’E8, non a caso, ha convocato il suo summit annuale a Roma, il 4 giugno. Ci saranno i big europei (oltre all’Enel, Edf e Rwe), americani (Aep e Duke Energy), canadesi (Hydro Québec e Opg), giapponesi (Tepco e Kansai) oltre alla russa Jsc RusHydro. Ma il vertice è stato allargato anche a Cina, India, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto.L’analisi dei principali produttori, racchiusa in un primo documento (Deployment of climate change technologies in the electricity sector) già messo a punto, parla chiaro. «Le tecnologie oggi dispobnibili vi è scritto non sono tutte ad un identico livello di maturità». L’analisi dell’E8 non esclude l’eolico e il gas a ciclo combinato, ma per il dopo Kyoto punta le sue carte soprattutto su nucleare, carbone pulito e i grandi impianti idroelettrici. Più in avanti, entrano in scena carbone con cattura della Co2, nucleare di IV generazione e fotovoltaico.«Bisogna puntare sul mix delle fonti oggi a disposizione aggiunge Gnudi e fare uno sforzo tecnologico per renderle compatibili con gli obiettivi ambientali. Per il carbone, che rappresenta ancora un terzo dell’energia usata sul pianeta, la strada per il sequestro della Co2 è stata trovata ma richiederà ancora investimenti. Dappertutto nel mondo si sta tornando al nucleare anche per diversificare il rischio di approvvigionamento. Questo, dal lato dell’offerta. Da quello della domanda, non si può fare a meno del risparmio energetico». Anche le rinnovabili hanno un peso nell’analisi dei 10 Grandi. «L’avallo del presidente Obama sul greenpower quale strumento di rilancio dell’economia osserva ancora Gnudi è molto importante».Gli investimenti in ballo sono colossali. «Si stima un valore superiore ai 13.000 miliardi di dollari di investimenti richiesti entro il 2030», inclusi gas e petrolio, afferma Gnudi. «E’ quattro volte il valore investito nella seconda metà del XX secolo», è scritto nel documento dell’E8. «Per attrarre i capitali necessari conclude Gnudi ai governi chiediamo regole e incentivi precisi, duraturi e stabili». Tra gli incentivi, prezzi che includano il “costo Co2” e un mercato dei Cdm (Clean development mechanism) che includa anche i Paesi emergenti. «Questo dei Cdm è un mercato che ha mosso 80 miliardi, in un solo anno. Ma in futuro farà cifre impressionanti. Va allargato soprattutto per coinvolgere anche i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo». (Da Il Messaggero)


A questo link, potete leggere cosa ne pensa dell'energia responsabile Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni.

Siena, geotermia al servizio delle serre

Ancora in caduta i consumi elettrici: Terna ha rilevato che in marzo la domanda è scesa del 7% (-8% in febbraio). Non scendono invece i prezzi della corrente industriale: moltissime imprese sono vincolate a contratti a lungo termine e a tariffa bloccata, stipulati quando il petrolio era al massimo. I prezzi industriali secondo l'Istat sono invece scesi dello 0,6% mensile e del 2,8% rispetto a febbraio 2008. (Da Il Sole 24 Ore)

domenica 5 aprile 2009

Edilizia, efficienza energetica contro la crisi

Fondi Ue in arrivo per chi investe per l'efficienza energetica nell'edilizia, per esempio con l'installazione di doppi vetri e pannelli solari e la sostituzione delle vecchie caldaie. Tali investimenti potranno contare su risorse fino al 4% del Fondo europeo per lo sviluppo regionale utilizzabili in tutti gli stati membri e in tutte le regioni Ue. Lo prevede un regolamento adottato giovedì 2 aprile dal parlamento europeo. Secondo gli eurodeputati, il provvedimento contribuirà alla promozione della competitività e alla creazione di posti di lavoro in tutta l'Ue e avere anche un impatto positivo per il raggiungimento degli obiettivi in materia di clima ed energia fissati dall'Unione europea. In base al nuovo regolamento, viene ampliato il ventaglio di spese ammissibili a un contributo del fondo. Nel caso di sovvenzioni, saranno ammessi i costi indiretti dichiarati su base forfettaria fino al 20% dei costi diretti di un'operazione, i costi a tasso fisso calcolati applicando tabelle standard di costi unitari definiti dallo stato membro e somme forfettarie destinate a coprire l'insieme o una parte dei costi di un'operazione, fino a un massimo di 50 mila euro. È prevista un'applicazione retroattiva dall'1 agosto 2006. (Da Italia Oggi7)

Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.

Energie rinnovabili, gli studi legali superconsulenti per i nuovi investimenti

Vento e sole per scacciare la crisi. Almeno per gli studi legali. Il settore delle rinnovabili, infatti, rappresenta oggi un business certo per gli avvocati. Grazie al sistema di incentivazione che rende gli investimenti sicuri e vantaggiosi per le imprese. Che però, nel dedalo amministrativo di autorizzazione e attivazione dei progetti, hanno bisogno dei migliori legali per districarsi tra normative nazionali e regionali che si accavallano ed evitare anni di attesa passati davanti a un Tar. Per questo, le firm stanno mettendo in campo i migliori esperti dell'amministrativo da un lato, per dare certezze al clienti in un campo minato, e della finanza dall'altro, per stringere accordi vantaggiosi sul finanziamento del progetto. Aggredendo un mercato che coinvolge promoter italiani, gruppi stranieri che sviluppano o acquisiscono progetti sulla Penisola, senza contare i miliardi di euro che stanno mettendo in campo le grandi compagnie come Enel, Eni o Erg per puntare sull'energia pulita nei prossimi anni. O le operazioni di joint venture che stanno siglando gli operatori energetici per mettere a fattor comune gli impianti. Ma l'espansione delle rinnovabili è assicurata anche dall'Unione europea, che ha fissato l'obiettivo di portarne il contributo al bilancio energetico totale al 20% entro il 2020.E oggi siamo ben al di sotto del 10%. E dal fatto che oggi l'Italia è il secondo importatore al mondo di energia elettrica senza figurare tra i primi dieci produttori, ed è uno dei paesi che la paga a più caro prezzo. In più, secondo una ricerca coordinata da Alessandro Nova, dell'Università Bocconi, e realizzata in collaborazione con Centrobanca, gli investimenti in impianti eolici, fotovoltaici, idroelettrici o a biomasse sono convenienti per le imprese sia in veste di fornitori di energia sia in qualità di utilizzatori diretti per i propri processi produttivi. Lo studio, in particolare, quantifica gli effetti economico-finanziari degli investimenti in energie rinnovabili sia nell'ipotesi di cessione dell'energia prodotta alla rete elettrica nazionale sia in quella di un utilizzo nell'ambito dei processi produttivi delle imprese finanziatrici. La redditività degli impiantiPer esempio, la ricerca Bocconi stima che un impianto idroelettrico, in grado di produrre due milioni di kwh l'anno e con una vita utile di 30 anni, è capace di assicurare un tasso interno di rendimento superiore al costo del capitale investito. E questo sia che l'energia sia completamente utilizzata per i processi produttivi industriali, sia che parte di essa sia venduta alla rete nazionale. In questo tipo di investimento, nel caso del 100% di autoconsumo il tasso interno di rendimento raggiungerebbe il 18,3%, rispetto al 7,5% del costo del capitale, con una rilevante generazione di valore per gli investitori. Il periodo di rientro dell'investimento, secondo lo studio Bocconi, sarebbe di otto anni nell'ipotesi di completo utilizzo dell'energia prodotta all'interno dei propri processi produttivi e si prolungherebbe di un solo anno se la metà dell'energia prodotta fosse venduta alla rete. Il conto energiaL'Italia, in questo momento, sta puntando in particolar modo sul fotovoltaico, avendo approvato il sistema di incentivazione conto energia (dm 19 febbraio 2007), esclusivamente indirizzato all'energia solare, in cui non viene elargito un contributo in conto capitale per l'acquisto dell'impianto, ma riconosciuta una tariffa incentivante ai kWh prodotti. Nello specifico, il decreto riconosce determinate tariffe agli impianti in esercizio in funzione della classe di potenza e del livello di integrazione architettonica. Le tariffe sono erogate per un periodo di 20 anni a decorrere dalla data di entrata in esercizio dell'impianto e rimangono costanti. Senza subire quindi aggiornamenti Istat, per l'intero periodo. Per gli impianti che entreranno in esercizio dal 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2010, inoltre i valori indicati dal decreto saranno decurtati del 2% per ciascuno degli anni di calendario successivi al 2008, rimanendo poi costanti per il periodo di vent'anni di erogazione dell'incentivo.Le compagnie elettricheMa quella dell'efficienza energetica sarà una sfida globale. Il summit annuale dell'E8, che si svolgerà il 4 giugno prossimo a Roma, coinvolgerà infatti anche i paesi dell'E5 (Cina, Messico, Sud Africa e Brasile mentre l'India deve ancora confermare la sua presenza). Tutti uniti per richiamare le istituzioni sulla necessità, per il settore dell'elettricità, di lavorare a stretto contatto con le autorità pubbliche per promuovere politiche che favoriscano lo sviluppo e il dispiegamento di programmi di efficienza energetica, oltre allo sviluppo di tecnologie avanzate a zero o a basse emissioni di anidride carbonica. In questo senso, le dieci maggiori compagnie elettriche del mondo nei paesi del G8, e cioè Aep (Usa), Duke Energy (Usa), Edf (Francia), Enel (Italia), Hydro-Québec (Canada), Kansai (Giappone), Opg (Canada), Jsc «RusHydro» (Russia), Rwe (Germania) e Tepco (Giappone), sono convinte che la sfida per la sicurezza energetica e la salvaguardia del clima «possono essere vinte solo con una rivoluzione tecnologica confortata da robusti investimenti». (da Italia Oggi7)

venerdì 3 aprile 2009

«La questione nucleare c'è solo in Italia». Verso il G8 dell'energia

Mentre il Senato è impegnato nella discussione sui temi dell'effetto-serra e del cambiamento climatico, le dieci aziende leader mondiali nella produzione di energia dei Paesi del G8 lavorano al summit annuale dell'E8 (l'organizzazione che le riunisce). L'appuntamento è già fissato per il 4 giugno a Roma, sotto la presidenza italiana dell'Enel.Dalla riunione, che il presidente dell'Enel Piero Gnudi ha voluto allargare ai rappresentanti di Brasile, Cina, Egitto, India, Messico e Sud Africa, scaturiranno analisi e raccomandazioni che saranno sottoposte agli otto grandi in occasione del vertice della Maddalena. In cima all'agenda c'è il cambiamento climatico, come spiega lo stesso Gnudi nella sua veste di presidente dell'E8.Perché il cambiamento climatico?È uno dei temi principali nell'agenda dei governi di tutto il mondo. Basti pensare a come lo ha cavalcato il Presidente Obama, e a come ora l'amministrazione di Washington lo abbia trasformato in uno strumento per dare nuovo impulso agli investimenti nella ricerca. Noi produttori di energia siamo responsabili del 23 per cento delle emissioni globali di CO2, ma siamo anche il settore che ha investito di più, e con successo, per ridurle. Vogliamo dunque mettere la nostra esperienza a disposizione della comunità internazionale con delle proposte che presenteremo agli otto grandi.Quali soluzioni prospettate?Innanzi tutto è necessario un grande sforzo tecnologico. Questa strada comporta però investimenti rilevanti, con ritorni molto dilazionati nel tempo. Per questa ragione, per trovare i finanziamenti necessari occorre un quadro normativo certo, stabile e accessibile, che metta le aziende in condizione di programmarli.Mi fa un esempio?Prendiamo gli incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Le regole che disciplinano la remunerazione di queste attività devono essere certe e non possono essere cambiate troppo frequentemente, perché altrimenti le aziende non avrebbero visibilità sul ritorno dei loro investimenti, e dunque rinuncerebbero a farli. In Italia il sistema degli incentivi è ben congegnato, ma manca di certezza nelle procedure autorizzative: prima di poter costruire un campo eolico si impiegano anni tra mille ostacoli burocratici, istanze ambientaliste e lungaggini amministrative.Quale altra soluzione proporrete per ridurre le emissioni di CO2?Non si può certo pensare di aggredire il problema con soluzioni in ambito regionale, o anche continentale. I meccanismi e le regole su questo fronte devono essere concepiti su scala globale, perché il tema del cambiamento climatico non conosce confini. I certificati di emissione della CO2 introdotti dal Protocollo di Kyoto, ad esempio, dovrebbero poter scaturire da progetti realizzati in qualsiasi parte del mondo, e senza limitazioni. Se davvero vogliamo attrarre investimenti, è dunque necessario che questi certificati non siano vincolati a quantità specifiche e a specifici luoghi. Quel che conta, infatti, è l'effettiva riduzione globale della C02. Allo stesso modo, dobbiamo pensare a soluzioni che consentano l'esportazione delle migliori tecnologie: se ad esempio applicassimo al parco centrali della Cina la tecnologia del carbone pulito introdotta da Enel a Civitavecchia, raggiungeremmo in un sol colpo gli obiettivi europei di riduzione della CO2.Nel G8 c'è un reale orientamento comune?Direi che esiste una comune consapevolezza delle sfide che ci attendono. Devo dire che sotto questo profilo l'Italia è un Paese virtuoso: in Europa, è il Paese che consuma meno energia per abitante, e soprattutto il nostro parco centrali è tra i più moderni ed avanzati. Questo per certi aspetti è un vantaggio, perché siamo all'avanguardia sul fronte del risparmio e dell'efficienza energetica, ma è anche uno svantaggio, perché qualsiasi ulteriore miglioramento presenta costi e difficoltà maggiori rispetto ai Paesi che sono più indietro di noi.L'Italia ha scelto la via del nucleare. Se ne parlerà all'E8?Tutte le imprese che fanno parte dell'organizzazione concordano sul fatto che il nucleare sia una delle strade che dobbiamo percorrere. L'Italia è l'unico Paese del G8 che non utilizza questa fonte energetica: questo del nucleare è dunque un dibattito tutto italiano, e quindi credo che l'E8 si limiterà a raccomandare di proseguire sulla strada del nucleare. Enel opera nel nucleare in Francia, in Slovacchia e Spagna, perché pensiamo che questa tecnologia debba far parte di un mix produttivo ben bilanciato insieme al carbone pulito e alle fonti rinnovabili.Qual è la nuova frontiera delle rinnovabili?La sponda meridionale del Mediterraneo, soprattutto per noi europei, presenta opportunità di crescita che non devono andare disperse. Tutti i Paesi rivieraschi dell'Africa settentrionale hanno vento e sole in abbondanza, e hanno ampia disponibilità di terra. Coniugando queste risorse con la nostra disponibilità di tecnologie e capitali, potremmo realizzare un grande progetto di sviluppo delle fonti rinnovabili. È un percorso però ancora tutto da realizzare, perché la centralità delle fonti rinnovabili è un concetto ancora troppo giovane nell'agenda dei governi del mondo. (Da Il Riformista)

"Piano cemento", di efficienza energetica non si parla

Completamente assente dal dibattito politico-giornalistico sul "Piano cemento" (non è un piano casa) del governo, quasi completamente assente dal tira e molla tecnico avvenuto attorno al tavolo della conferenza Stato Regioni, dovrebbe emergere adesso finalmente il grande problema dei consumi energetici. Se l'Italia è completamente fuori dai parametri e dagli obiettivi di Kyoto lo si deve infatti in buona parte alla quantità (enorme) e alla efficienza e all'isolamento (pessimi) dell'insieme degli edifici esistenti. Parliamo dell'energia necessaria al raffrescamento, illuminazione, ascensori e soprattutto riscaldamento di case palazzi e capannoni e delle emissioni necessarie a produrre tale energia. In altre nazioni - semplicemente in Francia, Gran Bretagna, Germania - non sarebbero stati concepibili giorni e giorni di dibattito pubblicistico pubblicitario sull'aumento delle volumetrie senza alcun riferimento concreto alla necessità di diminuire i consumi energetici e di aumentare l'efficienza dell'edificato. Tanto per cominciare si sarebbe dovuto ricordare che il governo Berlusconi ha abolito (pardon rinviato a chissà quando) l'obbligo di certificazione energetica degli edifici (uno strumento che ormai esiste, per quanto comprensibilmente standardizzato.) E poi si sarebbe dovuto ricordare - o annunciare - che il patrimonio edilizio italiano, soprattutto quello costruito tra gli anni 50 e gli 80, è un colabrodo che dovrebbe quanto meno dimezzare i suoi consumi energetici. Una stima recentemente riportata da Ecodallecitta.it dice che mediamente un metro cubo edificato italiano comporta un consumo annuale di 20 litri di gasolio o equivalenti, mentre in Germania e Austria ormai si esige di non superare una necessità di 7 litri per metro cubo. Non occorre essere esperti specialisti, ma semplicemente aver fatto matematica nelle scuole dell'obbligo, per capire che l'aumento delle volumetrie tra il 20 e il 35% rende ancora più aperta la forbice e più gravoso il compito. Insomma il 35% è un aumento di volumetria che potrebbe essere concesso solo a chi ristruttura o ricostruisce un edificio in modo da ridurre del 75% i consumi energetici! Nei testi finora circolati, dalla prima bozza del governo fino al compromesso con le Regioni, non c'è nessuna quantificazione degli obiettivi di efficienza energetica. Cara grazia che il concetto sia riapparso. Ma i numeri ci sono solo per gli aumenti di volumetria. Ora una cosa sembra chiara e cioè che la palla passa alle Regioni che hanno salvaguardato almeno in parte la loro autonomia. Devono legiferare entro 90 giorni, e faranno leggi assai diverse. Un banco di prova molto impegnativo - con la campagna elettorale di mezzo - per l'ambientalismo, la sinistra, la cultura. Il tema dell'efficienza energetica, dell'isolamento termico e dei pannelli solari non è alternativo alla difesa del paesaggio. Anzi indica in quale direzione andrebbero concentrati gli investimenti e gli incentivi. (Da Liberazione)

Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.

giovedì 2 aprile 2009

Efficienza energetica, piano edifici pubblici

Sviluppare misure per l'incremento dell'efficienza degli usi finali dell'energia e dei servizi energetici negli appalti pubblici, con modalità tecnicamente efficaci ed economicamente convenienti per la pubblica amministrazione: è questo l'oggetto di un accordo quadro di collaborazione siglato da Enea, ministero dell'economia e delle finanze e da Consip. L'intesa prevede la predisposizione di metodologie di supporto alle amministrazioni pubbliche per la migliore definizione di standard di acquisto di servizi energetici che includano, da parte del fornitore, la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica delle strutture e degli impianti, facendo ricorso a strumenti finanziari come il «finanziamento tramite terzi».L'obiettivo è di sviluppare una serie di meccanismi per semplificare, razionalizzare, accelerare e incentivare il recupero e il riutilizzo della disponibilità finanziaria proveniente dalla quota di riduzione dei consumi energetici delle strutture, attraverso interventi di risanamento energetico ed aumento dell'efficienza. Le risorse così liberate potranno essere trasferite e riutilizzate dal mondo produttivo, innescando effetti moltiplicativi sul sistema economico e occupazionale.Enea, Mef e Consip collaboreranno in diversi ambiti operativi: verrà realizzata un'analisi dei fabbisogni energetici delle amministrazioni e dei loro comportamenti di acquisto per favorire iniziative volte al raggiungimento di obiettivi di risparmio energetico, razionalizzazione della spesa e incremento dell'uso di fonti rinnovabili; verranno individuati parametri, criteri e requisiti standardizzabili, valorizzate e rese replicabili best practices innovative in materia di efficienza energetica e tutela dell'ambiente, da integrare negli strumenti e nelle procedure di acquisto realizzati da Consip; verranno promosse presso le amministrazioni pubbliche soluzioni efficaci che possano contribuire a un'ulteriore diffusione delle opportunità in materia di efficienza e risparmio energetico nell'ambito dei processi di razionalizzazione della spesa pubblica.Le competenze scientifiche e tecnologiche di Enea, unite alla capacità di intervento sulle procedure di acquisto da parte di Consip, verranno impiegate per portare a compimento una delle fasi del processo di sviluppo del Piano nazionale di intervento per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico, la proposta elaborata da Enea nell'autunno scorso, in veste di Agenzia nazionale per l'efficienza energetica. (Da Italia Oggi)

A Castelnuovo i watt di biogas, sole, acqua

L'amministrazione comunale di Castelnuovo Bormida è al lavoro già da diversi mesi su alcuni progetti riguardanti le energie alternative. Un obiettivo da raggiungere presto per la giunta guidata da Mauro Cunietti, da sempre attenta alle problematiche inerenti la salvaguardia dell'ambiente.Il Comune di Castelnuovo e alcune aziende stanno studiando la possibilità di realizzare tre impianti: una centrale a biogas nella zona industriale, un impianto per il fotovoltaico e uno idroelettrico. Quest'ultimo, proposto dall'azienda Sisco Sas, è al momento in fase di progettazione avanzata. «L'impianto idroelettrico sfrutterebbe le acques del Bormida e sarebbe in grado di produrre fino a 1 megawatt di potenza» spiega il sindaco Cunietti.Lo studio per la realizzazione è in fase conclusiva, si è infatti ormai alla valutazione di impatto ambientale che quando sarà terminata ne permetterà l'installazione.«L'impianto, seppur di proprietà privata, sfrutterà il fiume e il suolo pubblico, quindi il nostro intento è quello di avere una ricaduta positiva in termini economici per il Comune, che così potrà reinvestire i fondi in opere o contributi per il paese e la cittadinanza» precisa Cunietti.Nel frattempo si lavora all'ipotesi di portare altri due impianti in paese: una centrale a biogas nella zona industriale e un impianto fotovoltaico distribuito su sei ettari di terreno per una produzione di circa 1,5 megawatt. «Si deve sviluppare la coscienza dell'utilizzo delle risorse naturali attraverso il concetto dello sviluppo sostenibile - dice il sindaco -. Siamo sensibili al discorso che riguarda l'utilizzo delle risorse primarie del pianeta e pensiamo che anche a livello locale si debbano attuare le necessarie azioni affinché si possa contribuire a migliorare la qualità della vita».L'attenzione per le energie rinnovabili da parte degli amministratori del piccolo comune di Castelnuovo Bormida si è concretizzata in contatti con le aziende, studi di fattibilità e di valutazione ambientale; se nel 2009 tutti i tre progetti verranno confermati si profila una produzione di circa 3,5 megawatt di energia. (Da La Stampa)

A questo link, potete leggere cosa ne pensa dell'energia responsabile Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni.

mercoledì 1 aprile 2009

Collegno, sconti per le case ecologiche

Sconti per chi costruisce e chi ristruttura con un occhio di riguardo al risparmio energetico. Il Comune di Collegno ha stilato un regolamento in cui stabilisce delle facilitazioni per quanti edificano o rimettono a nuovo stabili in città. «Se non il primo, siamo uno dei primi Comuni italiani che ha promosso questi sconti “verdi” - ammette il sindaco Silvana Accossato -, perché comprendiamo che intervenire con opere di coibentazione e impianti di energie alternative costa. E noi mettiamo risorse per invogliare i nostri cittadini. Generando così anche un meccanismo virtuoso, sia nell'edilizia sia nelle molte ditte del settore di impianti ecologici che sono italiane».Ma vediamolo nel dettaglio il regolamento. «Per le nuove costruzioni - spiega l'assessore Gianni Pesce - verrà concesso un 5 per cento di sconto sugli oneri di urbanizzazione secondaria ogni 4 per cento di riduzione della dispersione del calore o uso di fonti alternative: tutto fino al un premio del 40 per cento». Non solo agevolazioni, ma anche obblighi. Il regolamento, infatti, sancisce che nella metà di tutti i nuovi giardini siano piantati alberi. «Per andare ad aumentare il patrimonio arboreo cittadino» afferma Pesce. Non solo, nei cortili vi dovranno essere anche posti per le bici, almeno uno per appartamento, e naturalmente l’apposito spazio per i bidoni della differenziata. (Da La Stampa)

Con la Chambre a lezione di risparmio energetico

«Impianti a fonti energetiche rinnovabili» e «Costruire il basso consumo»: i titoli scelti dalla Chambre Valdôtaine per i corsi di formazione, promossi in collaborazione con l’assessorato delle Attività produttive, ne anticipano i contenuti. Inseriti nel programma di avvicinamento alla terza edizione di Rigenergia, entrambi i percorsi intendono introdurre quanti operano nel settore edile a tematiche, quali il risparmio energetico e le tecnologie costruttive a esso connesse. Impiantisti, installatori, imprenditori, progettisti, artigiani e carpentieri sono i principali destinatari dell’iniziativa.Durante le 20 lezioni, articolate in 5 moduli, del corso «Impianti a fonti energetiche rinnovabili» saranno illustrate varie possibili integrazioni agli allestimenti tradizionali per ridurre i consumi e limitare gli sprechi nel «sistema edificio», presentati vantaggi e svantaggi di casi concreti di intervento presenti sul territorio, analizzate normative locali e nazionali. Fornire alle imprese le informazioni necessarie circa le modalità di costruzione e ristrutturazione ispirate al basso consumo e alla qualità acustica è invece l’obiettivo del percorso «Costruire a basso consumo». Le 18 lezioni previste, suddivise in 2 moduli, saranno dedicate in particolare ai principi della fisica tecnica e alle sue applicazioni nell’edilizia.Il costo dell’iscrizione a entrambi i corsi è di 100 euro a persona. Per il corretto svolgimento degli stage, in programma nella sala conferenze Monte Bianco dell’Hotel Express By Holiday Inn a Pollein, la Chambre prevede di non superare i 40 partecipanti. Le domande andranno presentate alla Società Attiva entro il 10 aprile per partecipare a «Impianti fonti energetiche rinnovabili» ed entro l’11 maggio se interessati a «Costruire il basso consumo». Per ulteriori informazioni, contattare lo 0165-573090. (Da La Stampa)

Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.