venerdì 3 aprile 2009

"Piano cemento", di efficienza energetica non si parla

Completamente assente dal dibattito politico-giornalistico sul "Piano cemento" (non è un piano casa) del governo, quasi completamente assente dal tira e molla tecnico avvenuto attorno al tavolo della conferenza Stato Regioni, dovrebbe emergere adesso finalmente il grande problema dei consumi energetici. Se l'Italia è completamente fuori dai parametri e dagli obiettivi di Kyoto lo si deve infatti in buona parte alla quantità (enorme) e alla efficienza e all'isolamento (pessimi) dell'insieme degli edifici esistenti. Parliamo dell'energia necessaria al raffrescamento, illuminazione, ascensori e soprattutto riscaldamento di case palazzi e capannoni e delle emissioni necessarie a produrre tale energia. In altre nazioni - semplicemente in Francia, Gran Bretagna, Germania - non sarebbero stati concepibili giorni e giorni di dibattito pubblicistico pubblicitario sull'aumento delle volumetrie senza alcun riferimento concreto alla necessità di diminuire i consumi energetici e di aumentare l'efficienza dell'edificato. Tanto per cominciare si sarebbe dovuto ricordare che il governo Berlusconi ha abolito (pardon rinviato a chissà quando) l'obbligo di certificazione energetica degli edifici (uno strumento che ormai esiste, per quanto comprensibilmente standardizzato.) E poi si sarebbe dovuto ricordare - o annunciare - che il patrimonio edilizio italiano, soprattutto quello costruito tra gli anni 50 e gli 80, è un colabrodo che dovrebbe quanto meno dimezzare i suoi consumi energetici. Una stima recentemente riportata da Ecodallecitta.it dice che mediamente un metro cubo edificato italiano comporta un consumo annuale di 20 litri di gasolio o equivalenti, mentre in Germania e Austria ormai si esige di non superare una necessità di 7 litri per metro cubo. Non occorre essere esperti specialisti, ma semplicemente aver fatto matematica nelle scuole dell'obbligo, per capire che l'aumento delle volumetrie tra il 20 e il 35% rende ancora più aperta la forbice e più gravoso il compito. Insomma il 35% è un aumento di volumetria che potrebbe essere concesso solo a chi ristruttura o ricostruisce un edificio in modo da ridurre del 75% i consumi energetici! Nei testi finora circolati, dalla prima bozza del governo fino al compromesso con le Regioni, non c'è nessuna quantificazione degli obiettivi di efficienza energetica. Cara grazia che il concetto sia riapparso. Ma i numeri ci sono solo per gli aumenti di volumetria. Ora una cosa sembra chiara e cioè che la palla passa alle Regioni che hanno salvaguardato almeno in parte la loro autonomia. Devono legiferare entro 90 giorni, e faranno leggi assai diverse. Un banco di prova molto impegnativo - con la campagna elettorale di mezzo - per l'ambientalismo, la sinistra, la cultura. Il tema dell'efficienza energetica, dell'isolamento termico e dei pannelli solari non è alternativo alla difesa del paesaggio. Anzi indica in quale direzione andrebbero concentrati gli investimenti e gli incentivi. (Da Liberazione)

Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.

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