giovedì 30 ottobre 2008
Case verdi, 2 milioni di posti di lavoro
Investire nel risparmio energetico può essere la chiave capace di interrompere la discesa dell'industria delle costruzioni, secondo la Ue, l'Ilo e l'Onu. Tanto che l'Agenzia delle Nazioni Unite per il lavoro ha stimato che investimenti nell'edilizia energeticamente efficiente possono creare tra i 2 e i 3,5 milioni di posti di lavoro in Europa e negli Usa secondo il rapporto dell'Ilo-Unep, l'ufficio internazionale del lavoro e l'agenzia Onu per il programma ambientale.Attualmente, si legge nel rapporto, nel mondo circa 2,3 milioni di persone lavorano nel settore delle energie rinnovabili e da qui al 2030 potranno essere creati 20 milioni di posti nel settore, in particolare 2,1 milioni nell'eolico e 6,3 milioni nel solare per il riscaldamento. Una analisi che indica la via da seguire per invertire la discesa in atto dell'industria delle costruzioni fotografata ieri dal Cresme, l'istituto di ricerca sull'edilizia diretto da Lorenzo Bellicini. «Sul mercato immobiliare e sull'industria delle costruzioni», ha dichiarato Bellicini, «gravano tre spade di Damocle: la crisi del credito, l'invenduto e la discesa dei prezzi. E se la crisi delle nuove costruzioni residenziali era attesa (nel 2008, 320mila abitazioni, contro le 339mila del 2007) quello che rende più difficile la situazione attuale è la gravità della crisi economica che mina i comparti della riqualificazione e dell'edilizia non residenziale che avrebbero dovuto sostenere la pesante caduta delle nuove abitazioni. Senza questi due motori la crisi si aggrava». La produzione edilizia calerà del 13% dal 2008 al 2010, e la diminuzione sarà più grave nel settore residenziale che scenderà del 30% nel triennio secondo il XVI rapporto congiunturale presentato ieri alla prima edizione del Construction day ideato e promosso nell'ambito della collaborazione con Verona Fiere. Le contrazioni nella nuova produzione non residenziale (-5,4% nel 2008, -7,5% nel 2009). In calo anche le nuove opere del genio civile: (-5,8% nel 2008, -3,8% 2009-2010), opere pubbliche in calo solo dell'1% nel 2008 sul 2007 grazie alla crescita delle gare per grandi opere (+10% per numero e +12,4% per importo). In discesa del 17,3% le compravendite: nel secondo semestre 2008, secondo il Cresme, pari a 143 mila compravendite in meno rispetto al 2007. I prezzi sono sul piano inclinato: a fine anno la flessione sarà dell'8,3%. (Da Italia Oggi)
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