Un timido risultato fino al 2006, certificato dalle statistiche. E un potenziale sviluppo positivo negli anni più recenti preannunciato dai consumi. Secondo i dati Istat dal 2000 al 2006 le emissioni di Co2 da parte delle famiglie sono calate di appena l'1 per cento. La modesta performance viene alla luce proprio nel giorno del quarto anniversario del protocollo di Kyoto, che Il Sole 24 Ore del Lunedì ricorda con un numero a impatto ambientale zero.I dati ufficiali si fermano al 2006 per motivi di raccolta statistica, ma contengono già una sorpresa: il "nemico" è dentro casa e non sulla strada. Se infatti le emissioni di anidride carbonica generate dai carburanti e dai lubrificanti delle auto sono calate del 10%, quelle derivanti dal riscaldamento sono cresciute dell'8 per cento.«Il trasporto non sembra più essere il grande colpevole», sottolinea Clara Poletti, direttore del Centro ricerca ambiente ed energia dell'Università Bocconi. Complessivamente nel 2006 gli italiani hanno immesso nell'aria 104 milioni di tonnellate di anidride carbonica, pari a 1,7 tonnellate pro capite. Ma dati alla mano, si scopre che a partire dal 2004 il primato nella generazione delle emissioni di anidride carbonica è passato dai carburanti delle auto al riscaldamento, con un picco a 58,3 milioni di tonnellate di Co2 nel 2005. «La dinamica del riscaldamento - prosegue Poletti - dipende molto dalle temperature e va ricordato che il 2005 è stato un inverno particolarmente rigido ». Le famiglie sono state invece più virtuose sul fronte delle emissioni di monossido di carbonio e dei composti organici non volatili. Le prime, generate soprattutto dai gas di scarico delle auto, sono diminuite del 34%, mentre le seconde, sprigionate dalle vernici utilizzate in casa, sono calate del 28 per cento.Dal 2006 in poi a raccontare la storia delle emissioni sono i consumi e i comportamenti degli italiani. Dalle auto agli elettrodomestici passando per le caldaie, i dati di mercato fotografano un'attenzione sempre più crescente all'ambiente.Dal 1998 al gennaio 2009 sono state immatricolate 391mila auto " verdi", con una quota di mercato passata dallo 0,1 a quasi il 4 per cento. Una virata verso il rispetto dell'ambiente che si è fatta sempre più visibile proprio negli anni 2005 e 2006: secondo i dati dell'Unrae, i veicoli a benzina e metano immatricolati sono passati da circa 9mila del 2004 a oltre 24mila nel 2006, quelli a benzina+gpl sono addirittura quintuplicati, fino a superare quota 70mila nel 2008. Ulteriori sviluppi positivi in nome della sostenibilità saranno possibili sulla scia del decreto anti-crisi appena entrato in vigore (si veda Il Sole 24 Ore del 12 febbraio). La politica degli incentivi ha favorito anche la conversione al verde nel settore degli elettrodomestici. Dal 2006 al 2007 i frigoriferi ad alta efficienza energetica (A+ e A++) sono passati dal 12 al 26% del mercato. Secondo il Ceced, il trend è proseguito anche nel 2008 con una quota stimata del 47 per cento. Ogni nuovo apparecchio riduce il consumo annuo di elettricità di circa 200 kWh. Sostituendo i circa 20 milioni di elettrodomestici in uso da oltre dieci anni nelle famiglie italiane con quelli di ultima generazione si realizzerebbe un risparmio di elettricità pari al consumo di una città come Palermo. (Dal Sole 24 Ore)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
mercoledì 18 febbraio 2009
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