lunedì 9 febbraio 2009

Scatta l'ora del salvagente verde

Dal Sole 24 Ore

Riuscirà il salvagente verde a salvare l'economia dalla tempesta causata dalla finanza irresponsabile? Tra dubbi e speranze il settore delle energie alternative guarda con fiducia alla cosiddetta green economy, sperando che non si trasformi in bolla come già accaduto per la new economy. Le dichiarazioni e gli stanziamenti pubblici non mancano. Negli Usa Barack Obama ha fatto del tema ambientale il suo cavallo di battaglia durante la campagna elettorale. E anche in Europa, con il nuovo pacchetto soprannominato 20-20-20, si punta entro i prossimi 11 anni a portare la quota di fonti alternative utilizzate dall'8,5% attuale al 20 per cento. Tradotto in soldoni si tratta di investimenti con un costo stimato dalla commissione Ue pari a circa 13-18 miliardi di euro l'anno complessivi per i 27 Paesi comunitari coinvolti nel progetto. La misura dovrebbe creare, almeno sulla carta, 2,5 milioni di posti di lavoro. Anche le misure anticrisi proposte in questi giorni dai vari governi nazionali puntano a incentivare l'ecologia: con agevolazioni su auto ed elettrodomestici a basso impatto.Dall'altra parte dell'Oceano la sterzata data dal nuovo presidente Usa, dopo anni di chiusura verso Kyoto e l'ambientalismo che ha caratterizzato la precedente amministrazione, prevede, come da programma elettorale, un investimento di 150 miliardi di dollari nell'arco dei prossimi 10 anni e la creazione di 5 milioni di nuovi posti di lavoro nel settore della green economy. Attualmente la cifra già destinata a incentivare le energie pulite è pari a 25 miliardi di dollari, ma sono attesi nuovi fondi la cui erogazione dovrebbe essere contenuta in una legge quadro in via di approvazione. Anche negli Usa si parla di taglio del 10% delle emissioni nocive con il raddoppio della produzione di energie rinnovabili da attuare nel prossimo triennio. L'obiettivo ambizioso verrà realizzato attraverso incentivi fiscali, investimenti diretti e prestiti agevolati a imprese e famiglie.Se investire in singoli titoli che potranno beneficiare del nuovo paradigma economico può rivelarsi rischioso, visto che si tratta di settori molto specializzati e di titoli generalmente molto volatili, più adatti a cavalcare la rivoluzione verde sono invece i fondi specializzati sull'ambiente. Nella tabella in pagina Vigeo Italia, ne ha indicati alcuni che selezionano gli emittenti utilizzando principalmente (ma non in modo esclusivo) criteri di natura ambientale. Tra questi ci sono fondi che puntano soprattutto su società generaliste (tipicamente le società del settore oil & gas che operano anche nelle rinnovabili) altri che investono anche su imprese «specializzate» (tipicamente small cap) impegnate esclusivamente o prevalentemente nelle energie alternative. Infine vi sono gestori che prevedono l'investimento anche in società che operano nel business- to-business o nel businessto- consumer, che sono esposte, ovviamente, a rischi/opportunità diversi.

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