venerdì 27 febbraio 2009
Genova risparmia abbassando le luci
La Liguria risparmia e abbassa la luce. Anzi, in alcuni casi la spegne proprio. Tutto è contenuto nel regolamento stilato dall'assessorato all'Ambiente della Regione: «Ormai è pronto, lo presenteremo entro una decina di giorni» dice l'assessore Franco Zunino. Sicuramente farà discutere. Illuminazione pubblica con potenza ridotta almeno del 30 per cento nelle ore notturne (indicativamente dalla mezzanotte alle cinque di mattina), insegne luminose spente dopo la mezzanotte, divieto di «sparare» la luce verso l'alto con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento luminoso che ha cancellato la visione delle stelle nelle città. Questi sono i punti salienti. Le disposizioni sono obbligatorie per tutti i Comuni. È obbligatorio «l'impiego di dispositivi in grado di ridurre entro la mezzanotte l'emissione di luce, in misura superiore al 30 per cento rispetto alla situazione di regime». Smorz 'e light, come cantava Arbore. E la sicurezza che spesso si accoppia a una maggior illuminazione urbana? «Si deve usare il buonsenso — dice Zunino — è chiaro che la sicurezza va garantita, se ci sono necessità particolari dovranno essere evidenziate dai Comuni. Sono previste esclusioni, ovviamente, ma sempre facendo salvo il criterio del risparmio, lo spreco non aumenta la sicurezza. Sparare la luce verso l'alto non serve a proteggere i cittadini». Non si tratta solo di illuminare meno ma soprattutto di farlo meglio. Ad esempio pensionando le lampade a incandescenza, ad alto consumo, e utilizzando quelle a risparmio energetico. Il regolamento stabilisce tetti e limiti di watt e candele, e anche requisiti tecnici di maggior efficienza per i nuovi impianti, quelli vecchi si adegueranno. Il regolamento spazia dagli impianti sportivi ai monumenti ai negozi ai parcheggi. L'articolo 9 (in bozza) riguarda le insegne: «Tutti i tipi di insegne luminose non preposte alla sicurezza e ai servizi di pubblica utilità devono essere spente entro le ore 24.00 oppure alla chiusura dell'esercizio se successiva».Divieto assoluto su tutto il territorio regionale di usare «fasci di luce fissi o roteanti di qualsiasi colore o potenza, quali fari, laser e giostre luminose o altri tipi di richiami luminosi come palloni aerostatici o immagini luminose che disperdono la luce verso la volta celeste, siano essi per mero scopo pubblicitario o voluttuario, anche se di uso temporaneo». Il legislatore regionale ha previsto deroghe per le luminarie di Natale (50 giorni) e per le feste patronali (10 giorni). Un regime eccezionale è previsto per l'illuminazione dei monumenti: preferibilmente deve essere «di tipo radente dall'alto verso il basso » ma questo non sempre è possibile. Allora i fasci di luce potranno essere orientati dal basso verso l'alto ma con basse potenze e in modo che ricadano all'interno dell'edificio o che «fuoriescano» per un massimo del 10 per cento. Se non si rispettano questi requisiti, spiacenti, ma anche il monumento dopo la mezzanotte finisce al buio. Ma la Lanterna no, quella non si spegne mai. (Dal Corriere della Sera)
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Risparmio energetico? Autisti cercate di avere i piedi più leggeri
AUTISTI dal piede leggero, quasi di velluto per far risparmiare prezioso carburante all'Atm e inquinare meno la città. Questo l'obiettivo di «Economy drive», un progetto che punta a far diminuire sia il consumo di benzina sia lo smog grazie a un nuovo stile di guida dei conducenti dei mezzi pubblici. Dal prossimo 3 marzo, infatti, gli istruttori dei 3.800 autisti dell'Azienda trasporti milanesi seguiranno un corso nel centro Asc di «Quattroruote» a Vairano. L'OBIETTIVO FINALE è quello di risparmiare 1,5 milioni di litri di gasolio all'anno e 1,5 milioni di euro, oltre all'abbattimento di 4 mila tonnellate annue di CO2, di 30 tonnellate di ossidi di azoto e di 300 chili di particolato. Numeri importanti. Evidenziati dal presidente di Atm Elio Catania, convinto che i corsi di guida serviranno agli autisti anche per rendere più sicure e confortevoli i viaggi dei milanesi sugli autobus. Entrando nei dettagli organizzativi, il corso si svolgerà in due sessioni di due giorni, 3-4 marzo e 23-24 marzo. Poi, da aprile, gli istruttori Atm convertiti sulla via dell'«Economy drive» inizieranno a insegnare le nuove tecniche per il risparmio energetico alla guida a tutti i 3.800 autisti dell'azienda di Foro Buonaparte. A seguire, l'affiancamento degli istruttori Atm e Asc ai conducenti azione lungo le strade cittadine. QUALI SONO LE TECNICHE capaci di far risparmiare 1,5 milioni di euro di benzina all'anno e di contribuire all'abbassamento dell'inquinamento cittadino sempre più fuori controllo? Alla domanda prova a rispondere Daniele Merlini di «Quattroruote»: «Fondamentale è non accelerare né frenare troppo bruscamente». Non a caso sopra parlavamo di «piede di velluto». «Poi continua Merlini è necessario sfruttare il più possibile l'inerzia del veicolo e cercare di tenere la stessa velocità per la maggior parte del proprio tragitto. Certo, nel traffico milanese è difficile fare tutto ciò, ma ci si può provare e ci sono dei trucchi che insegneremo agli autisti Atm per riuscirci». Tra questi, «il guardare lontano, anche 200-300 metri più avanti rispetto alla posizione del mezzo che si sta guidando, in modo di avere un'idea sulla situazione dei semafori e poter agire di conseguenza. (Dal Giorno).
A questo link, potete leggere cosa ne pensa dell'energia responsabile Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni.
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giovedì 26 febbraio 2009
Scajola spegne la luce ai ministeri
Il Piano per l'efficienza energetica parla chiaro. Il settore terziario dovrà risparmiare oltre 8 mila GWh l'anno entro il 2010 e ben 24.700 al 2016. Per questo motivo il ministero dello Sviluppo economico ha incaricato l'Agenzia nazionale per l'efficienza energetica (Enea) di realizzare un piano ad hoc per gli edifici pubblici per tagliare gli sprechi. Il programma, che MF-Milano Finanza è in grado di anticipare, permetterà «di produrre considerevoli risparmi energetici stimabili intorno al 30%». Le misure individuate dall'Enea riguardano un contratto per l'acquisto di servizi energetici e un sistema di finanziamento. Nel primo caso, l'Ente proprietario dell'immobile si impegna a pagare al soggetto fornitore di energia una quota fissa (in percentuale sulla bolletta) per realizzare gli interventi di riqualificazione energetica. Il secondo strumento è un finanziamento erogato dalle banche che valutano e supportano i fornitori di energia che dovranno realizzare gli interventi di ristrutturazione. Le regole per le nuove forniture saranno elaborate dalla stessa Enea in collaborazione con la Consip, mentre il governo provvederà a rendere obbligatorio il nuovo modello per l'acquisto di forniture energetiche. Il tutto sotto l'occhio attento del Mse che dovrà monitorare i risparmi. (Mf)
Risparmio e comfort: ecco la casa giusta
TORNA CASAMBIENTE a Villa Castelbarco Albani, a Vaprio d'Adda, fra una cucina e un soggiorno si parla di sostenibilità e fonti alternative, risparmio energetico e, argomento quanto mai all'ordine del giorno, ritorno al nucleare. Temi d'attualità al centro di un ciclo di convegni indetti in collaborazione con l'Associazione Comuni per l'Adda (Aca), parte integrante del programma di una manifestazione che ormai da anni ha abbandonato il clichè del salone del mobile. Dunque arredamento sì, ma anche allestimenti tematici e dibattito su temi d'attualità che hanno con il settore abitativo più di un'affinità elettiva. «L'EVENTO collaterale "L'abitare intelligente" - spiegano gli organizzatori - ha riscosso sin dalla prima edizione un grande successo. Speriamo che sia così anche quest'anno: peraltro alcuni temi, come quello del ritorno al nucleare, sono di stringente attualità. Convegni e padiglione sul risparmio energetico sono un importantissimo valore aggiunto a una manifestazione che comunque rimane irrinunciabile appuntamento per aggiornarsi sulle nuove tendenze dell'arredamento di casa e giardino». LA MOSTRA, che prenderà il via il prossimo 6 marzo a Villa Castelbarco Albani per rimanere allestita due fine settimana consecutivi. Presenzieranno in fiera novanta espositori del settore dell'arredamento d'interni e del giardino, con il meglio delle proprie proposte. La casa classica e quella alternativa, le soluzioni austere della nonna e le nuove tendenze fra quattro mura, con apertura a suggestioni etniche e a nuovi spunti hi tech. I temi relativi al risparmio energetico e alla sostenibilità saranno privilegiati e presenti anche fra i padiglioni espositivi, ma saranno protagonisti assoluti nel padiglione dell'"Abitare intelligente", già da qualche anno allestito in mostra e animato dai maggiori espositori italiani del settore. Da citare innanzitutto l'evento intitolato "La casa ecologica". Sarà in mostra a Casambiente la riproduzione di una casa intelligente, ospitata su un Tir, alimentata interamente a fonti alternative e rinnovabili e parte di un progetto europeo itinerante che ha già attraversato capitali come Berlino, Vienna e Praga. Lo staff della società Paea (Progetti Alternativi per l'Energia e l'Ambiente) guiderà singoli e gruppi all'interno della casa viaggiante, illustrandone i dettagli e fornendo ogni informazione sulle tecnologie e i materiali. DALLA CASA ecologica ai convegni. Il primo, "Verso la casa verde: tra incentivi e tecnologie, prepararsi al grande salto" è in programma per il 7 marzo alle 15.30. Il secondo, fissato per la domenica successiva alla stessa ora, tratterà invece del tema "Provincia di Milano e Bcc, il buon esempio dalle istituzioni. Finanziamenti, linee guida e regolamenti per il risparmio energetico". Sabato 14 alle 15.30 il terzo incontro, tema "L'abitare intelligente, non più moda, ma realtà per tutti. L'analisi dei costi e una storia di successo". I convegni si concluderanno domenica 15 marzo con l'incontro "Il nucleare conviene", dibattito sulla controversa e attuale questione del ritorno all'energia nucleare. Relatori degli incontri saranno esperti della materia, l'ingresso, naturalmente, sarà libero per tutti i visitatori della mostra. (dal Giorno)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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mercoledì 25 febbraio 2009
Edison lancia l’efficienza energetica a costo zero
Bollette meno care per l’imprenditore con rinnovo a costo zero dei macchinari a basso impatto ambientale. È la nuova offerta di Edison per le medie imprese. La società energetica si impegna a concedere i capitali per il rinnovo delle infrastrutture all’azienda intenzionata a ridurre i costi energetico. La quale, in cambio, condividerà i benefici della bolletta con la stessa Edison. La proposta si inserisce nelle strategie di efficenza energetica, oggetto ieri di un convegno organizzato da Edison e dal Consolato Generale Usa a Milano, sul confronto tra il sistema di incentivazione americano e il meccanismo italiano. Obiettivo: sostenere l’efficenza energetica non solo con obblighi, ma anche con misure che prevedono la partecipazione condivisa di imprese, aziende energetiche e regolatori secondo un modello capace di sviluppare nuove opportunità di crescita. (Da Finanza & Mercati)
Fotovoltaico, l'iter per ottenere l'agevolazione
Dal Sole 24 Ore
1 PROGETTO E PREVENTIVO Chi vuole realizzare in casa propria un impianto fotovoltaico per produrre elettricità sfruttando l'energia del sole deve far elaborare un progetto e un preventivo da un progettista o da un installatore specializzato.Indispensabile un sopralluogo: la produzione di energia dipende dalla corretta installazione dell'impiantoe dall'esposizione all'irraggiamento solare.Un impianto residenziale ha normalmente una potenza di 3 kW 5 MODULO Il Gse esamina la documentazione e, se questaè completa,comunica all'interessato la tariffa incentivante in conto energia –cioè il bonus –entro 60 giorni dal ricevimento della richiesta. Quindi ci si collega al portale del Gse (https://applicazioni.gse.it), si entra nella sezione «Decreto interministeriale 19.02.2007», si compila il modulo per la convenzione e se ne inviano due stampate al Gse, firmandone una 2 AUTORIZZAZIONI Il soggetto responsabile (cioè chi vuole realizzare l'impianto)deve informarsi presso l'ufficio comunale competente su iter e autorizzazioni previste. Ogni Regione ha proprie regole in proposito. Nel caso delle "zone protette" –come centri storici o zone con vincolo paesistico –potrebbe essere necessaria l'autorizzazione paesistica,mentre per i piccoli impianti potrebbe bastare la Dia 6 ULTERIORE PREMIO Gli impianti che operano in regime di scambio sul posto (un'opzione che può essere scelta in aggiunta al conto energia) possono usufruire di un premio ulteriore se si effettuano interventi sugli edifici volti al risparmio energetico.Il bonus –articolato su tre livelli –spetta tra l'altro ai nuovi edifici efficienti dal punto di vista energetico, fino a un massimo del 30% della tariffa iniziale 3 CONNESSIONE ALLA RETE Per allacciarsi alla rete elettrica si deve inoltrare il progetto al gestore di rete locale. Il gestore comunicherà punto d'allaccio,preventivo e tempi. L'interessato accetterà il preventivo e stipulerà il contratto con il gestore. Quindi, finiti i lavori, verrà effettuato l'allacciamento.Questa è una fase delicata, che può richiedere tempi lunghi e costi elevati per gli impianti isolati o lontani dalla rete 7 BANCHE Per facilitare il finanziamento degli impianti fotovoltaici,il Gse permette all'interessato la cessione alle banche dei crediti derivanti dall'ammissione alle tariffe incentivanti. In questo modo il bonus pubblico viene utilizzato per garantire il rimborso del prestito che finanzia la costruzione dell'impianto.Il Gse ha sottoscritto un accordo quadro con numerosi istituti di credito (circa 350) 4 RICHIESTA AL GSE Entro 60 giorni dall'entrata in esercizio dell'impianto, il soggetto responsabile invierà al Gse –la società pubblica che promuove le energie rinnovabili –la richiesta di incentivo corredata dai 10 documenti previsti dalla delibera Aeeg 90/07 (si veda la «Guida al nuovo conto energia»). Per la richiesta si usa il portale (https://applicazioni.gse.it), tramite il quale si possono predisporre domanda d'incentivo e alcuni allegati 8 COSTI Un impianto fotovoltaico costa da 5.500 a 8mila euro per kW (fonte Gifi-Anie), comprese installazionee pratiche. Un impianto da 3 kW costa tra i 15 e i 20mila euro (fonte Assosolare). I costi di esercizioe manutenzione annui sono stimati in circa 1-1,5% del valore dell'impianto.Il tempo di ritorno dell'investimento,usufruendo del conto energia,è di 11-13 anni (Nord), 9-11 anni (Centro) e 7-9 anni (Sud).
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
1 PROGETTO E PREVENTIVO Chi vuole realizzare in casa propria un impianto fotovoltaico per produrre elettricità sfruttando l'energia del sole deve far elaborare un progetto e un preventivo da un progettista o da un installatore specializzato.Indispensabile un sopralluogo: la produzione di energia dipende dalla corretta installazione dell'impiantoe dall'esposizione all'irraggiamento solare.Un impianto residenziale ha normalmente una potenza di 3 kW 5 MODULO Il Gse esamina la documentazione e, se questaè completa,comunica all'interessato la tariffa incentivante in conto energia –cioè il bonus –entro 60 giorni dal ricevimento della richiesta. Quindi ci si collega al portale del Gse (https://applicazioni.gse.it), si entra nella sezione «Decreto interministeriale 19.02.2007», si compila il modulo per la convenzione e se ne inviano due stampate al Gse, firmandone una 2 AUTORIZZAZIONI Il soggetto responsabile (cioè chi vuole realizzare l'impianto)deve informarsi presso l'ufficio comunale competente su iter e autorizzazioni previste. Ogni Regione ha proprie regole in proposito. Nel caso delle "zone protette" –come centri storici o zone con vincolo paesistico –potrebbe essere necessaria l'autorizzazione paesistica,mentre per i piccoli impianti potrebbe bastare la Dia 6 ULTERIORE PREMIO Gli impianti che operano in regime di scambio sul posto (un'opzione che può essere scelta in aggiunta al conto energia) possono usufruire di un premio ulteriore se si effettuano interventi sugli edifici volti al risparmio energetico.Il bonus –articolato su tre livelli –spetta tra l'altro ai nuovi edifici efficienti dal punto di vista energetico, fino a un massimo del 30% della tariffa iniziale 3 CONNESSIONE ALLA RETE Per allacciarsi alla rete elettrica si deve inoltrare il progetto al gestore di rete locale. Il gestore comunicherà punto d'allaccio,preventivo e tempi. L'interessato accetterà il preventivo e stipulerà il contratto con il gestore. Quindi, finiti i lavori, verrà effettuato l'allacciamento.Questa è una fase delicata, che può richiedere tempi lunghi e costi elevati per gli impianti isolati o lontani dalla rete 7 BANCHE Per facilitare il finanziamento degli impianti fotovoltaici,il Gse permette all'interessato la cessione alle banche dei crediti derivanti dall'ammissione alle tariffe incentivanti. In questo modo il bonus pubblico viene utilizzato per garantire il rimborso del prestito che finanzia la costruzione dell'impianto.Il Gse ha sottoscritto un accordo quadro con numerosi istituti di credito (circa 350) 4 RICHIESTA AL GSE Entro 60 giorni dall'entrata in esercizio dell'impianto, il soggetto responsabile invierà al Gse –la società pubblica che promuove le energie rinnovabili –la richiesta di incentivo corredata dai 10 documenti previsti dalla delibera Aeeg 90/07 (si veda la «Guida al nuovo conto energia»). Per la richiesta si usa il portale (https://applicazioni.gse.it), tramite il quale si possono predisporre domanda d'incentivo e alcuni allegati 8 COSTI Un impianto fotovoltaico costa da 5.500 a 8mila euro per kW (fonte Gifi-Anie), comprese installazionee pratiche. Un impianto da 3 kW costa tra i 15 e i 20mila euro (fonte Assosolare). I costi di esercizioe manutenzione annui sono stimati in circa 1-1,5% del valore dell'impianto.Il tempo di ritorno dell'investimento,usufruendo del conto energia,è di 11-13 anni (Nord), 9-11 anni (Centro) e 7-9 anni (Sud).
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
martedì 24 febbraio 2009
Da Samsung il primo cellulare che rispetta l’ambiente
Samsung ha presentato il primo smartphone "amico dell’ambiente". Costruito con materiali riciclati privi di sostanze nocive (prevalentemente il PCM, ricavato dalle bottiglie dell’acqua), sul retro è ricoperto da celle che sfruttano l’energia solare ed ha una confezione in cartone riciclato. In quanto al risparmio energetico, impiegherà in standy solo 30mW. (Da Affari & Finanza).
A questo link, potete leggere cosa ne pensa dell'energia responsabile Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni.
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Le banche finanziano impianti verdi
Le fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica nel mirino dlele banche. Un recente studio di Finlombarda ha analizzato i prodotti pubblicizzati sul canale web per i quali le banche hanno predisposto una specifica offerta: sono stati individuati 136 prodotti dedicati al finanziamento della sostenibilità ambientale e, considerando i relativi sottoprodotti, l’offerta raggiunge il numero di 873. La ricerca evidenzia che il 56,3% dell’offerta relativa ai prodotti analizzati proviene dal mondo delle Banche di Credito Cooperativo, molto attive nel comparto delle energie rinnovabili. Il target principale dell’offerta è rappresentato dalle imprese con il 46,3%, seguite dai privati con il 37,2% del totale dei prodotti dedicati. Il solare fotovoltaico è presente nell’89% dell’offerta dedicata ai privati e nel 91% dell’offerta dedicata alle imprese a conferma dell’apprezzamento del sistema di incentivazione ad esso collegato (il Conto Energia). Per quanto concerne gli importi erogabili a privati e condomini, nel 68% dei casi è compreso fra 20 mila e 250 mila euro. Complessivamente, il 96% dei prodotti permette di finanziare fino al 100% dell’investimento. La durata massima risulta nel 77% dei prodotti è compresa tra 5 e 15 anni. Per le società l’importo massimo erogabile è tarato su esigenze finanziarie più elevate rispetto ai privati. Oltre il 50% dei prodotti, infatti, permette di erogare finanziamenti superiori a 100.000 euro. Nel 33,8% dei casi non viene predefinito un importo massimo. Il 94% dell’offerta permette di finanziare fino al 100% dell’investimento. La durata massima risulta compresa tra 5 e 15 anni (72% dei prodotti). "La carenza di liquidità – spiega Marco Nicolai, D.G. di Finlombarda – è un dato di contesto che sta influenzando tutti i processi di investimento. Tuttavia, questo fenomeno ha anche al contempo rivalutato tutti i settori in cui la finanza focalizza l’attenzione sui fondamentali ed è al servizio delle attività produttive. In tal senso – continua Nicolai – il settore delle fonti rinnovabili continua a reggere: ne è una testimonianza l’ampiezza (in termini di differenziazione) e competitività (in termini di spread applicati) dell’offerta di prodotti bancari fotografata dallo studio Finlombarda ". I prodotti offerti vengono frequentemente ricalibrati in funzione degli input provenienti dalla clientela, dalle evoluzioni normative nazionali e locali, dai bandi/agevolazioni a livello regionale/provinciale/comunale e dell’andamento complessivo del mercato. Vasta la gamma di finanziamenti. Alcuni esempi. Il "prestito BNL Energia XL", l’installazione di un impianto fotovoltaico, solare o termico nella propria abitazione. (Da Affari & Finanza).
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Kyoto, la strada è ancora lunga
L'Italia deve percorrere ancora molta strada per raggiungere gli impegni sottoscritti a Kyoto. È il monito lanciato da Legambiente in occasione dell'anniversario del protocollo sulla tutela dell'ambiente siglato in Giappone, che coincide con la quinta edizione della Settimana amica del clima. Un'occasione che è servita per lanciare la campagna Isolando, l'iniziativa che si è svolta su scala nazionale per sensibilizzare l'opinione pubblica sui vantaggi derivanti dall'isolamento termico ed acustico degli edifici. E le cifre in ballo non sono di poco conto. Dati alla mano, le spese di riscaldamento costituiscono il 70% della spesa energetica di una famiglia. Uno studio Ecofys, condotto su scala europea, ha calcolato in 500 miliardi di euro la spesa complessiva in Ue per il riscaldamento, circa 1.000 euro l'anno per ciascun nucleo familiare. Secondo i dati presentati dal comitato scientifico della campagna Isolando, chi abita in un appartamento di circa 100 mq a Roma, potrebbe risparmiare circa il 55% dei consumi e delle emissioni di Co2 se provvedesse ad interventi di riqualificazione energetica. Se prima si prevedeva una spesa di 624 euro l'anno, ha spiegato il testimonial dell'iniziativa, Mario Tozzi, grazie agli interventi se ne potranno spendere solo 281. E nel caso di abitazioni singole (con superfici esposte direttamente all'esterno) la quota di risparmio ottenibile potrebbero salire fino al 61%. Secondo gli schemi del decalogo Isolando è possibile calcolare i benefici in termini economici a seconda della zone della Penisola. In un'appartamento condominiale del Nord Italia si potrebbero abbattere consumi ed emissioni del 59%, al Centro del 55% mentre al Sud e alle Isole la soglia si attesta al 41%. Novità anche sul punto di vista degli sgravi fiscali. Entro fine mese l'Agenzia delle Entrate diramerà le disposizioni per ottenere gli incentivi fiscali in tema di risparmio energetico. (Da Milano Finanza).
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Efficienza energetica da grandi numeri
S e la casistica delle gestioni virtuose dell'energia nel settore industriale è al momento insoddi-sfacente, non mancano però esempi eccellenti. Tra questi c'è l'esperienza di Finmeccanica, con oltre 73mila addetti, 20 aziende, 120 insediamenti tra unità produttive e sedi e ricavi nel 2007 di 13,4 miliardi di euro, che opera in settori ad alta tecnologia: aerospazio, elicotteri, elettronica per la difesa, energia e trasporti. Grandi numeri che valgono anche per i consumi energetici, con un fabbisogno annuo oggi di circa 700GWh di energia elettrica e di 70 milioni di metri cubi di gas per una bolletta energetica superiore ai 110 milioni di euro. Queste cifre sono l'oggetto di un programma di efficienza energetica avviato nel 2005 grazie al quale è stato attuato un risparmio energetico di 15GWh e di 0,7 milioni di metri cubi di gas, corrispondenti a un taglio in bolletta di 2,5 milioni di euro. Ai benefici economici per l'azienda vanno poi aggiunti quelli ambientali: i risparmi conseguiti da Finmeccanica hanno evitato nel 2008 l'immissione in atmosfera di circa 10mila tonnellate di anidride carbonica: la stessa quantità emessa da circa 6mila auto di piccola cilindrata.L'attenzione ai costi energetici è sempre stata una priorità del gruppo, che negli anni ha fatto evolvere un modello di "energy management" oggi attivo su scala internazionale. Il modello è stato sviluppato da Finmeccanica Group Services, cui fanno capo sia le attività riguardanti le forniture e l'autoproduzione di energia sia le iniziative volte all'efficienza energetica sul fronte dei consumi.L'approccio è quindi integrato e, soprattutto, si autosostiene: le risorse economiche liberate grazie alle negoziazioni concluse a livello centrale vengono investite negli interventi di efficienza energetica, rendendo così strutturale il risparmio "spot" ottenuto mediante il ricorso al mercato in fase di approvvigionamento delle commodities energetiche. Per quanto riguarda il "Programma pluriennale di efficienza energetica", l'incipit non poteva che partire dall'analisi dettagliata dei consumi complessivi. Nel quadriennio 2005-2008 sono stati eseguiti 25 check up, che hanno coperto il 70% della domanda energetica dell'attività Finmeccanica in Italia e il 40% di quella inglese del gruppo. Sulla base degli audit energetici sono stati individuati interventi finalizzati al risparmio energetico, dei quali 91 sono stati completati con un investimento complessivo di 10 milioni di euro. Le aree hanno riguardato: sostituzione di apparecchiature e componenti poco efficienti; regolazioni impiantistiche; installazione di automatismi per modulare la produzione di vettori energetici in funzione dell'effettiva domanda; coibentazione degli edifici e recupero del calore o di altri fonti di energia secondo il principio che niente deve essere sprecato se può essere riutilizzato. Al "Programma di efficienza energetica", Finmeccanica ha poi affiancato un piano di diffusione di impianti cogenerativi e di fonti rinnovabili. (Dal Sole 24 Ore)
giovedì 19 febbraio 2009
«Luci nel bosco» di Raciti, una mostra per l'ambiente
Un suggestivo bosco realizzato con installazioni luminose; un'arte che vuole dare un grande messaggio. Ambiente, risparmio energetico, recupero di materiali. Sono i temi della ricerca artistica di Loredana Raciti. Da domani al 4 marzo la Sala Egon von Furstenberg di Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, ospiterà la mostra personale «Luci nel bosco». L'esposizione presenta una trentina di piantane di luce a basso consumo energetico,realizzate esclusivamente con materiali di riciclo: vetro, plastica, ferro, legno. (Dal Corriere della Sera)
A questo link, potete leggere cosa ne pensa dell'energia responsabile Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni.
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Basta un click per spegnere le luci in eccesso
Dopo la giornata di «M'illumino di meno», la Regione prosegue il cammino per sensibilizzare ed educare al risparmio energetico. Lo fa entrando nelle scuole e partendo da Alessandria: ieri mattina l'assessore all'Ambiente Nicola de Ruggiero ha tenuto una lezione al Volta dando avvio alla campagna «Un click per il clima» accompagnato dal monito «Risparmiamo energia, miglioriamo l'ambiente». «Questa campagna - ha spiegato de Ruggiero - è l'idea che animerà per sei settimane il Piemonte per rilanciare la sfida, promossa dalla presidente Mercedes Bresso, che si pone l'ambizioso obiettivo di far diventare il Piemonte il motore ecologico d'Italia, con l’auspicio di arrivare primi nel raggiungimento degli importanti obiettivi richiesti dall'Europa entro il 2020: meno 20% di emissioni, meno 20% di utilizzo di carburanti fossili, più 20% di energia derivata da fonti rinnovabili. E non si fa fatica ad allinearsi al convincimento dell'assessore regionale secondo cui «il risparmio energetico è la migliore fonte di energia rinnovabile disponibile», tanto più che non è così difficile essere ambientalmente corretti: «Basta avere costanza e volontà di fare tutti i giorni un click, per spegnere luci apparecchi elettrici non indispensabili».
Il termosifone che fa bene alla salute e alla bolletta energetica
Inserire delle cerniere al termosifone di casa, potendolo così ruotare verso l'interno della stanza. Risultato: notevole risparmio energetico e salvaguardia della salute. Sembra impossibile che un meccanismo così semplice, elaborato dall'inventore Vittorio Schincaglia, possa diventare l'ultima frontiera del risparmio energetico, eppure, dopo anni di esperimenti, i risultati parlano chiaro: il termosifone «a cerniera» porta ad un risparmio del 20% sulle bollette. In effetti, basta trovarsi di fronte ad un qualsiasi radiatore per intuire che il calore prodotto riscalda inutilmente il muro perimetrale e i davanzali delle finestre, dissipando energia e soldi. Problema risolto con i termosifoni modificati che, coi tempi che corrono, riescono a far risparmiare notevolmente sul riscaldamento di casa, ammortizzando oltretutto in poco tempo questa modifica, la cui spesa si aggira intorno ai 200 euro. E non solo: appena l’invenzione avrà il placet delle autorità competenti, potrebbero scattare le detrazioni fiscali previste per il risparmio energetico (fino al 55% di detrazione fiscale in tre anni sull'Irpef). A conti fatti, quindi, un sollievo per le tasche a cui si accompagna - è questa è la seconda rivoluzione - un concreto miglioramento igienico-sanitario. Numerosi esperimenti hanno infatti dimostrato che dietro ai radiatori a sistema tradizionale, tra le lamelle, si deposita una grande quantità polveri sottili e acari che, con il riscaldamento, si sollevano nell'aria e vengono respirati dalle persone nella stanza. Una dannazione soprattutto per chi soffre di allergie. Estraendo il termosifone per pulirlo questo inconveniente si risolve totalmente.A corollario di questi evidenti ed importanti vantaggi, due buone notizie per chi si occupa delle faccende domestiche: oltre a poter ridipingere la parete dietro al radiatore, si possono asciugare i panni sullo stendibiancheria in pochissimo tempo, semplicemente mettendo lo stendino sopra il termosifone. Vittorio Schincaglia, che ha ottenuto il certificato di validità per questa invenzione, presentata qualche anno fa ad un «Inventor-show», installa già questo dispositivo nel suo negozio, la Multiwave di via Nizza, a Zinola, ma il passo successivo è far arrivare il progetto nelle mani giuste, per essere inserito tra i dispositivi riconosciuti dallo Stato per il risparmio energetico. (Da La Stampa)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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Nasce un villaggio ecologico dove sorgeva il cementificio
La firma sarà apposta nei prossimi giorni davanti a un notaio e darà l’avvio vero e proprio alla ricostruzione del Ronzone, grazie ai contratti di quartiere. La firma è su una convenzione che il Comune ha siglato con la Buzzi Unicem, dopo che questa ha acquisito la grande area della ex Bargero, all’uscita dal quartiere, dove un tempo esisteva la fabbrica e la ciminiera che è stata recentemente abbattuta. Ma contemporaneamente una seconda convenzione impegnerà il Comune con cinque imprese edili, cooperative, aziende territoriali (impresa Geos, impresa Capra, Unicapi, cooperativa Ginestra, Atc), che realizzeranno il «villaggio ecologico», 5 lotti in cui sorgeranno abitazioni di edilizia agevolata e sovvenzionata, con particolari sistemi costruttivi, rispettosi dell’ambiente e che permetteranno risparmio energetico. Si tratta di un’ampia area di circa 37 mila metri quadri, destinata appunto al villaggio ecologico e alle sue pertinenze di servizio (circa 4000 metri quadri) oltre a 16 mila metri quadri da destinare a parco verde. «Poichè delle cinque aziende alcune percepiscono contributi per edilizia agevolata, - commenta l’assessore all’Urbanistica, Riccardo Coppo - gli alloggi verranno poi venduti non a prezzo di mercato, ma a prezzi calmierati. L’Atc invece realizzerà edilizia popolare in affitto, ma secondo i canoni più moderni di risparmio energetico. I prezzi che saranno poi concordati verranno comunicati alla popolazione in un work-shop simile a quello che qualche anno fa, coinvolgendo anche molti professionisti, diede vita al progetto di recupero del quartiere». Tra l’altro il Comune beneficerà dell’acquisizione delle aree da parte dei privati e delle cooperative, perchè una parte dei servizi legati alla viabilità e alle aree verdi dovranno essere messe a disposizione da loro. (Da La Stampa)
mercoledì 18 febbraio 2009
Tanti frigoriferi ad alta efficienza
47% è l'incidenza di frigoriferi ad alta efficienza energetica (A+ e A++) stimata da Ceced per il 2008 sulle vendite totali rispetto al 12% nel 2006 e al 26% nel 2007. Ogni pezzo riduce il consumo annuo di circa 200kwh. Nel 2007 e 2008 sono stati sostituiti 1,3 milioni di prodotti obsoleti, pari al 4,5% dell'intero parco installato. (Dal Sole 24 Ore)
Efficienza energetica, emissioni stabili in famiglia
Un timido risultato fino al 2006, certificato dalle statistiche. E un potenziale sviluppo positivo negli anni più recenti preannunciato dai consumi. Secondo i dati Istat dal 2000 al 2006 le emissioni di Co2 da parte delle famiglie sono calate di appena l'1 per cento. La modesta performance viene alla luce proprio nel giorno del quarto anniversario del protocollo di Kyoto, che Il Sole 24 Ore del Lunedì ricorda con un numero a impatto ambientale zero.I dati ufficiali si fermano al 2006 per motivi di raccolta statistica, ma contengono già una sorpresa: il "nemico" è dentro casa e non sulla strada. Se infatti le emissioni di anidride carbonica generate dai carburanti e dai lubrificanti delle auto sono calate del 10%, quelle derivanti dal riscaldamento sono cresciute dell'8 per cento.«Il trasporto non sembra più essere il grande colpevole», sottolinea Clara Poletti, direttore del Centro ricerca ambiente ed energia dell'Università Bocconi. Complessivamente nel 2006 gli italiani hanno immesso nell'aria 104 milioni di tonnellate di anidride carbonica, pari a 1,7 tonnellate pro capite. Ma dati alla mano, si scopre che a partire dal 2004 il primato nella generazione delle emissioni di anidride carbonica è passato dai carburanti delle auto al riscaldamento, con un picco a 58,3 milioni di tonnellate di Co2 nel 2005. «La dinamica del riscaldamento - prosegue Poletti - dipende molto dalle temperature e va ricordato che il 2005 è stato un inverno particolarmente rigido ». Le famiglie sono state invece più virtuose sul fronte delle emissioni di monossido di carbonio e dei composti organici non volatili. Le prime, generate soprattutto dai gas di scarico delle auto, sono diminuite del 34%, mentre le seconde, sprigionate dalle vernici utilizzate in casa, sono calate del 28 per cento.Dal 2006 in poi a raccontare la storia delle emissioni sono i consumi e i comportamenti degli italiani. Dalle auto agli elettrodomestici passando per le caldaie, i dati di mercato fotografano un'attenzione sempre più crescente all'ambiente.Dal 1998 al gennaio 2009 sono state immatricolate 391mila auto " verdi", con una quota di mercato passata dallo 0,1 a quasi il 4 per cento. Una virata verso il rispetto dell'ambiente che si è fatta sempre più visibile proprio negli anni 2005 e 2006: secondo i dati dell'Unrae, i veicoli a benzina e metano immatricolati sono passati da circa 9mila del 2004 a oltre 24mila nel 2006, quelli a benzina+gpl sono addirittura quintuplicati, fino a superare quota 70mila nel 2008. Ulteriori sviluppi positivi in nome della sostenibilità saranno possibili sulla scia del decreto anti-crisi appena entrato in vigore (si veda Il Sole 24 Ore del 12 febbraio). La politica degli incentivi ha favorito anche la conversione al verde nel settore degli elettrodomestici. Dal 2006 al 2007 i frigoriferi ad alta efficienza energetica (A+ e A++) sono passati dal 12 al 26% del mercato. Secondo il Ceced, il trend è proseguito anche nel 2008 con una quota stimata del 47 per cento. Ogni nuovo apparecchio riduce il consumo annuo di elettricità di circa 200 kWh. Sostituendo i circa 20 milioni di elettrodomestici in uso da oltre dieci anni nelle famiglie italiane con quelli di ultima generazione si realizzerebbe un risparmio di elettricità pari al consumo di una città come Palermo. (Dal Sole 24 Ore)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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martedì 17 febbraio 2009
Un futuro nel segno dell´auto elettrica
La piccola e media impresa si avvicina alla mobilità sostenibile, la prossima frontiera del risparmio energetico. E il Comune di Torino si prepara ad avviarsi sullo stesso cammino: diverse sono le iniziative in cantiere o già in corso per diffondere l´utilizzo di auto elettriche per gli spostamenti in città. A dare stimolo e direzione a questo cambio di paradigma, o almeno al suo inizio, è la Fondazione Telios, costituita a Torino nel settembre 2007 con lo scopo di promuovere l´uso di energie rinnovabili, il risparmio energetico e la mobilità sostenibile. E proprio in relazione alla mobilità a basso impatto ambientale la Fondazione ha avviato diversi progetti in collaborazione con l´Api, il Comune di Torino, il Politecnico ed il comune di Leinì. Obiettivo: incentivare l´utilizzo di auto elettriche, «mezzi perfetti per la città: raggiungono infatti i 130 km di autonomia ed i 120 km di velocità», spiega Umberto Novarese, presidente della Fondazione e imprenditore nel settore della sanità privata. Per ora il parco auto elettriche in città è assai limitato, e comprende piccoli mezzi e furgoncini comunali: un mercato ancora di nicchia, che utilizza soprattutto auto trasformate con l´installazione di batterie al litio. La sfida parte dalla diffusione della conoscenza delle pratiche della mobilità sostenibile. «Di mobilità sostenibile si parla ma si sa poco cos´è. Da un lato, si tratta di ridurre le emissioni, dall´altra di evitare il petrolio e le fonti di energia non rinnovabili», dice Novarese. La Fondazione Telios ha deciso di partire dal dialogo con gli imprenditori dell´Api, giocando in casa: Novarese è infatti presidente del settore sanità dell´associazione imprenditoriale. Così, nel parcheggio dell´Api, in via Pianezza, campeggia un singolare distributore che porta la scritta «Ricarica auto elettrica»: qui è possibile fare il pieno per proseguire il proprio viaggio ecosostenibile in città.E nel futuro della mobilità torinese c´è anche la libera circolazione di auto elettriche nelle corsie riservate ai mezzi pubblici: «E´ un progetto portato avanti con l´assessore Mangone. Entro un mese si dovrebbe arrivare alla delibera del Comune. Appena sarà pronta organizzeremo un evento pubblico, che si terrà probabilmente presso l´Api e mirerà a coinvolgere gli imprenditori nell´utilizzo di auto elettriche», spiega Novarese. L´auto elettrica, aggiunge, è una soluzione di mobilità che può essere vantaggiosa per le aziende: «Può essere tenuta con il motore acceso anche al chiuso, ad esempio durante le operazioni di carico e scarico nei magazzini. Può inoltre essere alimentata con pannelli fotovoltaici installati nelle aziende, permettendo di risparmiare sul carburante. E, anche se costano il doppio delle auto a benzina, le auto elettriche possono essere ammortizzate come auto aziendali». Un altro progetto per incentivare l´utilizzo di auto elettriche, allo studio in Comune dal punto di vista finanziario, prevede l´installazione in diversi punti della città di colonnine di autoricarica. (Tratto dalla Raepubblica)
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Un eco-riscaldamento per le scuole torinesi
Nel programma dei Lavori pubblici, quest’anno sono previsti interventi nel settore del risparmio energetico e della riqualificazione degli impianti degli edifici comunali. Nella palestra confinante l’edificio scolastico di corso Romita, saranno installati pannelli solari e sarà rinnovata la rete di distribuzione dell’acqua calda, mentre la scuola materna di viale De Gasperi sarà invece dotata di impianto fotovoltaico e saranno adeguati gli impianti termici. Il Comune, per ottimizzare dal punto di vista tecnico, gestionale ed economico gli impianti termici e di climatizzazione, ha aderito alla convenzione Consip chiamata «Servizio integrato di energia», nel quale è stato predisposto il progetto per questi interventi.Nella scuola di corso Romita sono previsti la realizzazione di un collettore di distribuzione e il rifacimento delle tubazioni per riscaldamento nel seminterrato, mentre nella palestra di corso Cavour, sarà realizzato un impianto con pannelli solari termici per integrare la produzione di acqua calda. Nell’ex palazzo comunale di via Mirabello sarà realizzato un nuovo collettore di distribuzione in centrale termica. Nella scuola Sarina di viale De Gasperi, sarà installato un impianto fotovoltaico. (Da La Stampa)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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lunedì 16 febbraio 2009
CasaOz, le magie dell’isolamento termico
Risparmiare energia nella propria casa è possibile: vedi la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia. Tratto da Finanza & Mercati:
Passa dagli infissi sigillati con il vetro bassoemissivo di Agc Flat Glass Europe il rispetto della nuova normativa sul risparmio energetico. Grazie a una pellicola creata con ossidi di metallo, che migliora notevolmente le prestazioni di isolamento termico senza incidere sulla luce, la società leader nel settore del vetro per l'edilizia, ha individuato una soluzione per combattere la dispersione di energia.
Nel nostro Paese il settore costruzioni è responsabile del 40% del totale delle emissioni di gas serra, più del trasporto (32%) e dell'industria (28%), senza contare che il riscaldamento e l'aria condizionata rappresentano il 70% del consumo energetico di un edificio e delle sue emissioni di CO2. Mediamente una casa disperde dal 25 al 40% del suo calore attraverso le finestre: è dagli infissi che dovrebbe iniziare la «rivoluzione sostenibile» dell'edilizia e secondo le ultime norme di legge in materia è obbligatorio utilizzare vetro bassoemissivo per ogni tipo di finestra. Il coating bassoemissivo Planibel I-Top protegge l'abitazione dal freddo, riflettendo all'interno parte dell'energia solare, con il vantaggio di una significativa riduzione dei costi per riscaldamento e condizionamento. A sperimentarlo sarà la nuova sede di CasaOz di Torino, l'associazione presieduta da Enrica Baricco che offre accoglienza, sostegno scolastico e assistenza ai bambini malati.
Passa dagli infissi sigillati con il vetro bassoemissivo di Agc Flat Glass Europe il rispetto della nuova normativa sul risparmio energetico. Grazie a una pellicola creata con ossidi di metallo, che migliora notevolmente le prestazioni di isolamento termico senza incidere sulla luce, la società leader nel settore del vetro per l'edilizia, ha individuato una soluzione per combattere la dispersione di energia.
Nel nostro Paese il settore costruzioni è responsabile del 40% del totale delle emissioni di gas serra, più del trasporto (32%) e dell'industria (28%), senza contare che il riscaldamento e l'aria condizionata rappresentano il 70% del consumo energetico di un edificio e delle sue emissioni di CO2. Mediamente una casa disperde dal 25 al 40% del suo calore attraverso le finestre: è dagli infissi che dovrebbe iniziare la «rivoluzione sostenibile» dell'edilizia e secondo le ultime norme di legge in materia è obbligatorio utilizzare vetro bassoemissivo per ogni tipo di finestra. Il coating bassoemissivo Planibel I-Top protegge l'abitazione dal freddo, riflettendo all'interno parte dell'energia solare, con il vantaggio di una significativa riduzione dei costi per riscaldamento e condizionamento. A sperimentarlo sarà la nuova sede di CasaOz di Torino, l'associazione presieduta da Enrica Baricco che offre accoglienza, sostegno scolastico e assistenza ai bambini malati.
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Londra, quanto inquinano i vip ecologisti
Si fa presto a dire verde. C’è chi adotta un albero a rischio d’estinzione a migliaia di chilometri di distanza e sente d’aver salvato la foresta amazzonica. L’impegno ecologista va di moda: rende molto in termini d’immagine e costa poche dichiarazioni altisonanti al momento giusto. A meno che qualcuno non si presenti alla porta a misurare vizi privati e pubbliche virtù, come è capitato alla rock star inglese Chris Martin, pizzicato dal quotidiano «Sunday Times» a predicare bene e non razzolare altrettanto. Martin, frontman dei Coldplay nonché marito dell’attrice Gwyneth Paltrow, è un campione dell’ambientalismo internazionale. Come l’illustre consorte, madrina della campagna americana per il risparmio energetico Act Green e tra le prime star a utilizzare album del suo gruppo finanziando una piantagione di alberi di mango in India. Peccato che, cosmetici naturali, il cantante ha molto a cuore la riduzione di CO2, uno dei gas responsabili del surriscaldamento globale, al punto da compensare le emissioni prodotte per l’uscita dal secondo secondo gli esperti della Irt Survey, la società di rilevazioni ingaggiata dal «Sunday Times», la casa della coppia, un bijou da 2,5 milioni di sterline (circa 2,7 milioni di euro) in Belsize Park, a Londra, disperda 1020 chilowattora di calore l’anno. E con l’energia di rinforzo, necessaria per non morire dal freddo, quell’immobile produca 265 chili di anidride carbonica, quanto un automobile di media cilindrata in un percorso di 1300 chilometri. (da "La Stampa")
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venerdì 13 febbraio 2009
Oggi si spenga la lampadina che non è strettamente necessaria:
Spegnere una lampadina che non è strettamente necessaria: un’azione che costa poco in termini di cambiamento delle abitudini ma significa molto per l’ambiente. E’ il senso dell’iniziativa «M’illumino di meno», promossa dalla trasmissione di Radio 2 «Caterpillar» per ricordare che il consumo di energia produce biossido di carbonio e contribuisce all’effetto serra. Comune di Torino, Provincia e Regione spegneranno tra le 18 e le 19,30 la luce della Mole Antonelliana, di Superga e le luci delle facciate dei palazzi di piazza Castello. Apertura straordinaria con ingresso gratuito dalle 18 alle 20,30 per il Museo A Come Ambiente. Le sale si visiteranno al buio sviluppando e stimolando sensi come l’udito e il tatto che difficilmente si usano per visitare un museo. Apertura straordinaria anche per il container «L’energia sotto il naso», palcoscenico itinerante e interattivo sul risparmio energetico. A Villarbasse dalle 18 alle 19 sarà spenta l’illuminazione pubblica del centro storico e dei monumenti mentre nella piazza del Municipio a partire dalle 18,30 saranno distribuite lampadine a basso consumo energetico. (Da La Stampa)
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Le Alpi puntano sulle rinnovabili
Qualcosa sta cambiando nell'industrializzazione del settoreenergetico nei territori delle regioni alpine: «Sono fili d'erba, esperienze piccole e apparentemente fragili se confrontate con i colossi metropolitani internazionalizzati e quotati, eppure, se si avvicina lo sguardo si scoprono realtà solide, capaci di innovazioni d'eccellenza, che praticano un radicamento nel territorio senza chiusure localiste». È quanto vuole documentare il convegno " L'arco alpino nella green economy. Tradizione, ricerca e innovazione della piattaforma alpina" che si terrà il 16 febbraio al Mart di Rovereto (Trento) e che riguarderà fortemente il Piemonte, regione alpina per antonomasia. Il punto di partenza del convegno – promosso congiuntamente da sette Comitati locali Unicredit del Nord Italia (con un ruolo organizzativo e propulsore del comitato di Trento-Bolzano) in collaborazione con le edizioni locali de Il Sole 24 Ore, "NordOvest" e "NordEst" – è la ricerca che il Consorzio Aaster ha realizzato per l'occasione.Aldo Bonomi, direttore del Consorzio, sottolineerà che «venuto meno il vecchio patto che strutturava i rapporti tra i territori alpini e i grandi produttori di energia utilizzatori della risorsa idrica», queste stesse aree «vedono oggi la presenza di attori locali come filiere di impresa, utilities, agenzie, politiche pubbliche, capaci di essere essi stessi agenti di una modernizzazione endogena e non più importata dall'esterno nel campo delle energie "sostenibili".La ricerca ha individuato nel Nord-Ovest due esperienze esemplari del cambiamento che è in corso nelle regioni alpine: il successo dell'attività della società " Electro power system" di Alpignano, vicina all'area pedemontana torinese, nell'ambito dei sistemi energetici a idrogeno ( si vedano gli articoli de Il Sole-24 Ore Nord-Ovest del 27 febbraio e del 24 dicembre scorsi) e la regionalizzazione della governance idroelettrica in Valle d'Aosta, con la Compagnia valdostana delle acque. Il primo caso è segnalato nellaricerca non solo per a ver realizzato un brevetto unico a livello mondiale, l'Electro 7 tm, ma soprattutto per aver promosso una rete di scambio tecnologico e una cooperazione con nuclei di imprese presenti sul territorio regionale. «L'aspetto più interessante del modello valdostano – precisa la ricerca Aaster – accanto al ruolo forte dell'istituzione regionale autonoma, è rappresentato dal riutilizzo degli utili per l'ammodernamento e l'efficientamento delle infrastrutture idroelettriche esistenti e la diversificazione della produzione di energia, attraverso la creazione di impianti e piccole filiere legate alle fonti rinnovabili e al risparmio energetico». (dal Sole 24 Ore)
A questo link, potete leggere cosa ne pensa dell'energia responsabile Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni.
A questo link, potete leggere cosa ne pensa dell'energia responsabile Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni.
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giovedì 12 febbraio 2009
Sanremo, giornata del risparmio energetico: casinò al buio
L’edificio, almeno un tempo, tutto «luci e paillettes» per antonomasia, domani sarà un po’ meno luccicante e luminoso del solito. E’ il casinò che aderirà alla campagna «Mi illumino di meno» in seno alla Giornata internazionale del risparmio energetico così come il Comune. Domani, dalle 18, in tutte le città italiane e in molte straniere verranno spente le illuminazioni di monumenti, fontane, abitazioni e esercizi commerciali, per ricordare che occorre risparmiare energia. Certo, un gesto più simbolico che di reale ed efficace portata, comunque significativo. A Sanremo aderiscono il Comune e le associazioni di categoria. Saranno spenti i proiettori su palazzo Bellevue, in piazza Colombo, a Villa del Sole e allo Zampillo. «L’intento - così una nota diramata dal Comune - è dimostrare che esiste un enorme, gratuito e sottoutilizzato giacimento di energia pulita: il risparmio». Certo vedere la casa da gioco quasi al buio farà uno strano effetto. «Il casinò - preannuncia il consigliere del Cda Dario Biamonti - abbasserà le sue luci esterne per unirsi a questa importante iniziativa. Sembreremo un po’ meno splendenti del solito ma sono certo che appariremo ugualmente bellissimi». (Da La Stampa)
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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In picchiata i consumi di energia
Dal Sole 24 Ore
I consumi energetici sono forse il migliore termometro per misurare gli andamenti industriali, e la crisi economica fa precipitare in gennaio di oltre l' 8% la domanda di elettricità e prodotti petroliferi. Nel dettaglio, i consumi petroliferi sono dell'8,4% in meno rispetto al gennaio 2008; la corrente elettrica ha subìto una potatura pesante dell' 8,5 per cento. Entrano in gioco anche altri elementi, come il clima oppure come le domeniche, quando le autobotti non consegnano benzina e gasolio e quando le fabbriche sono chiuse. C'è una nota positiva: sono in ripresa i consumi di Gpl per le automobili, consumi spinti dagli incentivi ambientali.Nel mese di gennaio, analizza il censimento mensile del ministero dello Sviluppo economico, gli italiani hanno bruciato 6,5 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi, 603mila tonnellate in meno rispetto al gennaio 2008. L'Unione petrolifera,l'associazione confindustriale che raccoglie le compagnie, rileva che i carburanti sono stati penalizzati da due giorni di consegna in meno, poiché il gennaio 2009 aveva due giorni di chiusura in più,e la benzina è scesa del 7,2% mentre il gasolio dell' 8,1 per cento. È calato il numero di auto nuove ( «Le immatricolazioni di autovetture nuove – avverte l'Up – sono scese del 32,6 per cento con quelle diesel che hanno rappresentato il 46,6 per cento del totale (era il 53,5 per cento nel gennaio 2008)». Ecco dallo Sviluppo economico alcuni indicatori preziosi – e al tempo stesso drammatici – degli andamenti: precipita la domanda di bitumi usati per asfaltare le strade (-34,1%)e di materie prime petrolchimiche (- 29,5%).Simile l'andamento della domanda di corrente elettrica.Il mese scorso gli italiani hanno consumato 27,3 miliardi di chilowattora, l'8,5% in meno rispetto al gennaio 2008. Escluse le due grandi guerre mondiali,non si era mai registrata una caduta simile: solamente in occasione dello shock petrolifero di metà anni 70 si ebbe un risultato simile, ma non co-sì accentuato, quando nell'agosto del '75 la domanda di corrente cadde del- 7,6 per cento.Tuttavia a confronto con il dicembre scorso, da un mese all'altrola domanda non ha avu-to una riduzione così netta: il calo di gennaio rispetto a dicembre è stato di un più fisiologico -0,4 per cento.
I consumi energetici sono forse il migliore termometro per misurare gli andamenti industriali, e la crisi economica fa precipitare in gennaio di oltre l' 8% la domanda di elettricità e prodotti petroliferi. Nel dettaglio, i consumi petroliferi sono dell'8,4% in meno rispetto al gennaio 2008; la corrente elettrica ha subìto una potatura pesante dell' 8,5 per cento. Entrano in gioco anche altri elementi, come il clima oppure come le domeniche, quando le autobotti non consegnano benzina e gasolio e quando le fabbriche sono chiuse. C'è una nota positiva: sono in ripresa i consumi di Gpl per le automobili, consumi spinti dagli incentivi ambientali.Nel mese di gennaio, analizza il censimento mensile del ministero dello Sviluppo economico, gli italiani hanno bruciato 6,5 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi, 603mila tonnellate in meno rispetto al gennaio 2008. L'Unione petrolifera,l'associazione confindustriale che raccoglie le compagnie, rileva che i carburanti sono stati penalizzati da due giorni di consegna in meno, poiché il gennaio 2009 aveva due giorni di chiusura in più,e la benzina è scesa del 7,2% mentre il gasolio dell' 8,1 per cento. È calato il numero di auto nuove ( «Le immatricolazioni di autovetture nuove – avverte l'Up – sono scese del 32,6 per cento con quelle diesel che hanno rappresentato il 46,6 per cento del totale (era il 53,5 per cento nel gennaio 2008)». Ecco dallo Sviluppo economico alcuni indicatori preziosi – e al tempo stesso drammatici – degli andamenti: precipita la domanda di bitumi usati per asfaltare le strade (-34,1%)e di materie prime petrolchimiche (- 29,5%).Simile l'andamento della domanda di corrente elettrica.Il mese scorso gli italiani hanno consumato 27,3 miliardi di chilowattora, l'8,5% in meno rispetto al gennaio 2008. Escluse le due grandi guerre mondiali,non si era mai registrata una caduta simile: solamente in occasione dello shock petrolifero di metà anni 70 si ebbe un risultato simile, ma non co-sì accentuato, quando nell'agosto del '75 la domanda di corrente cadde del- 7,6 per cento.Tuttavia a confronto con il dicembre scorso, da un mese all'altrola domanda non ha avu-to una riduzione così netta: il calo di gennaio rispetto a dicembre è stato di un più fisiologico -0,4 per cento.
mercoledì 11 febbraio 2009
Rugby Settimo, una squadra «solare»
Il Rugby Settimo, formazione che milita nella serie C Elite del campionato italiano di categoria, potrebbe aggiudicarsi a buon diritto quest'anno, se mai ci fosse, la "coppa solare".Il motivo sta nel fatto che da dopodomani, 13 febbraio, nel campo di proprietà comunale dove gioca la società sportiva settimese, in via Cascina Nuova 37, funzionerà un impianto fotovoltaico che renderà la struttura quasi completamente autosufficente dal punto di vista dell'illu minazione del campo, l'acqua calda, la luce e altri servizi. La bolletta energetica dovrebbe subire una contrazione stimata intorno al 60-70 per cento.Il Rugby Settimo, accendendo un mutuo da 140mila euro, ha fatto sistemare sulla copertura della tribuna oltre 140 metri quadrati di pannelli fotovoltaici con una potenza nominale di 20Kwp (Chilowatt picco). Nel giro di 8 anni la società ha previsto di rientrare dell'investimento per effetto degli incentivi riconosciuti in questo settore e dei risparmi sulle bollette energetiche.Prossimamente sarà attuato un progetto sperimentale che prevede la realizzazione di un sistema tecnologico a concentrazione solare. Saranno, infatti, installate delle alette a specchio che avranno la funzione di intercettare un maggiore irraggiamento solare e deviarlo sui pannelli. Il sistema consentirà di aumentare sensibilmente la resa dell'impianto fotovoltaico fino a un 15 per cento in più.L'intervento è stato realizzato dalla società "Pianeta" del Gruppo Asm di Settimo torinese su progetto di "Sat" insieme con esperti della facoltà di Ingegneria di Genova coordinati da Alex Riolfo.La città è impegnata da tempo nel risparmio energetico essendo capofila di un programma che prevede la realizzazione di circa 50 interventi energetici su 19 Comuni del territorio (8 a Settimo) per creare un vero e proprio Clean tech park su larga scala. Per migliorare l'informazione e fare promozione sul territorio sarà aperto entro la fine del mese presso il Comune di Settimo uno "Sportello energia".Inoltre, a Settimo è stato approvato il nuovo allegato energetico al regolamento edilizio che rende la città all'avanguardia nelle buone pratiche costruttive, prevedendo di concedere incentivi significativi a quanti si impegneranno a realizzare case ad alta efficienza energetica e ambientale. (Dal Sole 24 Ore)
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Brescia, Ala promuove il risparmio energetico
Ala Assoarchitetti Lombardia promuove a Brescia, il 26 febbraio, presso l'Ordine degli architetti, un incontro tecnico avente per tema: «Influenza del pavimento radiante sulla classificazione energetica», visto che il decreto legislativo 192 ha introdotto alcune importanti novità.
Segnalo a questo proposito un interessante progetto italiano dedicato al risparmio e all'efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Segnalo a questo proposito un interessante progetto italiano dedicato al risparmio e all'efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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martedì 10 febbraio 2009
Lo Sportello energia debutta a Cossato
Verrà inaugurato domani lo «Sportello energia» del Centro di educazione ambientale della Provincia di Torino. L’appuntamento (aperto al pubblico), è alle 21 nella sala affreschi di villa Berlanghino, a Cossato. Le attività dello sportello riguardano gli aspetti informativi di base sull’applicazione delle tecnologie e dei prodotti oltre che l’orientamento degli utenti verso le soluzioni più coerenti e vantaggiose rispetto all’ambito specifico di applicazione. Ad esempio, gli interventi per migliorare le dispersioni di calore dell’edificio utilizzando isolanti appropriati, gli impianti efficienti per la produzione di calore e teleriscaldamento, installazione e utilizzo delle fonti rinnovabili (solare termico e fotovoltaico, biomassa, geotermico, e altri), il risparmio energetico con l’illuminazione e gli elettrodomestici, le agevolazioni fiscali, detrazioni e bandi pubblici.Lo sportello avrà due sedi: a Cossato, in collaborazione con il Comune, a villa Berlanghino e a Occhieppo Inferiore, in collaborazione con la Comunità montana Bassa Valle Elvo a cascina S. Clemente.
Sorgenia lancia con Rds iniziativa per risparmio energetico
Sorgenia e Rds lanciano una campagna contro gli sprechi energetici e per la sensibilità verso l’ambiente. L’iniziativa si concluderà lunedì 16 febbraio, quarto anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto. Dal 9 al 15 febbraio gli ascoltatori potranno lasciare sul sito di Rds (www.rds.it) i loro eco-pensieri sul tema «Risparmio energetico e rispetto del Pianeta». I più efficaci e originali saranno letti in diretta alla radio, mentre il 16 febbraio, alcuni saranno anche pubblicati su testate nazionali. (Da Finanza & Mercati)
Un'altra interessante campagna tutta italiana per il risparmio e l'efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Un'altra interessante campagna tutta italiana per il risparmio e l'efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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lunedì 9 febbraio 2009
L'importante è risparmiare
Dal Sole 24 Ore
La prospettiva per l'anno in corso è di un risparmio energetico forzato, indotto più dalla crisi economica che non dai comportamenti virtuosi. Negli Stati Uniti l'Eia (Energy information administration) ha previsto che nel 2009 la domanda di petrolio non crescerà. In Italia i dati dello scorso novembre hanno registrato una flessione dei consumi elettrici del 6,3% con un picco negativo del 9,5% nelle aree più industrializzate. Risparmiare per un Paese che, come il nostro, importa l'85% delle fonti primarie è un obiettivo irrinunciabile. Il piano dell'Italia, presentato a settembre 2007, prevede per il 2016 un taglio del 9,6% dei consumi, corrispondente a 11 milioni di tep (tonnellate equivalenti di petrolio), che si tradurrà in un risparmio annuo di 5 miliardi di euro. Ma a che punto siamo? Un bilancio della situazione è stato offerto da un workshop, organizzato dalla società di consulenza Idc.«Dal punto di vista degli strumenti – ha sottolineato Dario Di Santo, direttore del Fire (Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia) – l'Italia è dotata di un buon quadro di sostegno: dalle detrazioni fiscali introdotte nel 2007 al conto energia per il fotovoltaico; dai certificati verdi e bianchi a Industria 2015, fino ai programmi di ricerca per il settore elettrico. In particolare, è risultata positiva l'esperienza dei certificati bianchi con risparmi realizzati superiori agli obiettivi assegnati per il triennio 2005-2007: oltre 2 milioni di tep rispetto agli 1,1 milioni assegnati». Occorre però uscire dalla fase delle "lampadine", al primo posto dei risparmi del settore civile, a sua volta responsabile del 59% delle tep risparmiate negli usi elettrici. Rimane infatti insufficiente il contributo dell'industria che, pur incidendo per il 45% sul totale dei consumi elettrici, a livello di risparmio non è andata oltre il 6%, usi termici compresi. «Se le aziende – commenta Di Santo – continuano a lamentarsi per i prezzi dell'energia, poco o nulla hanno fatto perché i fornitori propongano apparecchiature ad alta efficienza. Né hanno sfruttato le detrazioni fiscali per i motori elettrici, che rappresentano spesso la prima voce di costo. Un grande assente è anche il sistema bancario che dovrebbe migliorare la propria offerta per gli interventi di efficienza».
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
La prospettiva per l'anno in corso è di un risparmio energetico forzato, indotto più dalla crisi economica che non dai comportamenti virtuosi. Negli Stati Uniti l'Eia (Energy information administration) ha previsto che nel 2009 la domanda di petrolio non crescerà. In Italia i dati dello scorso novembre hanno registrato una flessione dei consumi elettrici del 6,3% con un picco negativo del 9,5% nelle aree più industrializzate. Risparmiare per un Paese che, come il nostro, importa l'85% delle fonti primarie è un obiettivo irrinunciabile. Il piano dell'Italia, presentato a settembre 2007, prevede per il 2016 un taglio del 9,6% dei consumi, corrispondente a 11 milioni di tep (tonnellate equivalenti di petrolio), che si tradurrà in un risparmio annuo di 5 miliardi di euro. Ma a che punto siamo? Un bilancio della situazione è stato offerto da un workshop, organizzato dalla società di consulenza Idc.«Dal punto di vista degli strumenti – ha sottolineato Dario Di Santo, direttore del Fire (Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia) – l'Italia è dotata di un buon quadro di sostegno: dalle detrazioni fiscali introdotte nel 2007 al conto energia per il fotovoltaico; dai certificati verdi e bianchi a Industria 2015, fino ai programmi di ricerca per il settore elettrico. In particolare, è risultata positiva l'esperienza dei certificati bianchi con risparmi realizzati superiori agli obiettivi assegnati per il triennio 2005-2007: oltre 2 milioni di tep rispetto agli 1,1 milioni assegnati». Occorre però uscire dalla fase delle "lampadine", al primo posto dei risparmi del settore civile, a sua volta responsabile del 59% delle tep risparmiate negli usi elettrici. Rimane infatti insufficiente il contributo dell'industria che, pur incidendo per il 45% sul totale dei consumi elettrici, a livello di risparmio non è andata oltre il 6%, usi termici compresi. «Se le aziende – commenta Di Santo – continuano a lamentarsi per i prezzi dell'energia, poco o nulla hanno fatto perché i fornitori propongano apparecchiature ad alta efficienza. Né hanno sfruttato le detrazioni fiscali per i motori elettrici, che rappresentano spesso la prima voce di costo. Un grande assente è anche il sistema bancario che dovrebbe migliorare la propria offerta per gli interventi di efficienza».
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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Scatta l'ora del salvagente verde
Dal Sole 24 Ore
Riuscirà il salvagente verde a salvare l'economia dalla tempesta causata dalla finanza irresponsabile? Tra dubbi e speranze il settore delle energie alternative guarda con fiducia alla cosiddetta green economy, sperando che non si trasformi in bolla come già accaduto per la new economy. Le dichiarazioni e gli stanziamenti pubblici non mancano. Negli Usa Barack Obama ha fatto del tema ambientale il suo cavallo di battaglia durante la campagna elettorale. E anche in Europa, con il nuovo pacchetto soprannominato 20-20-20, si punta entro i prossimi 11 anni a portare la quota di fonti alternative utilizzate dall'8,5% attuale al 20 per cento. Tradotto in soldoni si tratta di investimenti con un costo stimato dalla commissione Ue pari a circa 13-18 miliardi di euro l'anno complessivi per i 27 Paesi comunitari coinvolti nel progetto. La misura dovrebbe creare, almeno sulla carta, 2,5 milioni di posti di lavoro. Anche le misure anticrisi proposte in questi giorni dai vari governi nazionali puntano a incentivare l'ecologia: con agevolazioni su auto ed elettrodomestici a basso impatto.Dall'altra parte dell'Oceano la sterzata data dal nuovo presidente Usa, dopo anni di chiusura verso Kyoto e l'ambientalismo che ha caratterizzato la precedente amministrazione, prevede, come da programma elettorale, un investimento di 150 miliardi di dollari nell'arco dei prossimi 10 anni e la creazione di 5 milioni di nuovi posti di lavoro nel settore della green economy. Attualmente la cifra già destinata a incentivare le energie pulite è pari a 25 miliardi di dollari, ma sono attesi nuovi fondi la cui erogazione dovrebbe essere contenuta in una legge quadro in via di approvazione. Anche negli Usa si parla di taglio del 10% delle emissioni nocive con il raddoppio della produzione di energie rinnovabili da attuare nel prossimo triennio. L'obiettivo ambizioso verrà realizzato attraverso incentivi fiscali, investimenti diretti e prestiti agevolati a imprese e famiglie.Se investire in singoli titoli che potranno beneficiare del nuovo paradigma economico può rivelarsi rischioso, visto che si tratta di settori molto specializzati e di titoli generalmente molto volatili, più adatti a cavalcare la rivoluzione verde sono invece i fondi specializzati sull'ambiente. Nella tabella in pagina Vigeo Italia, ne ha indicati alcuni che selezionano gli emittenti utilizzando principalmente (ma non in modo esclusivo) criteri di natura ambientale. Tra questi ci sono fondi che puntano soprattutto su società generaliste (tipicamente le società del settore oil & gas che operano anche nelle rinnovabili) altri che investono anche su imprese «specializzate» (tipicamente small cap) impegnate esclusivamente o prevalentemente nelle energie alternative. Infine vi sono gestori che prevedono l'investimento anche in società che operano nel business- to-business o nel businessto- consumer, che sono esposte, ovviamente, a rischi/opportunità diversi.
Riuscirà il salvagente verde a salvare l'economia dalla tempesta causata dalla finanza irresponsabile? Tra dubbi e speranze il settore delle energie alternative guarda con fiducia alla cosiddetta green economy, sperando che non si trasformi in bolla come già accaduto per la new economy. Le dichiarazioni e gli stanziamenti pubblici non mancano. Negli Usa Barack Obama ha fatto del tema ambientale il suo cavallo di battaglia durante la campagna elettorale. E anche in Europa, con il nuovo pacchetto soprannominato 20-20-20, si punta entro i prossimi 11 anni a portare la quota di fonti alternative utilizzate dall'8,5% attuale al 20 per cento. Tradotto in soldoni si tratta di investimenti con un costo stimato dalla commissione Ue pari a circa 13-18 miliardi di euro l'anno complessivi per i 27 Paesi comunitari coinvolti nel progetto. La misura dovrebbe creare, almeno sulla carta, 2,5 milioni di posti di lavoro. Anche le misure anticrisi proposte in questi giorni dai vari governi nazionali puntano a incentivare l'ecologia: con agevolazioni su auto ed elettrodomestici a basso impatto.Dall'altra parte dell'Oceano la sterzata data dal nuovo presidente Usa, dopo anni di chiusura verso Kyoto e l'ambientalismo che ha caratterizzato la precedente amministrazione, prevede, come da programma elettorale, un investimento di 150 miliardi di dollari nell'arco dei prossimi 10 anni e la creazione di 5 milioni di nuovi posti di lavoro nel settore della green economy. Attualmente la cifra già destinata a incentivare le energie pulite è pari a 25 miliardi di dollari, ma sono attesi nuovi fondi la cui erogazione dovrebbe essere contenuta in una legge quadro in via di approvazione. Anche negli Usa si parla di taglio del 10% delle emissioni nocive con il raddoppio della produzione di energie rinnovabili da attuare nel prossimo triennio. L'obiettivo ambizioso verrà realizzato attraverso incentivi fiscali, investimenti diretti e prestiti agevolati a imprese e famiglie.Se investire in singoli titoli che potranno beneficiare del nuovo paradigma economico può rivelarsi rischioso, visto che si tratta di settori molto specializzati e di titoli generalmente molto volatili, più adatti a cavalcare la rivoluzione verde sono invece i fondi specializzati sull'ambiente. Nella tabella in pagina Vigeo Italia, ne ha indicati alcuni che selezionano gli emittenti utilizzando principalmente (ma non in modo esclusivo) criteri di natura ambientale. Tra questi ci sono fondi che puntano soprattutto su società generaliste (tipicamente le società del settore oil & gas che operano anche nelle rinnovabili) altri che investono anche su imprese «specializzate» (tipicamente small cap) impegnate esclusivamente o prevalentemente nelle energie alternative. Infine vi sono gestori che prevedono l'investimento anche in società che operano nel business- to-business o nel businessto- consumer, che sono esposte, ovviamente, a rischi/opportunità diversi.
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venerdì 6 febbraio 2009
Ripristinate le detrazioni del 55% per il risparmio energetico
A grande richiesta, sono tornati nel documento programmatico dell'agenda di governo, gli incentivi per il risparmio energetico.Se non ci saranno modifiche dell'ultima ora, almeno per i prossimi due anni verrà mantenuto il 55% e soprattutto il suo impatto visto che non ci saranno più limiti di spesa annuali, come quelli indicati nel decreto 185/08. Il decreto “anti-crisi”, comprende laleggeche tratta la detrazione fiscale del 55% per interventi di riqualificazione energetica dell'edificio. Il testo è quello approvato dalle Commissioni riunite di Bilancio e Finanza della Camera. La detrazione dell'imposta lorda resta del 55% ma dovrà essere ripartita in 5 rate annuali di pari importo (quindi non più tra 3 o 10 anni).Non ci sono limiti annuali per la detrazione, che avrebbero inficiato il provvedimento e costretto ad una doppia presentazione cautelativa della richiesta di detrazione, una per il 55% e un'altra per il 36%. E' inoltre eliminata la procedura del “silenzio-dissenso” da parte dell'Agenzia delle Entrate. Il testo emendato rispetto al decreto sopprime nell'art 29, comma 1 la frase “alle detrazioni per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, di cui all'articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.” Quindi i limiti di risorse finanziarie annuali, che si leggono nel comma 7 modifi cato, sono relativi solo a crediti di imposta per le spese per attività di ricerca. Altra novità riguarda una comunicazione preventiva all'Agenzia delle entrate che dovranno fare i contribuenti interessati alle detrazioni. (dal Sole 24 Ore)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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Risparmiare e rispettare l'ambiente
Utilizzare bene le fonti energetiche significa non soltanto risparmiare combustibile, ma anche e soprattutto diminuire l'inquinamento. Tutte le fonti di energia producono «impatto ambientale»: ciò significa che di fatto l'uso di una qualsiasi risorsa energetica genera, anche se in minima parte (ad esempio con le energie rinnovabili) un degrado del pianeta Terra. Si può però ricorrere all'Uso Razionale dell'Energia, ossia al Risparmio Energetico a parità di servizi resi. Il risparmio energetico è quindi una fonte virtuale di energia che non genera impatto ambientale. Il termine di «energie rinnovabili» è riservato alle risorse comunque disponibili sul pianeta (sole, vento, geotermia, maree, biomasse, etc.), che di fatto non vengono realmente «consumate» come energia primaria. Alcune tecnologie, che utilizzano quasi per intero il potenziale del combustibile introdotto per la produzione di energia, recuperando gli sprechi, possono essere equiparate alle energie rinnovabili. E' il caso della cogenerazione, una tecnologia con cui vengono prodotte contemporaneamente energia elettrica e termica, risparmiando così preziosa energia primaria a parità di servizio.Con la tecnologia della cogenerazione, oggi collaudata ed affidabile, le due energie, e cioè l'elettricità e il calore, vengono prodotte in cascata, con un unico sistema. Di fatto, ogni automobile, in inverno, viene utilizzata anche come cogeneratore: parte della potenza meccanica disponibile all'albero motore viene rinviata, con opportune cinghie di trasmissione, ad un alternatore, che produce energia elettrica e ricarica la batteria. Il calore prodotto dal motore, che in estate viene completamente dissipato dal sistema radiatore/elettroventola, in inverno viene invece utilizzato per il riscaldamento dell'abitacolo.La cogenerazione di energia elettrica e termica adotta lo stesso principio: alle ruote motrici dell'auto si sostituisce un vero e proprio generatore elettrico, mentre il calore prodotto dal motore viene quasi integralmente recuperato attraverso un sistema di scambiatori. Il rendimento che ne risulta può anche essere superiore al 90%.La microcogenerazione permette, a parità di servizi resi in calore ed energia elettrica, di contenere del 30 - 40% i consumi di energia primaria, con elevati ritorni di tipo economico.Le utenze tipiche sono tutte quelle che necessitano di importanti quantità di acqua calda e di energia elettrica, come: piscine e centri sportivi; case di cura e ospedali; banche e uffici; comunità; alberghi e ristoranti; case di riposo; scuole e collegi; supermercati; impianti di depurazione; comunità montane; agriturismo; parchi naturali; oasi ecologiche; alpeggi e rifugi; allevamenti; colture in serra; industrie agroalimentari; caseifici; pastifici; concerie; industrie chimico farmaceutiche; industrie tessili; aziende vinicole e distillerie; tintorie. Per potersi diffondere, le tecnologie di risparmio energetico devono superare i limiti che ieri erano di ostacolo alla loro effettiva operatività sul territorio. Quindi devono essere di prezzo contenuto, facili da installare e da manutenzionare e semplici anche per quanto riguarda gli iter autorizzativi. Oggi è finalmente disponibile un microcogeneratore, tutto italiano, il Tandem (Thermal and Electrical Machine), un marchio registrato della società Energia Nova S.r.l. di Torino, che ha permesso di rendere la microcogenerazione una tecnologia affidabile e collaudata. Energia Nova è in via Paolo Veronese 220 a, 10148 Torino ma, viste le richieste, avvierà presto la produzione a Borgaro Torinese. (da La Stampa)
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giovedì 5 febbraio 2009
Industria 2015, bando sull'efficienza energetica
Due sono i programmi di Industria 2015 dedicati all’innovazione: quello sulla mobilità sostenibile e quello sull’efficienza energetica. I bandi sono chiusi e i fondi pubblici per i progetti in grado di arrivare a prodotti industriali nuovi sono esauriti. Tra le ipotesi al vaglio, vi era perciò un rifinanziamento dei programmi con 400 milioni complessivi. Nel caso dell’efficienza, i settori ammessi sarebbero edilizia, meccanica, impiantistica, energia. Ma si valuta la compatibilità finanziaria. (Dal Messaggero)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Efficienza energetica, architetti e costruttori riscoprono il legno
l legno è il vero protagonista del Made Expo 2009. «È un materiale competitivo in molte situazioni, dal mare alla montagna; resiste al fuoco, è ecocompatibile e consente un risparmio economico nel lungo periodo.Il legno –spiega l'architetto Alberto Alessi di Promolegno – è anche una risorsa che si rigenera e che può essere riutilizzata una voltache il prodotto edilizio termina il suo ciclo di vita ». Grandi nomi dell'architettura internazionale come Peter Zumthor, Renzo Piano o Herzog e De Meuron hanno realizzato opere contemporanee recuperando tecniche costruttive tradizionali o innovando.Anche Norman Foster sta costruendo un resort in legno a Mauritius e Frank Gehry ha scelto questo materiale per costruire il padiglione 2008 della Serpentine Gallery di Londra. Oltre confine ma anche in Italia il legno si sta affermando nell'industria delle costruzioni. Il Nord resta in testa alla classifica ma anche nelle zone temperate si costruiscono strutture leggere, spesso prefabbricate e di design minimalista. Sta diventando una tendenza anche l'uso del legno nei luoghi pensati ad hoc per i bambini: tra gli altri il nido aziendale della Glaxo SmithKline progettato da Antonio Citterio a Verona, o il Centro Bambino dell'ospedale di Bressanone firmato da Modus Architects.In questo caso la committenza aveva richiesto un edificio chiavi in mano comprensivo di arredi in 180 giorni e i progettisti hanno risposto con una soluzione che riduceva di 90 giorni il completamento dell'opera, puntando tutto su un sistema costruttivo a secco di strutture prefabbricate in legno. Anche la Rubner, azienda che riunisce una sessantina di operatori del settore, dalle segheria a chi produce case prefabbricate, sta investendo sulle soluzioni a misura del cliente, e attraverso la divisione Rubner Objektbau si propone come general contractor per realizzare architetture di design e ad alta efficienza energetica. E non solo case. In soli sei mesi ha convertito una falegnameria artistica nella nuova sede aziendale della Barth. «Il legno accelera la costruzione in cantiere – aggiunge Alessi – e spesso permette di avere un progetto che viene pensato e realizzato in scala 1:1 in falegnameria e poi rimontato sul posto». (Dal Sole 24 Ore)
mercoledì 4 febbraio 2009
Se per salvare l'ambiente si deve abortire
Dal Giornale
La giusta punizione s’è materializzata sotto forma di una tormenta che infuria da domenica sera su Londra e su gran parte dell’Inghilterra, una nevicata come non si vedeva da decenni, con aeroporti chiusi e trasporti urbani paralizzati. Del resto chi, se non la natura, doveva incaricarsi di rispondere prontamente a Jonathon Porritt, consulente ambientale del governo britannico e presidente della commissione allo sviluppo sostenibile? Questo signore, come ha scritto il Sunday Times, afferma che «arginare la crescita demografica attraverso la contraccezione e l’aborto deve essere al centro delle politiche per la lotta contro il riscaldamento globale» e ha annunciato che si adopererà in tutte le sedi per far passare il principio secondo cui «avere più di due figli a coppia è da irresponsabili perché crea danni all’ambiente».
In altre parole, procreare sarebbe «un onere insostenibile». Se l’è anche presa con gli attivisti verdi, di cui è uno dei guru mondiali: «Devono smetterla di schivare la questione dei danni ambientali causati da un aumento della popolazione». Vili opportunisti. Porritt, consulente governativo fin dai tempi del premier Tony Blair (che di figli, disgraziato, ne ha fatti quattro), è preoccupatissimo: ogni nuovo nato durante la sua vita brucia una quantità di carbone equivalente a 2,5 acri (1,01 ettari) di querce, «un’area boschiva delle dimensioni di Trafalgar Square». E se poi continua a nevicare e a fare questo freddo becco andrà pure peggio... Va’ a spiegarglielo che sul pianeta appena l’1 per cento delle terre emerse è stato urbanizzato dall’odiatissimo Homo sapiens. Anche tenuto conto che una parte delle medesime è inabitabile (per la precisione 60 milioni di chilometri quadrati su 150), la percentuale occupata dai cuccioli degli Ominidi resta microscopica.
Gli inquilini del globo potrebbero essere radunati, qualora si adattassero all’attuale densità di popolazione dell’Italia (192 abitanti per chilometro quadrato), su un’area vasta quanto Russia, Brasile e Australia. Nella quale ancora avanzerebbero oltre 2 milioni di metri quadrati completamente deserti. Può sembrare incredibile, tuttavia se l’umanità intera decidesse per ipotesi di traslocare domattina in Texas, la densità di popolazione dello Stato americano salirebbe a 8.695 abitanti per chilometro quadrato. Molto più bassa di quella di New York (10.200 abitanti, che diventano addirittura 26.000 a Manhattan) e pari a quella di Napoli, come mi ha spiegato Riccardo Cascioli, autore di un saggio illuminante, Le bugie degli ambientalisti, edito da Piemme.
Chi l’avrebbe mai detto? Il civilissimo Regno Unito si avvicina pericolosamente alla Repubblica popolare cinese, che persegue la pianificazione familiare attraverso l’aborto coatto di Stato. L’allucinante paradosso è che sul mercato di Londra gli ovuli delle «donatrici» valgono 250 sterline l’uno. Fecondati in vitro, servono a realizzare il sogno di maternità e di paternità di tante coppie sterili. Devono essere proprio dei pazzi, questi esseri viventi, per decidere di riprodursi a tutti i costi, anche quando la natura ha programmato d’impedirglielo. Ci aspetta il più disumano dei mondi, dove saranno sacrificati gli uomini per salvaguardare le piante. Niente bambini, in compenso tanti ficus benjamin.
Che bello. Certo, poi vai a leggerti chi diavolo è questo ambientalista di lotta e di governo e tiri un sospiro di sollievo. D’accordo che la regina Elisabetta lo ha incoronato commendatore dell’Impero britannico, titolo che in Inghilterra, peraltro, non è stato negato neppure a Pelè. D’accordo che è autore di un libro, Salviamo la Terra, con augusta prefazione del figlio della sovrana, il principe Carlo, noto estimatore di bossi, nel senso di Buxus sempervirens, graziosi arbusti perenni che sopravvivono soltanto in assenza di inquinamento atmosferico. Ma è anche vero che si tratta pur sempre dell’analista che tempo fa distillò per l’Observeril seguente programma economico: «Sono molte le grandi idee che nei secoli hanno dominato il mondo: fascismo, comunismo, democrazia, religione. Ma solo una ha raggiunto la supremazia totale. Si tratta del consumismo. Se vogliamo salvare il pianeta, dobbiamo smettere di comprare». Un genio.
L’idea di Jonathon Porritt, certo non annoverabile fra quelle grandi, ha da almeno un secolo solidi assertori proprio nel mondo anglosassone. La Lega per il controllo delle nascite, fondata dall’infermiera femminista Margaret Sanger, fu finanziata da banchieri (Rockefeller), industrie (Ford, Shell, Standard Oil, Du Pont) e fondazioni protestanti che ce l’avevano a morte con i prolifici immigrati ebrei e cattolici. «Più bambini dai sani, meno bambini dai deboli, questo è il principio del controllo delle nascite», teorizzava la Sanger, in largo anticipo su Hitler. Dove i deboli eravamo noi, noi italiani intendo. E dalle idee malsane dell’americana Sanger ebbe origine nel 1952 l’Ippf (International planned parenthood federation), che ancor oggi ispira le politiche demografiche dell’Onu. La sua omologa nel Vecchio Continente fu, sino a mezzo secolo fa, l’inglese Marie Stopes, altra femminista talmente fissata col programma eugenetico da diseredare suo figlio Harry Stopes Roe per aver sposato una donna miope. Poi sarebbero arrivati gli emuli, i Porritt.
La giusta punizione s’è materializzata sotto forma di una tormenta che infuria da domenica sera su Londra e su gran parte dell’Inghilterra, una nevicata come non si vedeva da decenni, con aeroporti chiusi e trasporti urbani paralizzati. Del resto chi, se non la natura, doveva incaricarsi di rispondere prontamente a Jonathon Porritt, consulente ambientale del governo britannico e presidente della commissione allo sviluppo sostenibile? Questo signore, come ha scritto il Sunday Times, afferma che «arginare la crescita demografica attraverso la contraccezione e l’aborto deve essere al centro delle politiche per la lotta contro il riscaldamento globale» e ha annunciato che si adopererà in tutte le sedi per far passare il principio secondo cui «avere più di due figli a coppia è da irresponsabili perché crea danni all’ambiente».
In altre parole, procreare sarebbe «un onere insostenibile». Se l’è anche presa con gli attivisti verdi, di cui è uno dei guru mondiali: «Devono smetterla di schivare la questione dei danni ambientali causati da un aumento della popolazione». Vili opportunisti. Porritt, consulente governativo fin dai tempi del premier Tony Blair (che di figli, disgraziato, ne ha fatti quattro), è preoccupatissimo: ogni nuovo nato durante la sua vita brucia una quantità di carbone equivalente a 2,5 acri (1,01 ettari) di querce, «un’area boschiva delle dimensioni di Trafalgar Square». E se poi continua a nevicare e a fare questo freddo becco andrà pure peggio... Va’ a spiegarglielo che sul pianeta appena l’1 per cento delle terre emerse è stato urbanizzato dall’odiatissimo Homo sapiens. Anche tenuto conto che una parte delle medesime è inabitabile (per la precisione 60 milioni di chilometri quadrati su 150), la percentuale occupata dai cuccioli degli Ominidi resta microscopica.
Gli inquilini del globo potrebbero essere radunati, qualora si adattassero all’attuale densità di popolazione dell’Italia (192 abitanti per chilometro quadrato), su un’area vasta quanto Russia, Brasile e Australia. Nella quale ancora avanzerebbero oltre 2 milioni di metri quadrati completamente deserti. Può sembrare incredibile, tuttavia se l’umanità intera decidesse per ipotesi di traslocare domattina in Texas, la densità di popolazione dello Stato americano salirebbe a 8.695 abitanti per chilometro quadrato. Molto più bassa di quella di New York (10.200 abitanti, che diventano addirittura 26.000 a Manhattan) e pari a quella di Napoli, come mi ha spiegato Riccardo Cascioli, autore di un saggio illuminante, Le bugie degli ambientalisti, edito da Piemme.
Chi l’avrebbe mai detto? Il civilissimo Regno Unito si avvicina pericolosamente alla Repubblica popolare cinese, che persegue la pianificazione familiare attraverso l’aborto coatto di Stato. L’allucinante paradosso è che sul mercato di Londra gli ovuli delle «donatrici» valgono 250 sterline l’uno. Fecondati in vitro, servono a realizzare il sogno di maternità e di paternità di tante coppie sterili. Devono essere proprio dei pazzi, questi esseri viventi, per decidere di riprodursi a tutti i costi, anche quando la natura ha programmato d’impedirglielo. Ci aspetta il più disumano dei mondi, dove saranno sacrificati gli uomini per salvaguardare le piante. Niente bambini, in compenso tanti ficus benjamin.
Che bello. Certo, poi vai a leggerti chi diavolo è questo ambientalista di lotta e di governo e tiri un sospiro di sollievo. D’accordo che la regina Elisabetta lo ha incoronato commendatore dell’Impero britannico, titolo che in Inghilterra, peraltro, non è stato negato neppure a Pelè. D’accordo che è autore di un libro, Salviamo la Terra, con augusta prefazione del figlio della sovrana, il principe Carlo, noto estimatore di bossi, nel senso di Buxus sempervirens, graziosi arbusti perenni che sopravvivono soltanto in assenza di inquinamento atmosferico. Ma è anche vero che si tratta pur sempre dell’analista che tempo fa distillò per l’Observeril seguente programma economico: «Sono molte le grandi idee che nei secoli hanno dominato il mondo: fascismo, comunismo, democrazia, religione. Ma solo una ha raggiunto la supremazia totale. Si tratta del consumismo. Se vogliamo salvare il pianeta, dobbiamo smettere di comprare». Un genio.
L’idea di Jonathon Porritt, certo non annoverabile fra quelle grandi, ha da almeno un secolo solidi assertori proprio nel mondo anglosassone. La Lega per il controllo delle nascite, fondata dall’infermiera femminista Margaret Sanger, fu finanziata da banchieri (Rockefeller), industrie (Ford, Shell, Standard Oil, Du Pont) e fondazioni protestanti che ce l’avevano a morte con i prolifici immigrati ebrei e cattolici. «Più bambini dai sani, meno bambini dai deboli, questo è il principio del controllo delle nascite», teorizzava la Sanger, in largo anticipo su Hitler. Dove i deboli eravamo noi, noi italiani intendo. E dalle idee malsane dell’americana Sanger ebbe origine nel 1952 l’Ippf (International planned parenthood federation), che ancor oggi ispira le politiche demografiche dell’Onu. La sua omologa nel Vecchio Continente fu, sino a mezzo secolo fa, l’inglese Marie Stopes, altra femminista talmente fissata col programma eugenetico da diseredare suo figlio Harry Stopes Roe per aver sposato una donna miope. Poi sarebbero arrivati gli emuli, i Porritt.
Il risparmio energetico è il primo passo verso l'ecosostenibilità
dal sole 24 ore
Il risparmio energetico è il primo passo da fare in vista di un miglioramento qualitativo ed in vista dell'ambito traguardo dell'autosufficienza energetica. Inizia nella scelta degli apparecchi elettrici da utilizzare; ormai è consuetudine scartare apparecchi energivori, le etichette energetiche poste sugli elettrodomestici hanno incentivato i produttori a confrontarsi sulla qualità e sulla efficienza energetica, il consumatore ormai sceglie coscientemente e quotidianamente orienta i propri acquisti verso elettrodomestici che si collocano in classi energetiche d'eccellenze. Il mercato è dominato da apparecchi in classe A e ormai il consumatore valuta l'acquisto di classi ancora più performanti A+, A++. Il problema della scelta consapevole dell'abitazione è legata alla carenza normativa, infatti non esiste l'obbligo di denunciare preventivamente le qualità energetiche delle abitazioni, non esiste, se non in pochissime realtà l'obbligo della targa energetica, diventata tanto familiare per gli elettrodomestici. Questo fatto comporta il disinteresse degli operatori del comparto edile verso l'architettura di qualità sotto il profilo energetico; sono ancora troppo pochi ed esiste poca informazione sui benefici delle case a basso consumo energetico. Quella che viene definita architettura sostenibile è spesso stata relegata a architettura di nicchia per pochi committenti spesso definiti estremisti ed eccentrici. L'involucro edilizio delle abitazioni civili, degli uffici pubblici e in generale di tutto il comparto edile del parco edilizio Italiano è alquanto antiquato , questa bassa qualità porta a un valore medio di consumo energetico per il riscaldamento invernale pari a 180 kWhmq/anno. Un consumo nettamente superiore rispetto agli standard degli altri paesi europei.Con interventi mirati, assistiti da tecnici e maestranze specializzate, con investimenti contenuti si può arrivare a considerevoli diminuzioni di questo valore medio, non è difficile abbassarlo di 80-90 punti percentuale, quindi da 180 a 36-18 kWhmq/anno. Migliorare le prestazioni energetiche in inverno porta, insieme ad altre considerazioni, a migliorare anche la situazione energetica in regime estivo. Attualmente si sta spingendo molto sulla autoproduzione energetica, quello che bisognerebbe fare è non slegare autoproduzione e risparmio. È giusto, infatti, parlare di fotovoltaico, eolico, biomassa e altri sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili ma spesso non si focalizza il problema principale, cioè creare quella coscienza popolare che porti ad un uso più razionale dell'energia, sarebbe inutile perseguire l'indipendenza energetica con fonti rinnovabili senza creare la giusta coscienza nell'uso dell'energia. In periodo di crisi energetica il problema non è creare nuove fonti ma sfruttare meglio l'energia e il primo passo è quello di utilizzarla meglio; l'uomo contemporaneo non ha bisogno di energia, ha bisogno di benessere e per raggiungerlo non è necessariamente vero che c'è bisogno di più energia, c'è bisogno che questa venga utilizzata correttamente per soddisfare le esigenze quotidiane. L'autoproduzione è il secondo passo, successivo al risparmio e al miglior utilizzo di energia, questo comporterà un miglior rapporto uomo con l'ambiente in cui vive. Se a proposito di un edificio, interveniamo prima sull'involucro e poi sull'impianto, ipotizziamo di ridurre dell'80% il fabbisogno energetico della nostra abitazione mediate un insieme di interventi mirati a migliorare le prestazioni dell'involucro. Ma per quanto possa sembrare strano, la più ampia fonte di energia, non è il petrolio, ma il risparmio energetico. Il “Sesto Carburante” ovvero il Risparmio energetico, ottenibile attraverso un migliore isolamento, costituisce potenzialmente il maggior fattore di risparmio. Il sesto carburante è pulito e sostenibile.Migliora la qualità della vita ed il confort abitativo. E' tecnologicamente collaudato, e non richiede ricerche ad altissima tecnologia. Ma la cosa più importante è che il sesto carburante cioè il risparmio costituisce una risorsa inesauribile ed è GRATUITO. Un utile esempio ci è fornito dalla caldaie a condensazione. L'utilizzo di caldaie a condensazione garantisce il miglior risparmio energetico attualmente realizzabile (nel caso di fonte convenzionale: gas metano o GPL). Le caldaie a condensazione di solito si avvalgono di bruciatori speciali a microfi amma che danno una maggiore efficienza e minori emissioni inquinanti. Per favorire una combustione pressoché perfetta, le quantità di gas e di aria sono immesse sempre in maniera proporziale tramite una ventilatore e una valvola particolare. Un'ottimizzazione del rendimento delle caldaie a condensazione viene dall'utilizzo di una sonda di temperatura esterna che rilevando le condizioni esterne, diminuisce od aumenta proporzionalmente la temperatura di mandata.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Il risparmio energetico è il primo passo da fare in vista di un miglioramento qualitativo ed in vista dell'ambito traguardo dell'autosufficienza energetica. Inizia nella scelta degli apparecchi elettrici da utilizzare; ormai è consuetudine scartare apparecchi energivori, le etichette energetiche poste sugli elettrodomestici hanno incentivato i produttori a confrontarsi sulla qualità e sulla efficienza energetica, il consumatore ormai sceglie coscientemente e quotidianamente orienta i propri acquisti verso elettrodomestici che si collocano in classi energetiche d'eccellenze. Il mercato è dominato da apparecchi in classe A e ormai il consumatore valuta l'acquisto di classi ancora più performanti A+, A++. Il problema della scelta consapevole dell'abitazione è legata alla carenza normativa, infatti non esiste l'obbligo di denunciare preventivamente le qualità energetiche delle abitazioni, non esiste, se non in pochissime realtà l'obbligo della targa energetica, diventata tanto familiare per gli elettrodomestici. Questo fatto comporta il disinteresse degli operatori del comparto edile verso l'architettura di qualità sotto il profilo energetico; sono ancora troppo pochi ed esiste poca informazione sui benefici delle case a basso consumo energetico. Quella che viene definita architettura sostenibile è spesso stata relegata a architettura di nicchia per pochi committenti spesso definiti estremisti ed eccentrici. L'involucro edilizio delle abitazioni civili, degli uffici pubblici e in generale di tutto il comparto edile del parco edilizio Italiano è alquanto antiquato , questa bassa qualità porta a un valore medio di consumo energetico per il riscaldamento invernale pari a 180 kWhmq/anno. Un consumo nettamente superiore rispetto agli standard degli altri paesi europei.Con interventi mirati, assistiti da tecnici e maestranze specializzate, con investimenti contenuti si può arrivare a considerevoli diminuzioni di questo valore medio, non è difficile abbassarlo di 80-90 punti percentuale, quindi da 180 a 36-18 kWhmq/anno. Migliorare le prestazioni energetiche in inverno porta, insieme ad altre considerazioni, a migliorare anche la situazione energetica in regime estivo. Attualmente si sta spingendo molto sulla autoproduzione energetica, quello che bisognerebbe fare è non slegare autoproduzione e risparmio. È giusto, infatti, parlare di fotovoltaico, eolico, biomassa e altri sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili ma spesso non si focalizza il problema principale, cioè creare quella coscienza popolare che porti ad un uso più razionale dell'energia, sarebbe inutile perseguire l'indipendenza energetica con fonti rinnovabili senza creare la giusta coscienza nell'uso dell'energia. In periodo di crisi energetica il problema non è creare nuove fonti ma sfruttare meglio l'energia e il primo passo è quello di utilizzarla meglio; l'uomo contemporaneo non ha bisogno di energia, ha bisogno di benessere e per raggiungerlo non è necessariamente vero che c'è bisogno di più energia, c'è bisogno che questa venga utilizzata correttamente per soddisfare le esigenze quotidiane. L'autoproduzione è il secondo passo, successivo al risparmio e al miglior utilizzo di energia, questo comporterà un miglior rapporto uomo con l'ambiente in cui vive. Se a proposito di un edificio, interveniamo prima sull'involucro e poi sull'impianto, ipotizziamo di ridurre dell'80% il fabbisogno energetico della nostra abitazione mediate un insieme di interventi mirati a migliorare le prestazioni dell'involucro. Ma per quanto possa sembrare strano, la più ampia fonte di energia, non è il petrolio, ma il risparmio energetico. Il “Sesto Carburante” ovvero il Risparmio energetico, ottenibile attraverso un migliore isolamento, costituisce potenzialmente il maggior fattore di risparmio. Il sesto carburante è pulito e sostenibile.Migliora la qualità della vita ed il confort abitativo. E' tecnologicamente collaudato, e non richiede ricerche ad altissima tecnologia. Ma la cosa più importante è che il sesto carburante cioè il risparmio costituisce una risorsa inesauribile ed è GRATUITO. Un utile esempio ci è fornito dalla caldaie a condensazione. L'utilizzo di caldaie a condensazione garantisce il miglior risparmio energetico attualmente realizzabile (nel caso di fonte convenzionale: gas metano o GPL). Le caldaie a condensazione di solito si avvalgono di bruciatori speciali a microfi amma che danno una maggiore efficienza e minori emissioni inquinanti. Per favorire una combustione pressoché perfetta, le quantità di gas e di aria sono immesse sempre in maniera proporziale tramite una ventilatore e una valvola particolare. Un'ottimizzazione del rendimento delle caldaie a condensazione viene dall'utilizzo di una sonda di temperatura esterna che rilevando le condizioni esterne, diminuisce od aumenta proporzionalmente la temperatura di mandata.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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Il boom delle energie rinnovabili non teme la recessione
Un dossier del Sole24ore.com racconta l'ecosistema dell'energia pulita, in rapida crescita, indagando nelle scoperte scientifiche, negli investimenti industriali e negli incentivi varati dai governi. Articoli, commenti, video e immagini per raccontare l'energia che verrà.Focus su università e imprese italiane.
M'illumino di meno 2009
Dal Sole 24 Ore
La prima mossa per ottenere una fonte di energia pulita è proprio il risparmio energetico
Per il quinto anno consecutivo Caterpillar lancia per il 13 febbraio 2009 M'illumino di meno, la grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico. Dopo il successo delle passate edizioni, la popolare trasmissione di Radio 2 chiederà nuovamente agli ascoltatori di dimostrare come sia possibile iniziare a cambiare le cose grazie al primo, fondamentale e “casalingo” giacimento di energia pulita: il risparmio. L'invito rivolto a tutti è quello di spegnere luci e dispositivi elettrici non indispensabili il 13 febbraio 2009 dalle ore 18. Nelle precedenti edizioni M'illumino di meno ha contagiato milioni di persone impegnate in un'allegra e coinvolgente gara etica di buone pratiche ambientali. Semplici cittadini, scuole, aziende, musei, gruppi multinazionali, società sportive, istituzioni, associazioni di volontariato, università, commercianti e artigiani hanno aderito, ciascuno a proprio modo, alla Giornata del Risparmio. Lo scorso anno il “silenzio energetico” coinvolse simbolicamente le piazze principali in Italia e in Europa: a Roma il Colosseo, il Pantheon, la Fontana di Trevi, il Palazzo del Quirinale, Montecitorio e Palazzo Madama, a Verona l'Arena, a Torino la Basilica di Superga, a Venezia Piazza San Marco, a Firenze Palazzo Vecchio, a Napoli il Maschio Angioino, a Bologna Piazza Maggiore, a Milano il Duomo e Piazza della Scala ma anche Parigi, Londra, Vienna, Atene, Barcellona, Dublino, Edimburgo, Sofia, Palma de Mallorca, Lubiana si sono “illuminate di meno”, come altre decine di città in Germania, in Spagna, in Inghilterra, in Romania. Anche grazie al contributo di ANCI e ANPCI nella diffusione capillare dell'iniziativa, molte città italiane si sono mobilitate per coinvolgere i comuni gemellati all'estero: un passaparola virtuoso che ha consentito di spegnere luci davvero in ogni parte del mondo. La campagna di M'illumino di meno 2009, che ha ottenuto il patrocinio del Parlamento europeo per il secondo anno consecutivo, inizia il 12 gennaio e si protrarrà fino al 13 febbraio, dando voce al racconto delle idee più interessanti e innovative, in Italia e all'estero, per razionalizzare i consumi d'energia e di risorse, dai piccoli gesti quotidiani agli accorgimenti tecnici che ognuno può declinare a proprio modo per tagliare gli sprechi. L'edizione di quest'anno cercherà di coinvolgere maggiormente scuole, ragazzi e ragazze, comuni con un unico grande obiettivo: il risparmio energetico.L'energia esiste in varie forme (elettrica, termica, chimica etc). Durante la nostra vita quotitiana siamo impegnati costantemente ad utilizzare o trasformare energia. L'uomo e le sue attività stanno aumentando sempre di più, così da far aumentare anche l'utilizzo e di conseguenza i costi dell'energia, da quelli economici a quelli sociali ed ambientali. Il risparmio energetico è l'insieme dei comportamenti, processi ed interventi che ci permettono di ridurre i consumi di energia necessaria allo svolgimento delle varie attività. Il risparmio può essere ottenuto sia modificando le nostre abitudini in modo che ci siano meno sprechi sia utilizzando tecnologie in grado di trasformare l'energia da una forma all'altra in modo più efficiente, ovvero, migliorare l'efficienza energetica.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
La prima mossa per ottenere una fonte di energia pulita è proprio il risparmio energetico
Per il quinto anno consecutivo Caterpillar lancia per il 13 febbraio 2009 M'illumino di meno, la grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico. Dopo il successo delle passate edizioni, la popolare trasmissione di Radio 2 chiederà nuovamente agli ascoltatori di dimostrare come sia possibile iniziare a cambiare le cose grazie al primo, fondamentale e “casalingo” giacimento di energia pulita: il risparmio. L'invito rivolto a tutti è quello di spegnere luci e dispositivi elettrici non indispensabili il 13 febbraio 2009 dalle ore 18. Nelle precedenti edizioni M'illumino di meno ha contagiato milioni di persone impegnate in un'allegra e coinvolgente gara etica di buone pratiche ambientali. Semplici cittadini, scuole, aziende, musei, gruppi multinazionali, società sportive, istituzioni, associazioni di volontariato, università, commercianti e artigiani hanno aderito, ciascuno a proprio modo, alla Giornata del Risparmio. Lo scorso anno il “silenzio energetico” coinvolse simbolicamente le piazze principali in Italia e in Europa: a Roma il Colosseo, il Pantheon, la Fontana di Trevi, il Palazzo del Quirinale, Montecitorio e Palazzo Madama, a Verona l'Arena, a Torino la Basilica di Superga, a Venezia Piazza San Marco, a Firenze Palazzo Vecchio, a Napoli il Maschio Angioino, a Bologna Piazza Maggiore, a Milano il Duomo e Piazza della Scala ma anche Parigi, Londra, Vienna, Atene, Barcellona, Dublino, Edimburgo, Sofia, Palma de Mallorca, Lubiana si sono “illuminate di meno”, come altre decine di città in Germania, in Spagna, in Inghilterra, in Romania. Anche grazie al contributo di ANCI e ANPCI nella diffusione capillare dell'iniziativa, molte città italiane si sono mobilitate per coinvolgere i comuni gemellati all'estero: un passaparola virtuoso che ha consentito di spegnere luci davvero in ogni parte del mondo. La campagna di M'illumino di meno 2009, che ha ottenuto il patrocinio del Parlamento europeo per il secondo anno consecutivo, inizia il 12 gennaio e si protrarrà fino al 13 febbraio, dando voce al racconto delle idee più interessanti e innovative, in Italia e all'estero, per razionalizzare i consumi d'energia e di risorse, dai piccoli gesti quotidiani agli accorgimenti tecnici che ognuno può declinare a proprio modo per tagliare gli sprechi. L'edizione di quest'anno cercherà di coinvolgere maggiormente scuole, ragazzi e ragazze, comuni con un unico grande obiettivo: il risparmio energetico.L'energia esiste in varie forme (elettrica, termica, chimica etc). Durante la nostra vita quotitiana siamo impegnati costantemente ad utilizzare o trasformare energia. L'uomo e le sue attività stanno aumentando sempre di più, così da far aumentare anche l'utilizzo e di conseguenza i costi dell'energia, da quelli economici a quelli sociali ed ambientali. Il risparmio energetico è l'insieme dei comportamenti, processi ed interventi che ci permettono di ridurre i consumi di energia necessaria allo svolgimento delle varie attività. Il risparmio può essere ottenuto sia modificando le nostre abitudini in modo che ci siano meno sprechi sia utilizzando tecnologie in grado di trasformare l'energia da una forma all'altra in modo più efficiente, ovvero, migliorare l'efficienza energetica.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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martedì 3 febbraio 2009
Il GPL, alternativa valida ed ecologica oppure pericolosa?
Tempi di crisi: continua il nostro viaggio nel mondo dei carburanti alternativi. Il GPL rappresenta una valida alternativa alla benzina oppure aumenta la pericolosità dei nostri viaggi?
Il GPL, ovvero Gas di Petrolio Liquefatto, consiste in una miscela di idrocarburi, i cui componenti in forma gassosa a temperatura ambiente e a pressione atmosferica, vengono liquefatti a pressione per economizzarne il trasporto, aumentando la densità del gas di 250 volte e quindi riducendone così l’ingombro a parità di energia producibile. Questo gas liquido è ottenuto tramite estrazione da pozzi petroliferi o dalla raffinazione del greggio. Il GPL è una delle maggiori alternative alla benzina come carburante impiegabile in un sistema di motorizzazione privato. Dal punto di vista della qualità dell’aria, il GPL è senza dubbio un carburante con un minore impatto rispetto alla benzina, anche se bisogna dire come non sia equiparabile al metano. Attualmente i serbatoi del GPL sono regolamentati dalla normativa ECE/ONU 67/01 che prevede dispositivi per garantire la sicurezza in ogni situazione (ad es.: incendio, incidente, esposizione al calore del sole estivo). Valvole di sicurezza che interrompono il flusso di gas dal serbatoio appena si spegne il motore anche se la chiave d’accensione è inserita (come ad esempio in caso di incidente), e che bloccano il rifornimento di gas quando il serbatoio è pieno all’80%, in modo da prevenire un eccessivo aumento della pressione interna dovuto ad esempio per surriscaldamento, rendono il GPL un sistema sicuro. Una fuoriuscita di gas controllata è regolata da apposite valvole in caso di eccessiva pressione o sovratemperatura interna. Inoltre la legge stabilisce che le macchine fornite di impianti che rispondono alle norme ECE/ONU 67/01 possono essere parcheggiate fino al primo piano interrato delle autorimesse, senza tener conto se ci siano altri piani inferiori. Il punto è che a differenza del metano, combustibile più volatile, il GPL, in caso di fuoriuscita del gas in eccesso da parte delle valvole di sicurezza, ristagna nell’ambiente circostante. Ma per molti i sistemi GPL di nuova generazione sono più sicuri delle macchine a benzina, per via della tecnologia raggiunta e dei materiali utilizzati, tanto che in alcuni paesi ci sono sconti da parte delle assicurazioni per le automobili a GPL. (Da Yeslife.it)
Ma i grandi gruppi petroliferi stanno facendo o no qualcosa per l’ambiente? Riporto il caso positivo di Eni che su iniziativa dell'amministratore delegato Paolo Scaroni ha lanciato più di un anno fa la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Il GPL, ovvero Gas di Petrolio Liquefatto, consiste in una miscela di idrocarburi, i cui componenti in forma gassosa a temperatura ambiente e a pressione atmosferica, vengono liquefatti a pressione per economizzarne il trasporto, aumentando la densità del gas di 250 volte e quindi riducendone così l’ingombro a parità di energia producibile. Questo gas liquido è ottenuto tramite estrazione da pozzi petroliferi o dalla raffinazione del greggio. Il GPL è una delle maggiori alternative alla benzina come carburante impiegabile in un sistema di motorizzazione privato. Dal punto di vista della qualità dell’aria, il GPL è senza dubbio un carburante con un minore impatto rispetto alla benzina, anche se bisogna dire come non sia equiparabile al metano. Attualmente i serbatoi del GPL sono regolamentati dalla normativa ECE/ONU 67/01 che prevede dispositivi per garantire la sicurezza in ogni situazione (ad es.: incendio, incidente, esposizione al calore del sole estivo). Valvole di sicurezza che interrompono il flusso di gas dal serbatoio appena si spegne il motore anche se la chiave d’accensione è inserita (come ad esempio in caso di incidente), e che bloccano il rifornimento di gas quando il serbatoio è pieno all’80%, in modo da prevenire un eccessivo aumento della pressione interna dovuto ad esempio per surriscaldamento, rendono il GPL un sistema sicuro. Una fuoriuscita di gas controllata è regolata da apposite valvole in caso di eccessiva pressione o sovratemperatura interna. Inoltre la legge stabilisce che le macchine fornite di impianti che rispondono alle norme ECE/ONU 67/01 possono essere parcheggiate fino al primo piano interrato delle autorimesse, senza tener conto se ci siano altri piani inferiori. Il punto è che a differenza del metano, combustibile più volatile, il GPL, in caso di fuoriuscita del gas in eccesso da parte delle valvole di sicurezza, ristagna nell’ambiente circostante. Ma per molti i sistemi GPL di nuova generazione sono più sicuri delle macchine a benzina, per via della tecnologia raggiunta e dei materiali utilizzati, tanto che in alcuni paesi ci sono sconti da parte delle assicurazioni per le automobili a GPL. (Da Yeslife.it)
Ma i grandi gruppi petroliferi stanno facendo o no qualcosa per l’ambiente? Riporto il caso positivo di Eni che su iniziativa dell'amministratore delegato Paolo Scaroni ha lanciato più di un anno fa la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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Edilizia hi-tech, la scommessa Kerakoll, vernici «verdi»
«La ricerca è uno dei pilastri sul quale abbiamo fondato la nostra crescita». Gian Luca Sghedoni, amministratore delegato dell'azienda di famiglia Kerakoll, attiva nel settore della chimica applicata all'edilizia, non ha dubbi: il futuro è nell'edilizia sostenibile, nei «materiali naturali, in costruzioni attente ai bisogni delle persone e dell'ambiente e capaci di risparmio energetico». E in controtendenza rispetto alla situazione di stallo e sfiducia dovuta alla crisi, l'azienda di Sassuolo rilancia proprio a partire dalla ricerca a in cui investe il 5,4% del fatturato. È al via la costruzione del Kerakoll Technology Center, il nuovo laboratorio che centralizza e rafforza l'attività di ricerca ora distribuita in 3 centri. Un investimento di 12 milioni di euro per un edificio eco-compatibile che sarà pronto entro il 2010. In tre anni è prevista l'assunzione di 100 nuovi ricercatori che si aggiungeranno ai 70 attuali.L'azienda che ha realizzato la pavimentazione per il «Nido d'uccello», lo stadio delle Olimpiadi di Pechino, sta progressivamente cambiando pelle. «Cinque anni fa — spiega Sghedoni — abbiamo codificato nuovi standard di parametrazione per i prodotti, per virarli al 100% verso la sostenibilità e creato un nuovo brand, Biocalce, che sostituisce il cemento con la calce idraulica, un materiale naturale e traspirante. Siamo andati a riscoprire le formule di costruzione degli antichi romani». Il gruppo modenese che dal 1964, anno della sua fondazione, ha vissuto una crescita costante (passando dagli 11 milioni di euro del 1990 ai 316 milioni del 2007 che diventeranno 335 milioni nel 2008 con un incremento del 7%) non teme nemmeno la crisi immobiliare spagnola. Verrà inaugurato ad aprile il secondo stabilimento iberico ad Almazora, in provincia di Castellon, nel cuore del distretto spagnolo della ceramica. «Il nostro obiettivo — spiega Sghedoni, — è esportare la divisione naturale in tutta Europa, per poi esplorare mercati importanti come India e Sud-Est asiatico». (dal Corriere della Sera)
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lunedì 2 febbraio 2009
Bonus fiscale per l'efficienza, si riparte
L’articolo 29 del dl anticrisi ripropone la possibilità di detrazione del 55% delle spese sostenute per opere edilizie di efficientamento energetico. Lo sgravio spalmato su cinque anni, spiega Finanza & Mercati
L’allarme rosso è rientrato. Il temuto stop al bonus fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, a uso abitativo e non, è stato infatti prorogato. Con 158 voti a favore, 126 contrari e 2 astenuti, il Senato ha votato la fiducia al governo sul decreto legge anticrisi da cinque miliardi di euro varato a fine novembre. Il decreto (dl 185/2008), sotto i riflettori soprattutto per questioni bancarie e di credito fondiario, contiene anche il lungamente discusso articolo 29, quello cioè che definisce la disciplina in merito agli sconti fiscali sulle spese di riqualificazione energetica degli edifici, prevedendo la possibilità di detrarre a fini fiscali il 55% delle spese sostenute per opere di efficientamento energetico. In seguito a cori di proteste ed all’opposizione delle associazioni dei consumatori, nonché dei costruttori, sono state eliminate sia la norma che introduceva la retroattività del provvedimento, sia il meccanismo del silenzio-rifiuto a seguito della presentazione delle istanze per ottenere il bonus fiscale. In pratica, per le spese sostenute negli anni 2009 e 2010, chi vorrà ottenere la detrazione dovrà inviare apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate, nei termini e secondo le modalità previsti con provvedimento che la stessa Agenzia delle Entrate emanerà entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto anticrisi; tale comunicazione, che ha lo scopo di monitorare l’andamento delle richieste, conterrà la data di inizio lavori, la spesa sostenuta e la cifra da portare in detrazione. Come già succedeva prima, inoltre, chi farà richiesta dovrà inviare la documentazione tecnica all’Enea per via telematica. «Solo se il nuovo sito non sarà pronto entro il primo aprile 2009 - chiarisce Giampaolo Valentini, coordinatore del gruppo di lavoro sull’efficienza energetica dell’Enea - sarà possibile effettuare la richiesta tramite raccomandata».La principale novità risiede nel fatto che il contribuente, a differenza della pregressa normativa, potrà detrarre lo sgravio fiscale esclusivamente in 5 anni, (mentre prima era il contribuente a scegliere in quanti anni, da 3 a 10, recuperarlo), sulla base di una rata costante calcolata, appunto sul quinquennio. Questo per consentire all’Erario di calcolare con esattezza a quanto ammonterà il mancato gettito negli anni successivi. Grosso aspetto positivo è l’eliminazione dei tetti di spesa annuali messi a disposizione dall’Esecutivo.Nulla cambia, invece, per chi ha eseguito gli interventi di riqualificazione energetica entro il 31 dicembre 2008. Le procedure e i termini rimangono quelli già consolidati, compresa la possibilità di scegliere il numero di rate in cui detrarre l’importo, da 3 a 10 anni; scelta che dovrà essere fatta all’atto della dichiarazione dei redditi e che sarà irrevocabile.
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
L’allarme rosso è rientrato. Il temuto stop al bonus fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, a uso abitativo e non, è stato infatti prorogato. Con 158 voti a favore, 126 contrari e 2 astenuti, il Senato ha votato la fiducia al governo sul decreto legge anticrisi da cinque miliardi di euro varato a fine novembre. Il decreto (dl 185/2008), sotto i riflettori soprattutto per questioni bancarie e di credito fondiario, contiene anche il lungamente discusso articolo 29, quello cioè che definisce la disciplina in merito agli sconti fiscali sulle spese di riqualificazione energetica degli edifici, prevedendo la possibilità di detrarre a fini fiscali il 55% delle spese sostenute per opere di efficientamento energetico. In seguito a cori di proteste ed all’opposizione delle associazioni dei consumatori, nonché dei costruttori, sono state eliminate sia la norma che introduceva la retroattività del provvedimento, sia il meccanismo del silenzio-rifiuto a seguito della presentazione delle istanze per ottenere il bonus fiscale. In pratica, per le spese sostenute negli anni 2009 e 2010, chi vorrà ottenere la detrazione dovrà inviare apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate, nei termini e secondo le modalità previsti con provvedimento che la stessa Agenzia delle Entrate emanerà entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto anticrisi; tale comunicazione, che ha lo scopo di monitorare l’andamento delle richieste, conterrà la data di inizio lavori, la spesa sostenuta e la cifra da portare in detrazione. Come già succedeva prima, inoltre, chi farà richiesta dovrà inviare la documentazione tecnica all’Enea per via telematica. «Solo se il nuovo sito non sarà pronto entro il primo aprile 2009 - chiarisce Giampaolo Valentini, coordinatore del gruppo di lavoro sull’efficienza energetica dell’Enea - sarà possibile effettuare la richiesta tramite raccomandata».La principale novità risiede nel fatto che il contribuente, a differenza della pregressa normativa, potrà detrarre lo sgravio fiscale esclusivamente in 5 anni, (mentre prima era il contribuente a scegliere in quanti anni, da 3 a 10, recuperarlo), sulla base di una rata costante calcolata, appunto sul quinquennio. Questo per consentire all’Erario di calcolare con esattezza a quanto ammonterà il mancato gettito negli anni successivi. Grosso aspetto positivo è l’eliminazione dei tetti di spesa annuali messi a disposizione dall’Esecutivo.Nulla cambia, invece, per chi ha eseguito gli interventi di riqualificazione energetica entro il 31 dicembre 2008. Le procedure e i termini rimangono quelli già consolidati, compresa la possibilità di scegliere il numero di rate in cui detrarre l’importo, da 3 a 10 anni; scelta che dovrà essere fatta all’atto della dichiarazione dei redditi e che sarà irrevocabile.
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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Cindia, rivoluzione pulita
Le tematiche ambientali, per lungo tempo trascurate, sono ormai fra le priorità dei governi di Cina e India, che hanno previsto investimenti ad hoc. Pechino ha stanziato 250 miliardi di dollari solo per le rinnovabili Non si fa che parlare del piano di Barak Obama per l'ambiente. E del programma approvato dall'Unione Europea alla fine dello scorso anno per far fronte ai cambiamenti climatici. Ma anche i paesi emergenti, con in testa Cina e India, si stanno interrogando sul tema della sostenibilità ambientale e approntando ingenti piani di investimento in quest'area, partendo da livelli di inquinamento decisamente preoccupanti.
Il governo di Pechino, sotto i riflettori in occasione delle Olimpiadi di agosto, qualche mese più tardi, a novembre, ha diffuso un documento sui cambiamenti climatici, stabilendo le future priorità. Fra queste quella dell'efficienza energetica è in testa alla lista. L'obiettivo è tagliare i consumi energetici per unità di Pil del 20% fra il 2005 e il 2020, come riferisce un report di Hsbc. Per arrivare a questo traguardo, oltre mille imprese, che incidono per il 33% sul totale dei consumi energetici del paese, stanno approntando dei programmmi ad hoc, che le vedranno molto impegnate su questo fronte nel prossimo quinquennio. Oltre alla drastica riduzione degli sprechi, l'altro tema prioritario è quello dell'impiego delle energie rinnovabili. Tema notevolmente supportato dal governo, con investimenti complessivi dal 2007 al 2020 per 250 miliardi di dollari (19 miliardi all'anno). Una tale cascata di denaro ha già fatto esplodere il settore eolico, che ha aumentato la sua capacità produttiva del 150% nell'ultimo triennio. Infine la Cina ha dedicato un'attenzione particolare ai trasporti: gli stimoli fiscali decisi dal governo all'inizio di novembre hanno consentito di triplicare gli investimenti destinati alla rete ferroviaria del paese, con l'obiettivo di tagliare drasticamente l'inquinamento. (Tratto da Milano Finanza)
Il governo di Pechino, sotto i riflettori in occasione delle Olimpiadi di agosto, qualche mese più tardi, a novembre, ha diffuso un documento sui cambiamenti climatici, stabilendo le future priorità. Fra queste quella dell'efficienza energetica è in testa alla lista. L'obiettivo è tagliare i consumi energetici per unità di Pil del 20% fra il 2005 e il 2020, come riferisce un report di Hsbc. Per arrivare a questo traguardo, oltre mille imprese, che incidono per il 33% sul totale dei consumi energetici del paese, stanno approntando dei programmmi ad hoc, che le vedranno molto impegnate su questo fronte nel prossimo quinquennio. Oltre alla drastica riduzione degli sprechi, l'altro tema prioritario è quello dell'impiego delle energie rinnovabili. Tema notevolmente supportato dal governo, con investimenti complessivi dal 2007 al 2020 per 250 miliardi di dollari (19 miliardi all'anno). Una tale cascata di denaro ha già fatto esplodere il settore eolico, che ha aumentato la sua capacità produttiva del 150% nell'ultimo triennio. Infine la Cina ha dedicato un'attenzione particolare ai trasporti: gli stimoli fiscali decisi dal governo all'inizio di novembre hanno consentito di triplicare gli investimenti destinati alla rete ferroviaria del paese, con l'obiettivo di tagliare drasticamente l'inquinamento. (Tratto da Milano Finanza)
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