martedì 24 marzo 2009

Treviso, la bioedilizia per spiazzare la Cina

Quando è nato, cinque anni fa per iniziativa della Cna, il metadistretto della bioedilizia di Treviso sembrava fuori tempo e fuori posto. L'idea di un'intera filiera edilizia ecocompatibile veniva da un Nordest terrorizzato dalla concorrenza cinese, e tradizionalmente poco preoccupato dell'impatto ambientale del suo sviluppo vorticoso.Oggi, nel pieno di una crisi che ha nell'edilizia il suo epicentro e nell'edilizia veneta la prima vittima italiana di settore, aver iniziato a guardare più in là prima di altri torna invece assai utile. Tanto più se il vento della ripresa si aggrapperà ad una nuova politica americana fondata sull'incentivazione del «verde».Anche per questo a Treviso, nella sede del distretto, si è deciso di accelerare, lavorando con la Provincia e la Regione per istituire entro fine 2009 un registro dei «verificatori», un elenco di professionisti che certifichino l'ecocompatibilità delle costruzioni. Naturalmente in gioco non c'è solo l'amore del paesaggio e dell'aria buona: lo stesso distretto quantifica in 17000 gli interventi annui per il prossimo decennio. E visto che molte verifiche riguarderanno edifici di vecchia costruzione, l'indotto della ristrutturazione e della «messa a norma» non sarà da meno. Salva l'ipotesi di costruire ex novo, sfruttando l'extrabonus di cubature (fino al 35%) che il Piano Casa governativo prevede per chi rispetta i criteri del risparmio energetico e della bioedilizia. (Dal Sole 24 Ore)

Un altro progetto di risparmio ed efficienza energetica che vorrei segnalare è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30 per cento sulla bolletta energetica di ogni famiglia. 

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