martedì 3 marzo 2009

Con il fotovoltaico il futuro si tingerà di verde

Migliorare l’efficienza del fotovoltaico per fare dell’energia prodotta dal sole la principale alternativa agli idrocarburi che oggi dominano il mercato, con impatto negativo per l’ambiente. È il terreno di sperimentazione che vede impegnata in questi mesi Mitsubishi Electric, multinazionale giapponese che ha individuato nell’Italia uno dei mercati più promettenti per lo sviluppo di questa forma di energia, grazie al combinato disposto di politiche pubbliche incentivanti verso il comparto ed elevata esposizione al sole. Nei giorni scorsi l’azienda nipponica ha stabilito il nuovo record mondiale di efficienza di conversione, toccando il 18,9% (lo 0,3% in più rispetto al precedente primato, che toccava alla stessa Mitsubishi) in una cella solare al silicio multicristallino da 150 per 150 millimetri. Una nuova tecnologia destinata soprattutto al segmento delle installazioni di mediopiccole dimensioni, che utilizza una conformazione delle celle a nido d’api per migliorare la resa energetica. La ricerca rappresenta una delle voci più importanti per tutte le aziende impegnate sul fronte delle energie pulite. Di fatti, fino a quando le fonti tradizionali continueranno a essere meno costose, non si potrà sperare in una netta inversione di rotta del mercato a beneficio di scelte compatibili con le esigenze di salvaguardare l’ambiente circostante. Il sistema pubblico di incentivi, che in Italia si fonda soprattutto sul "conto energia", è stato pensato proprio per ridurre il gap tra i costi di produzione e commercializzazione delle diverse fonti energetiche, ma da solo non può bastare a fornire risposte strutturali. La risposta definitiva a questo problema può arrivare solo dal progresso tecnologico, che secondo le ultime stime dovrebbe sfociare nella grid parity entro il 20122014. Da allora, cioè, i costi da produzione del fotovoltaico dovrebbero raggiungere quelli elettrici, per poi superarli al ribasso negli anni a venire. Perchè ciò avvenga è necessario, però, che non si arresti il processo di innovazione. In questo senso si muove la scelta dell’azienda di investire 50 miliardi di yen per quadruplicare la capacità produttiva entro il 2012 (da 150 a 600 Megawatt), riducendo le emissioni di CO2 nell’aria per 5,1 miliardi di tonnellate entro il 2016. (Da Affari & Finanza)

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