Abitazioni Il piano casa offre cubature aggiuntive per chi costruisce bio Ma regole e controlli sono ancora tutti da stabilire. Ecco come orientarsi
Di bioedilizia si parla anche nella casa del Grande Fratello visto che Endemol, produttrice dello show, ha deciso che da quest'anno l'intera struttura abitativa dovrà rispettare i principi della bioarchitettura, andando a ridurre il consumo di risorse energetiche e ambientali. Ma ora il piano casa l'ha portata ancora di più alla ribalta. Certo del nuovo provvedimento governativo finora sono circolate solo delle bozze, per cui la versione definitiva è ancora tutta da vedere. Nel taglia e cuci della nuova rivoluzione edilizia italiana, una cosa comunque sembra ormai certa: chi abbatte un edificio e lo ricostruisce seguendo i criteri del risparmio energetico e della scelta di materiali naturali potrà beneficiare di un aumento di cubatura del 35% a fronte del +30% concesso per le costruzioni di tipo tradizionale. Se la versione finale del decreto dovesse mantenere invariata questa concessione, la progettazione ecocompatibile potrebbe diventare una norma anche per l'Italia, schiacciata sotto il peso di 50 anni di costruzioni di bassa qualità e scarsa attenzione all'ambiente. Una spinta al miglioramento, dunque, che potrebbe allineare l'edilizia tricolore a quella più sviluppata e sostenibile dei principali paesi d'Europa, dalla Francia, alla Germania, dalla Spagna all'Inghilterra. Ma cosa vuol dire oggi costruire secondo i parametri della bioedilizia? E soprattutto, quali sono i livelli minimi oggi richiesti in Italia per definirsi bio? Rispondere alla prima domanda è relativamente semplice. Nel grande calderone della bioedilizia, rientrano, infatti, nomi e cognomi diventati familiari un po' a tutti. Si va dall'installazione di pannelli solari, all'illuminazione naturale degli ambienti, dall'utilizzo di materiali ecologici e riciclabili come legno, terra, argilla, sughero e fibre vegetali, fino ad arrivare a tecniche più complicate come il raffrescamento naturale degli ambienti attraverso la realizzazione di condotti d'aria sotterranei. Senza dimenticare la possibilità di costruire in casa delle serre che assorbono calore riutilizzato poi per il riscaldamento domestico. Fino ad arrivare a interventi più estremi come l'utilizzo dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata: l'acciaio, per la struttura portante, le bottiglie di plastica per l'isolamento acustico e la carta dei quotidiani per coibentare i pavimenti. Più difficile, invece, è stabilire parametri in grado di certificare l'effettiva sostenibilità ambientale degli edifici. E ciò soprattutto a causa di un vuoto normativo che ha di fatto creato una situazione di autogestione da parte delle regioni italiane. Dal sistema Leed a CasaClima. «Al momento non esiste una legge unica in Italia che definisca la bioedilizia», ammette Paolo Foglia, responsabile bioedilizia per l'Icea, l'istituto per la certificazione etica e ambientale. «Esistono invece alcuni parametri definiti da società ed enti certificatori che sono in grado di stabilire se un edificio presenta caratteristiche di sostenibilità ambientale, comfort abitativo o efficienza energetica». È il caso del sistema di parametri Leed Gdc adottato dalla provincia di Trento o del certificato energetico CasaClima della provincia di Bolzano. Senza dimenticare il protocollo Itaca, una serie di linee guida per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, approvato dalla Conferenza delle regioni nel gennaio 2004. «Il piano casa atteso a giorni dal governo potrebbe rappresentare l'occasione buona per fare un po' di chiarezza nel settore dell'edilizia, sia per quanto riguarda il comparto dell'efficienza energetica, regolato dalla legge quadro sull'energia del 1991, sia sul versante della bioedilizia che al momento non presenta una disciplina omogenea in Italia», spiega Bruno Villavecchia, direttore dell'Agenzia mobilità ambiente del Comune di Milano. Dello stesso parere Norbert Lantschner, direttore dell'agenzia CasaClima. (Da Mf)
lunedì 30 marzo 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento