martedì 3 marzo 2009

Energie alternative, ecco cento milioni dal Piemonte

Cento milioni di euro per le energie rinnovabili e, prima di tutto, per favorire il risparmio energetico: è la nuova tranche di investimenti che la Regione lancia nel settore e che Mercedes Bresso, come e prima di Obama, lo ha fatto notare lei stessa con un sorriso autoironico a qualche collaboratore, ha scelto come uno degli obiettivi primari del suo mandato di governo del Piemonte e su cui nei prossimi anni la nostra regione sarà, in Europa, quella che più investirà (si parla di cifre complessive da molte centinaia di milioni di euro).Due sono le nuove tranche di finanziamento cui dovrebbe aggiungersene una terza nelle prossime settimane. I primi quindici milioni, provenienti da fondi Fesr, sono stati deliberati ieri dalla giunta e sono destinati a finanziare interventi sul patrimonio immobiliare pubblico. «Pensiamo soprattutto a scuole e ospedali - ha spiegato l´assessore alle attività produttive Andrea Bairati che, assieme al collega Nicola De Ruggiero (con delega all´ambiente), ha firmato la delibera - I nostri obiettivi sono sì l´installazione di impianti fotovoltaici, ma prima di tutto di più efficienti sistemi di coibentazione e di isolamento degli edifici. È il risparmio, infatti, la prima e più importante fonte di energia pulita». La parte più consistente delle risorse, 90 milioni, servirà però a incentivare lo stesso tipo di interventi sul patrimonio immobiliare privato. Tale misura, ha sottolineato Bresso, «servirà da volano e potrebbe attivare circa un miliardo di euro di investimenti da parte dei privati». Questa seconda manovra è in via di definizione e sarà varata nelle prossime settimane, quando il Cipe avrà liberato i finanziamenti necessari. Si tratterà di un fondo rotativo regionale che fornirà ai privati le garanzie necessarie per ottenere crediti dalle banche e, in parte, anticiperà i capitali. «È un provvedimento importante - ha sottolineato Bresso - anche perché oggi l´investimento in fonti energetiche alternative si ammortizza in un numero relativamente breve di anni, tra cinque e dieci». Alla fine, ha sottolineato Bresso, si otterrà anche un altro risultato: «Rilanciare il mercato del lavoro interno. In tempi di grave crisi un intervento di questo genere ha infatti un effetto a cascata: mette in moto le piccole imprese edilizie impiegate nelle ristrutturazioni, che costruiscono e installano porte e finestre, o forniscono vernici. Senza calcolare, è ovvio, i produttori di impianti fotovoltaici». (Da Repubblica)
A questo link, potete leggere cosa ne pensa dell'energia responsabile Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni.

1 commenti:

Alla Scoperta ha detto...

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