Sembra impossibile, eppure oggi questo gesto contribuisce alla nascita di nuove foreste. Ogni cittadino lo potrà fare salendo su uno dei 350 taxi della Cooperativa Samarcanda, in servizio a Roma e nel Lazio. Grazie al progetto foresta di Tinners, infatti la flotta di autovetture romane partecipa a un progetto concreto per la riduzione dell'inquinamento da anidride carbonica: un gesto che si aggiunge a un impegno da parte della cooperativa in materia di rinnovo e controllo costante del parco auto. Il tutto sempre finalizzato ad offrire i propri servizi a migliaia di persone, limitando però il più possibile l'impronta di anidride carbonica rilasciata nell'ambiente. Ora una parte di queste emissioni verrà compensata, grazie alla sensibilità dimostrata dalla Cooperativa Samarcanda con l'adesione al progetto per la messa a dimora di alberi che produrranno nuovo ossigeno e neutralizzeranno ben 352,84 tonnellate di CO2. La cooperativa Samarcanda diventa così la prima società italiana di servizio taxi in Italia ad essere CarbonZero e ridurre cosi già per il 2009 del 20% la propria impronta di anidride carbonica: inoltre, con questo gesto di ulteriore impegno a sostegno dell'ambiente, Samarcanda ottiene il risultato di allinearsi in anticipo all'obiettivo «20-20-20» che l'Unione Europea intende raggiungere nel 2020 per combattere i cambiamenti climatici, ossia abbattere il 20% delle emissioni di CO2 prodotte in Europa, produrre il 20% di energia da fonti rinnovabili e aumentare del 20% l'efficienza energetica. (Dal Tempo)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
martedì 31 marzo 2009
Copenhagen, il verde che conviene
S ono almeno tre anni che Connie Hedegaard attende con impazienza il 2009, l'anno più importante della sua vita. O quantomeno, della sua vita politica. Ministro danese dell'Ambiente dal 2004, quando aveva 44 anni, ex giornalista, sarà la presidente e la playmaker del summit Onu sul clima che lei stessa è riuscita – in tempi non sospetti – a portare a Copenhagen. Una lungimiranza invidiabile: a dicembre, con ogni probabilità, verrà firmato il Protocollo di Copenhagen, che rimpiazzerà quello di Kyoto dal 2013 in poi. «No, non è il mio anno – si schermisce – questo è solo l'anno delle decisioni. Per raggiungere l'obiettivo,c'è da mettere d'accordo 191 Paesi sui tagli alle emissioni di gas-serra, in modo da riformare il nostro antiquato sistema energetico, da rivitalizzare l'economia e creare posti di lavoro». Facile a dirsi, difficile a farsi. Come la stessa Hedegaard sa benissimo. «Il primo degli annuali vertici Onu sul clima al quale ho partecipato – racconta il ministro durante una recente visita a Roma – fu quello di Buenos Aires, nel 2004: mi fece impressione, ascoltare così tante parole e assistere a così pochi fatti». È così, per ingaggiare la sfida dei fatti alle parole, che lei stessa decide di invitare 25 ministri dell'Ambiente in Groenlandia (ovvero in terra danese) per vedere i ghiacci che si sciolgono e per discutere insieme, «senza funzionari e burocrati al seguito». «Quella riunione informale ebbe così tanto successo che, al vertice di Nairobi del 2006, decidemmo di fare qualcosa di più». Sulla carta, il summit 2009 doveva toccare a qualche Paese sudamericano, forse il Brasile. Ma la Danimarca riesce a convincere tutti. Così, il prossimo dicembre, a meno di clamorosi colpi di scena, il nome della capitale danese entrerà nella storia.Al successivo vertice di Bali, dopo l'ennesimo fiume di parole, quei 191 Paesi decidono soltanto di decidere nel 2009, a Copenhagen. «Stavolta, non possiamo fallire », dice la Hedegaard con percepibile determinazione. «Come ha dimostrato il Protocollo di Kyoto, ci vogliono anni, prima che un trattato internazionale entri in funzione. Quindi non abbiamo tempo da perdere: il cambiamento climatico sta accelerando e, come ci dice la comunità scientifica, abbiamo da dimezzare le emissioni mondiali entro 40 anni».In compenso, anche il clima politico è cambiato. «Sono stata a Washington di recente: è come andare in una nuova città. L'amministrazione Obama assicura di voler introdurre in America un sistema di cap and trade », il taglio delle emissioni attraverso un meccanismo di mercato che Bush rifiutava. «La visita a Pechino di Hillary Clinton aveva solo due punti all'ordine del giorno: la crisi finanziaria e i cambiamenti climatici». La Cina – sin qui esentata da Kyoto – dimostra d'essere pronta a fare la sua parte, anche se «resta da decidere l'anno in cui i tagli alle sue emissioni diventeranno obbligatori». Sì, ma i Paesi più avversi alla diplomazia climatica, come l'Arabia Saudita?«Ci sono stata a gennaio – risponde il ministro – e stanno preparando ingenti progetti nel solare. Fra qualche decennio, esporterà più elettricità rinnovabile che petrolio».Secondo la signora Hedegaard, che due anni fa ha cambiato il proprio incarico da "ministro dell'Ambiente" a "ministro per l'Energia e il Clima" (prontamente imitata da Australia e Gran Bretagna), «i tempi sono così cambiati che il dibattito sul clima va avanti nonostante la crisi finanziaria in corso. Soltanto cinque anni fa, non sarebbe successo».Per rilanciare l'economia americana,Obama ha puntato 150 miliardi di dollari sul tavolo delle rinnovabili e dell'efficienza energetica, con l'obiettivo di salvare l'ambiente e creare al tempo stesso cinque milioni di posti di lavoro. La Danimarca ha già dimostrato che si può fare. «Negli anni 70 – osserva il ministro – eravamo dipendenti al 100% dal petrolio mediorientale». Fu allora, che il Governo decise di puntare sulle rinnovabili, a cominciare dall'energia eolica, visto che in Danimarca il vento non manca. I successivi Governi hanno mantenuto la barra dritta e «oggi produciamo il 130% del fabbisogno energetico: siamo diventati esportatori netti».Certo, nel frattempo la Danimarca ha trovato dei giacimenti di petrolio e di gas nel Mare del Nord. Però «il 19% della nostra energia viene dalle rinnovabili, che sale a quota 28% se si parla della produzione di elettricità. Bruciando i rifiuti domestici ed agricoli, produciamo elettricità e insieme calore per il riscaldamento decentralizzato delle case. La danese Vestas è leader mondiale nell'eolico. E non ci sono dubbi: i settori delle rinnovabili e dell'efficienza energetica sono quelli che hanno aumentato di più l'occupazione e l'export, negli ultimi anni».Se la Danimarca voleva dare l'esempio, c'è riuscita. Ma tutto questo non implica che il summit di Copenhagen sarà una passeggiata.Anzi. Non a caso, Connie Hedegaard è arrivata a Roma in questi giorni per chiedere tutto il sostegno dell'Italia, che ha la presidenza di turno del G8. «In calendario c'è il G8 dei ministri dell'Ambiente, convocato il mese prossimo a Siracusa. E poi il vertice di luglio alla Maddalena», per il quale Obama ha recentemente scritto a Berlusconi. «I negoziati veri e propri saranno a Copenhagen in sede Onu – commenta Hedegaard –ma dobbiamo riuscire a discutere prima, a gettare le fondamenta dell'accordo,e trovare le necessarie risorse finanziarie».Nella sua agenda,l'opzione di un insuccesso non è contemplata. «Nel passato –conclude il ministro globetrotter – la diplomazia del clima è stata soffocata dai veti incrociati e dall'inazione. Quest'anno, siamo mossi da un reale senso d'urgenza. E anche dal senso di responsabilità. Spero che non ci sia più nessuno che voglia ostacolare questo processo senza pagare un alto prezzo politico». Il 2009 è l'anno delle decisioni. Se arriveranno per davvero, sarà anche l'annus mirabilis. (Dal Sole 24 Ore)
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lunedì 30 marzo 2009
Risparmio energetico, i misteri della bioedilizia
Abitazioni Il piano casa offre cubature aggiuntive per chi costruisce bio Ma regole e controlli sono ancora tutti da stabilire. Ecco come orientarsi
Di bioedilizia si parla anche nella casa del Grande Fratello visto che Endemol, produttrice dello show, ha deciso che da quest'anno l'intera struttura abitativa dovrà rispettare i principi della bioarchitettura, andando a ridurre il consumo di risorse energetiche e ambientali. Ma ora il piano casa l'ha portata ancora di più alla ribalta. Certo del nuovo provvedimento governativo finora sono circolate solo delle bozze, per cui la versione definitiva è ancora tutta da vedere. Nel taglia e cuci della nuova rivoluzione edilizia italiana, una cosa comunque sembra ormai certa: chi abbatte un edificio e lo ricostruisce seguendo i criteri del risparmio energetico e della scelta di materiali naturali potrà beneficiare di un aumento di cubatura del 35% a fronte del +30% concesso per le costruzioni di tipo tradizionale. Se la versione finale del decreto dovesse mantenere invariata questa concessione, la progettazione ecocompatibile potrebbe diventare una norma anche per l'Italia, schiacciata sotto il peso di 50 anni di costruzioni di bassa qualità e scarsa attenzione all'ambiente. Una spinta al miglioramento, dunque, che potrebbe allineare l'edilizia tricolore a quella più sviluppata e sostenibile dei principali paesi d'Europa, dalla Francia, alla Germania, dalla Spagna all'Inghilterra. Ma cosa vuol dire oggi costruire secondo i parametri della bioedilizia? E soprattutto, quali sono i livelli minimi oggi richiesti in Italia per definirsi bio? Rispondere alla prima domanda è relativamente semplice. Nel grande calderone della bioedilizia, rientrano, infatti, nomi e cognomi diventati familiari un po' a tutti. Si va dall'installazione di pannelli solari, all'illuminazione naturale degli ambienti, dall'utilizzo di materiali ecologici e riciclabili come legno, terra, argilla, sughero e fibre vegetali, fino ad arrivare a tecniche più complicate come il raffrescamento naturale degli ambienti attraverso la realizzazione di condotti d'aria sotterranei. Senza dimenticare la possibilità di costruire in casa delle serre che assorbono calore riutilizzato poi per il riscaldamento domestico. Fino ad arrivare a interventi più estremi come l'utilizzo dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata: l'acciaio, per la struttura portante, le bottiglie di plastica per l'isolamento acustico e la carta dei quotidiani per coibentare i pavimenti. Più difficile, invece, è stabilire parametri in grado di certificare l'effettiva sostenibilità ambientale degli edifici. E ciò soprattutto a causa di un vuoto normativo che ha di fatto creato una situazione di autogestione da parte delle regioni italiane. Dal sistema Leed a CasaClima. «Al momento non esiste una legge unica in Italia che definisca la bioedilizia», ammette Paolo Foglia, responsabile bioedilizia per l'Icea, l'istituto per la certificazione etica e ambientale. «Esistono invece alcuni parametri definiti da società ed enti certificatori che sono in grado di stabilire se un edificio presenta caratteristiche di sostenibilità ambientale, comfort abitativo o efficienza energetica». È il caso del sistema di parametri Leed Gdc adottato dalla provincia di Trento o del certificato energetico CasaClima della provincia di Bolzano. Senza dimenticare il protocollo Itaca, una serie di linee guida per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, approvato dalla Conferenza delle regioni nel gennaio 2004. «Il piano casa atteso a giorni dal governo potrebbe rappresentare l'occasione buona per fare un po' di chiarezza nel settore dell'edilizia, sia per quanto riguarda il comparto dell'efficienza energetica, regolato dalla legge quadro sull'energia del 1991, sia sul versante della bioedilizia che al momento non presenta una disciplina omogenea in Italia», spiega Bruno Villavecchia, direttore dell'Agenzia mobilità ambiente del Comune di Milano. Dello stesso parere Norbert Lantschner, direttore dell'agenzia CasaClima. (Da Mf)
Di bioedilizia si parla anche nella casa del Grande Fratello visto che Endemol, produttrice dello show, ha deciso che da quest'anno l'intera struttura abitativa dovrà rispettare i principi della bioarchitettura, andando a ridurre il consumo di risorse energetiche e ambientali. Ma ora il piano casa l'ha portata ancora di più alla ribalta. Certo del nuovo provvedimento governativo finora sono circolate solo delle bozze, per cui la versione definitiva è ancora tutta da vedere. Nel taglia e cuci della nuova rivoluzione edilizia italiana, una cosa comunque sembra ormai certa: chi abbatte un edificio e lo ricostruisce seguendo i criteri del risparmio energetico e della scelta di materiali naturali potrà beneficiare di un aumento di cubatura del 35% a fronte del +30% concesso per le costruzioni di tipo tradizionale. Se la versione finale del decreto dovesse mantenere invariata questa concessione, la progettazione ecocompatibile potrebbe diventare una norma anche per l'Italia, schiacciata sotto il peso di 50 anni di costruzioni di bassa qualità e scarsa attenzione all'ambiente. Una spinta al miglioramento, dunque, che potrebbe allineare l'edilizia tricolore a quella più sviluppata e sostenibile dei principali paesi d'Europa, dalla Francia, alla Germania, dalla Spagna all'Inghilterra. Ma cosa vuol dire oggi costruire secondo i parametri della bioedilizia? E soprattutto, quali sono i livelli minimi oggi richiesti in Italia per definirsi bio? Rispondere alla prima domanda è relativamente semplice. Nel grande calderone della bioedilizia, rientrano, infatti, nomi e cognomi diventati familiari un po' a tutti. Si va dall'installazione di pannelli solari, all'illuminazione naturale degli ambienti, dall'utilizzo di materiali ecologici e riciclabili come legno, terra, argilla, sughero e fibre vegetali, fino ad arrivare a tecniche più complicate come il raffrescamento naturale degli ambienti attraverso la realizzazione di condotti d'aria sotterranei. Senza dimenticare la possibilità di costruire in casa delle serre che assorbono calore riutilizzato poi per il riscaldamento domestico. Fino ad arrivare a interventi più estremi come l'utilizzo dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata: l'acciaio, per la struttura portante, le bottiglie di plastica per l'isolamento acustico e la carta dei quotidiani per coibentare i pavimenti. Più difficile, invece, è stabilire parametri in grado di certificare l'effettiva sostenibilità ambientale degli edifici. E ciò soprattutto a causa di un vuoto normativo che ha di fatto creato una situazione di autogestione da parte delle regioni italiane. Dal sistema Leed a CasaClima. «Al momento non esiste una legge unica in Italia che definisca la bioedilizia», ammette Paolo Foglia, responsabile bioedilizia per l'Icea, l'istituto per la certificazione etica e ambientale. «Esistono invece alcuni parametri definiti da società ed enti certificatori che sono in grado di stabilire se un edificio presenta caratteristiche di sostenibilità ambientale, comfort abitativo o efficienza energetica». È il caso del sistema di parametri Leed Gdc adottato dalla provincia di Trento o del certificato energetico CasaClima della provincia di Bolzano. Senza dimenticare il protocollo Itaca, una serie di linee guida per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, approvato dalla Conferenza delle regioni nel gennaio 2004. «Il piano casa atteso a giorni dal governo potrebbe rappresentare l'occasione buona per fare un po' di chiarezza nel settore dell'edilizia, sia per quanto riguarda il comparto dell'efficienza energetica, regolato dalla legge quadro sull'energia del 1991, sia sul versante della bioedilizia che al momento non presenta una disciplina omogenea in Italia», spiega Bruno Villavecchia, direttore dell'Agenzia mobilità ambiente del Comune di Milano. Dello stesso parere Norbert Lantschner, direttore dell'agenzia CasaClima. (Da Mf)
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Totti col Wwf ha spento le luci del Colosseo
Francesco Totti adesso è impegnato anche nel campo del risparmio energetico: ieri è stato testimonial del Wwf Italia Ora che ha spento il Colosseo dovrà riaccendere la sua Roma in difficoltà. Non c'è nulla di meglio di un simbolo per compiere un atto simbolico, per questo Francesco Totti è stato scelto dal Wwf Italia come testimonial per una giornata importante in tutto il mondo per il risparmio energetico. Ieri il capitano giallorosso ha presenziato alla manifestazione «L'ora della Terra» e c'era il solito drappello di fedelissimi anche ai Fori Imperiali sotto la pioggia. «Sono orgoglioso perché è un gesto bellissimo per una nobile causa».C'è un presente instabile e un futuro pieno di incertezze per la Roma, a lui spetterà il ruolo più complicato. Come sempre. Totti crede al raggiungimento del quarto posto. «Sarà difficile agganciarlo ma possiamo ancora farcela nelle prossime nove partite. Sono fiducioso di centrare l'obiettivo, anche se nella corsa a tre vedo leggermente favorita la Fiorentina, ha più esperienza». Se non arrivasse in zona Champions non sarebbe un dramma, a patto di evitare la smobilitazione. «Rimarremo competitivi: è questa la volontà espressa dei dirigenti, altrimenti sarebbe la fine. Quest'anno fa testo fino a un certo punto, perché la squadra è stata frenata dai troppi infortuni, magari non ci ha aiutato il tempo. I campi di Trigoria sono stati un fattore ma non hanno influito molto ».Sulle sue precarie condizioni fisiche Totti ha detto: «Col Bologna sarò in campo sicuramente, il ginocchio sta meglio, tre risonanze hanno dato esito negativo. Mi dava noie il popliteo, dietro l'articolazione. Sto facendo le ripetute sui 300 metri e i gradoni senza problemi. A chi dice che sono finito rispondo che sono abituato a certe insinuazioni ».Tra due settimane il deby, lui non ci pensa ancora. «Prima c'è il Bologna, per la Lazio c'è tempo». Nessun messaggio al suo ex amico Mihajlovic. «A lui non dico nulla, non serve». Due pensieri flash su Spalletti e Panucci. «Penso che andremo avanti con il tecnico. Sono contento che Christian sia tornato, certo poteva pensarci prima».Stamattina ci sarà un altro evento significativo nella capitale connotata di giallorosso. «Insieme alla Roma per donare la vita» è giunto alla sua quarta edizione nel ricordo di Luciano Fioravanti. Allo stadio Olimpico dalle ore 8 alle 12 ci sarà la raccolta del sangue attraverso il quale il pubblico potrà concretamente aiutare gli ospedali romani e le persone bisognose. Alle 10.30 si terrà un'amichevole tra la rosa attuale (ovviamente senza Nazionali) e una squadra mista di ex calciatori romanis. (Dal Corriere della Sera)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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venerdì 27 marzo 2009
La casa dei miracoli, energia pulita e niente bollette
È il primo condominio a bolletta energetica zero - gratis sono il riscaldamento d´inverno e il raffrescamento d´estate, la luce e l´acqua calda - realizzato grazie all´utilizzo dell´energia geotermica a basso calore, combinata con pannelli solari, efficienza energetica di mattoni e altri materiali di costruzione. La casa dei sogni sorge a Follonica, seconda città della provincia di Grosseto, terra di vacanze e bagni al mare per toscani dell´entroterra, vacanzieri di ogni parte d´Italia e stranieri. Ma il turismo non c´entra col condominio felice dove non si pagano luce, riscaldamento e acqua calda. Anzi.Il secondo fatto sorprendente è che i venti appartamenti sono costruiti in un´area Peep (Piano per l´edilizia economica e popolare) e hanno un prezzo di mercato: 255.000 euro per 80 metri quadrati, box auto e giardino privato. Giovani coppie in cerca di prima casa se li sono accaparrati aderendo all´offerta di una cooperativa edile che non poteva che chiamarsi "Avvenire". Ci andranno a vivere a settembre. Ma intanto, la prossima settimana, sarà inaugurata e premiata dalla Regione Toscana la centrale termica, vero gioiello tecnologico dell´edificio.«Anche quella, la centrale termica, costa quanto un impianto tradizionale» giura Giacomo Biserni, geologo della Ecogeo di Siena e mente del progetto. I suoi tecnici hanno spinto trivelle e sonde del diametro massimo di 15 centimetri fino a cento metri sotto terra. «A quella profondità - spiega Biserni - la temperatura può arrivare fino a 25 gradi, ma ovunque è di almeno 16-18 gradi, quanto basta per essere sfruttata a fini energetici. Una centrale così, insomma, si può fare dappertutto, sul 99% della superficie terrestre mondiale». Non occorre, insomma, che ci si trovi in zona di soffioni e vapori, che pure ci sono non distante da qui, sull´Amiata e a Larderello nel Pisano.Succhiata l´energia nel sottosuolo, le sonde la spingono nella centrale termica, che fa la sua parte attraverso pompe di calore e inversione termica che d´inverno riscaldano l´acqua e d´estate la raffreddano. Non ci sono termosifoni negli appartamenti del futuro, ma una serpentina collocata sotto il pavimento, dove viene "iniettata" l´acqua calda o fredda e che, in questo modo, assolve alla necessità di riscaldamento d´inverno e svolge il ruolo di condizionatore d´aria d´estate. «La geotermia a basso calore garantisce i tre quinti del fabbisogno energetico della casa, un quinto viene dal fotovoltaico, il resto dall´efficienza energetica dei materiali» dice Biserni. «L´obiettivo è arrivare ad una casa completamente alimentata attraverso la geotermia a basso calore». Agli inquilini di Follonica va già bene così. Non pagheranno le bollette. E ogni anno, per venti anni, riceveranno 700 euro di contributo per l´utilizzo del fotovoltaico. (da Repubblica)
Un interessante progetto di risparmio ed efficienza energetica è anche la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Un interessante progetto di risparmio ed efficienza energetica è anche la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
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Con l’energia solare risparmi assicurati
Tanto sole, il mare e un microclima decisamente favorevole sono elementi su cui puntare per una buona promozione turistica. Ma non solo. In questo particolare momento storico, in cui il risparmio energetico sta diventando quasi una necessità, tanto sole può tradursi in un vantaggio veramente redditizio.L’energia solare è infatti disponibile in quantità illimitata, non produce scarichi fumosi e non necessita di condutture o cavi per essere trasportata, perché ci arriva direttamente dal produttore: il sole. Ma occorre sfruttarlo, per ricavarne benefici.«Mai come oggi in Italia è incentivato l’uso di fonti rinnovabili. Ci sono leggi, infatti, che agevolano l’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici», sottolineano da Bieffe Clima, a Ospedaletti, centro specializzato nel settore, con una vasta esperienza anche negli impianti per il riscaldamento e la climatizzazione sia degli ambienti domestici sia dei luoghi di lavoro.L’impiego dell’energia solare per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento delle abitazioni, risulta già concorrenziale dal punto di vista dei costi e garantisce risparmi notevoli sulle bollette del metano e sul consumo di gasolio per caldaie, con un ammortamento impianto di circa 4-5 anni.Basti pensare che ogni metro quadro di collettore solare permette di risparmiare circa 100 litri di petrolio all’anno e di evitare l’emissione in atmosfera di svariati kg di CO2 e polveri. Per ciò che concerne il solare termico, le tipologie di impianto sono fondamentalmente due: quelli a circolazione naturale (con il serbatoio posizionato direttamente sopra il collettore) usati per produrre acqua calda, e quelli a circolazione forzata (il serbatoio può essere posizionato in qualunque parte dell’edificio) usati per l’acqua calda e per l’integrazione sul riscaldamento. I primi hanno il vantaggio di offrire un’elevata semplicità di installazione e di non necessitare di energia elettrica per funzionare, adattandosi molto bene a impianti di piccole dimensioni, quelli «domestici». I secondi sono più funzionali in impianti di medie-grandi dimensioni e hanno dalla loro la caratteristica di disperdere poco calore. Naturalmente, i vantaggi di queste soluzioni non sono solo economiche ma soprattutto ecologiche. Purché ci si rivolga a installatori specializzati come quelli di Bieffe Clima. Una curiosità è indubbiamente quella di conoscere la storia dello sfruttamento dell’energia solare. I primordi sono nel 1839 quando il francese Alexandre Edmond Bécquerel nota che «della corrente elettrica è generata durante alcune reazioni chimiche indotte dalla luce». Scopre così l'effetto fotogalvanico negli elettroliti liquidi. Nel 1883 l'inventore statunitense Charles Fritz produce una cella solare di circa 30 centimetri quadrati a base di selenio con un'efficienza di conversione dell'1-2 per cento. E’ invece il 1905 quando Albert Einstein pubblica la sua teoria sull' effetto fotoelettrico che gli porterà il premio Nobel. Un punto di arrivo e poi di partenza è del 1963 quando un’azienda giapponese produce i primi moduli fotovoltaici commerciali. L’ecologia, in definitiva, è il messaggio che arriva associato allo sfruttamento dell’energia solare. Il motto di «Bieffe Clima» è chiaro in proposito: «Grazie all'energia che risparmierai si potrà respirare meglio e combattere le conseguenze globali dell'effetto serra». (Da La Stampa)
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giovedì 26 marzo 2009
Dalla casa sull´albero al recupero degli eco-mostri: l´Italia diventa sostenibile
C´è la casa sull´albero pronta ad accogliere i visitatori del Parco del Pollino in Calabria, costruita con materiali ecologici e riciclabili e con fonti energetiche rinnovabili. E c´è l´asilo nido nato dalla conversione dell´officina Piaggio nella periferia Sud di Milano, con pareti tutte tonde e angoli senza spigoli, fatta di materiali naturali trattati con sostanze atossiche perché i bambini possano toccare tutto senza farsi male. Sono solo due dei 41 progetti "sostenibili" firmati dagli architetti italiani che hanno partecipato a Sustainab.italy, call for paper lanciata dal Parc, Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l´architettura e l´arte contemporanea del ministero per i Beni e le attività culturali. Ben sintetizzati dal neologismo che unisce le parole sostenibilità e Italia, i 41 progetti costituiscono solo una piccola parte dei 174 giunti alla direzione del concorso. Saranno in mostra a Ecopolis, a Roma dal 1 al 3 aprile, in un´esposizione curata da Luca Molinari e Alessandro D´Onofrio, divisi in tre aree tematiche: a misura d´uomo (edifici realizzati con un scarso budget e a scopi sociali), frammenti di paesaggio (recupero edilizio e interventi per ridurre l´impatto ambientale), energie per l´ambiente (edifici alimentati da fonti di energia alternativa).Nella loro eterogenità formale, i progetti offrono formule diverse per sintetizzare uno o più aspetti del concetto di sostenibilità: rispetto per l´ambiente, delle differenze culturali, creazione di nuovi edifici o recupero di quelli esistenti. La bravura di alcuni di questi architetti sta infatti anche nell´aver ridato valore a complessi industriali caduti in disuso e perfino a eco-mostri. Come nel caso della cava abbandonata di Isola d´Arbia (Siena), recuperata per accogliere il nuovo stadio comunale. Il fatto che a Sustainab.italy abbiano partecipato progettisti giovani, tra i 35 e i 37 anni, e che sia frutto di un´iniziativa pubblica, è un segnale positivo che arriva proprio nei giorni in cui l´Italia si divide sull´opportunità di leggi del "fai da te" sull´edilizia. Abbiamo chiesto in proposito l´opinione del curatore, Luca Molinari: «In realtà le nuove generazioni danno per scontato che il motore della progettazione sia l´ecosostenibilità. Pochi giorni fa, durante una lezione (l´architetto ha una cattedra in Storia dell´architettura contemporanea presso alla Vanvitelli di Napoli ndr) discutevo con i ragazzi di queste nuove misure. È significativo che mentre in Italia si parla di aggiungere due stanze, in Francia e Inghilterra si progetta in termini ecologici. La grande differenza tra questi due modi di fare e di intendere l´architettura è che uno è conservativo e "fai da te", con un impatto incontrollato sul territorio, l´altro è aspirazione pubblica a migliorare l´ambiente in cui viviamo».Qual è, dunque, l´obiettivo cui tendere? «Bisogna imparare a costruire ecosostenibile, ma soprattutto evitare la "cementificazione ecosostenibile", ovvero la costruzione di tanti bellissimi edifici a risparmio energetico che però vanno a rosicchiare terreno al paesaggio. Trovo più interessante la capacità di demolire edifici con pochi decenni, tranquillamente "rottamabili" e convertirli in temi di ecompatibiltà». (Da Repubblica)
Napoli diventa capitale delle fonti rinnovabili
La maggior parte degli attrezzi che vengono utilizzati per allenarsi in palestra sono mossi dalla forza dell'uomo.E se il movimento dell'individuo venisse destinato alla produzione di energia? Una palestra di 500 metri quadrati, popolata da 50-80 persone al giorno con un consumo annuo di 30mila kWh, potrebbe tagliare i propri consumi del 20%. Vuol dire 6mila kWh risparmiati, mille euro in meno in bolletta e 3 tonnellate di CO2 non immesse nell'atmosfera. La sfida è partita. La "gara elettrica" vede coinvolti i ragazzi delle scuole superiori italiane per la realizzazione di un prototipo di cyclette in grado di produrre energia. I 7 istituti approdati alla fase finale si confronteranno nel corso della terza edizione di EnergyMed, l'appuntamento dedicato alle fonti rinnovabili e all'efficienza energetica nel Mediterraneo organizzato dall'Agenzia napoletana energia e ambiente ( Anea) che si tiene alla Mostra d'Oltremare di Napoli da oggi fino al 28 marzo. Dalla competizione tra le diverse scuole uscirà un modello di palestra sostenibile che verrà proposto alle oltre 8mila strutture italiane.A Napoli, per tre giorni, si incontrano tutti i protagonisti dell'ecosistema dell'energia pulita "Made in Italy": imprese, università, scuole, istituzioni. Previsto l'intervento di 120 esperti del settore e la partecipazione di aziende e laboratori di ricerca dalla Spagna, Grecia, Turchia, Israele, Inghilterra, Germania e Bulgaria; che potranno incontrarsi nel corso dei 18 workshop e convegni inseriti nel programma.Il dossier online "Nuove Energie" seguirà l'evento giorno per giorno con articoli e contributi multimediali sul Sole24ore. com. Gli espositori saranno oltre 150 e le innovazioni che verranno proposte vanno dalle nuove tegole fotovoltaiche per i tetti, alle micro-pale eoliche domestiche, fino alle pellicole da depositare sui vetri per il risparmio energetico e i coni di vetro per veicolare la luce nelle stanze più buie. Tra le novità di questa edizione di EnergyMed ci sono i saloni tematici: "EcoBuilding", dedicato all'edilizia sostenibile, "Recycle", realizzato con Federambiente e dedicato al recupero di materiali e alla produzione di energia dai rifiuti e "MobilityMed", che punterà i riflettori sulle opportunità offerte dai veicoli e i carburanti a basso impatto ambientale. (Il Sole 24 Ore)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
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mercoledì 25 marzo 2009
Impatto ambientale, centrale a carbone di Porto Tolle ancora in stand by
Il governo incalza Stefania Prestigiacomo per un colpo d’acceleratore; il ministro dell’Ambiente attende il via libera della Commissione per la Valutazione dell’impatto ambientale (Via), che fa capo al dicastero; l’Enel minaccia di mollare tutto e di investire altrove i 2 miliardi preventivati per la realizzazione del progetto. Malgrado il pressing dell’esecutivo e il consenso di maggioranza e opposizione alla Regione Veneto, non si sblocca la riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle, che resta ostaggio della magistratura. Nonostante la sentenza di assoluzione con formula piena «per non aver commesso il fatto» pronunciata dalla Corte d’appello di Venezia che scagiona gli ex vertici dell’Enel, Paolo Scaroni e Franco Tatò, dall’accusa di aver procurato danni all’ambiente, la Procura di Rovigo continua a tenere sotto scacco governo, ministero e commissione Via. Per l’Enel l’emissione di polveri, anidride solforosa e ossido di azoto previsti per la conversione sarebbero a norma di legge. L’Ue ha persino stanziato 100 milioni per lo sviluppo di impianti per la cattura e il sequestro del CO2 nei pressi della centrale. Eppure i pm confermano l’impianto accusatorio contro il gruppo elettrico. Anzi, la Procura avrebbe diffidato la commissione Via dall’approvare, in tale situazione, il progetto in questione. Secondo quanto dichiarato dal presidente dell’organismo ministeriale in riferimento al fascicolo contro ignoti aperto dal sostituto procuratore, Manuela Fasolato, e dal procuratore Dario Curtarello, «persistono condizionamenti esterni che rendono impossibile esprimere serenamente un parere». Ci sarebbe, insomma, il timore di «incorrere in un reato per il semplice fatto di proseguire il regolare esame della pratica». Una situazione che ha indotto il Comitato d’Azione dei Lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle a chiedere al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, «un’ispezione ministeriale alla procura di Rovigo». Ma la situazione ancora non si sblocca. E la posta è alta, perché senza il via libera ai lavori necessari riconvertire l’impianto, l’Enel ha già annunciato che guarderà «all’Europa dell’Est» per trovare siti più accessibili. (Da Finanza & Mercati)
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Lazio, la scommessa dell'energia "verde"
Sole, vento, acqua. Lo sviluppo è verde. E il Lazio diventa ecosostenibile. Mentre sta cambianto il quadro di riferimento energetico nazionale, con la svolta verso il nucleare, nella regione le rinnovabili si stanno incrementando. Un lavoro duro, frutto dell'assessorato all'Ambiente della Regione che ha imboccato la via dell'innovazione. Filiberto Zaratti ha aumentato del 15000 per cento la capacità di produrre energia da fonti rinnovabili.Nel 2005, infatti, era di un solo megawatt la potenza installata, mentre oggi è di 150 MW. Un traguardo che contribuirà a raggiungere gli obiettivi di Kyoto, evitando l'emissione di 360 mila tonnellate di anidride carbonica. Se il tasso di crescita resterà questo, Zaratti potrà raggiungere l'obiettivo dei 500 MW di rinnovabili autorizzate entro il 2010. Un percorso che in questi anni ha coinvolto centoquattordici Comuni, dodici comunità montane, dodici parchi e aree protette, cinquantamila studenti universitari e più di 2.500 classi elementari e medie. Insomma, il Lazio si veste di verde. (Da Il tempo)
A questo link, potete leggere cosa ne pensa dell'energia responsabile Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni.
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martedì 24 marzo 2009
Uffici pubblici più «verdi»: risparmi fino a 1,8 miliardi
L'Ance solleciterà e coordinerà le amministrazioni locali promuovendo l'operazione. L'Abi attiverà un fondo bancario di garanzia. La Consip farà da "centrale acquisti" governando al meglio le gare tra fornitori. L'Unioncamere farà da interfaccia con le piccole e medie imprese che vorranno partecipare alla sfida. Prende forma così il progetto dell'Enea che sembra fatto apposta per affiancare il piano casa promesso dal Governo Berlusconi. La promessa è accattivante: elevare almeno del 20% l'efficienza energetica di almeno un terzo degli edifici della pubblica ammini-strazione, con benefici sul risparmio nelle spese di climatizzazione e nel contenimento delle emissioni. Si può fare «facilmente» e in tempi rapidi. «A costo zero e con una serie di riflessi positivi per l'intera economia del paese » rimarca Luigi Paganetto, presidente dell'Enea.Nessun via libera ad ampliamenti o rifacimenti in odore di contestazione, su questo versante. Semplicemente una riqualificazione energetica a colpi di infissi isolanti, coibentazioni, sostituzioni degli impianti di climatizzazione con quelli super-efficienti. Forti di strumenti normativi che a ben vedere già esistono, ma covano troppo spesso nei cas-setti, a cominciare dai decreti legislativi del 2005 e del 2006 sull'efficienza edilizia che recepiscono le direttive europee. Da combinare con le soluzioni di eco-architettura elaborate direttamente dagli scienziati dell'Enea nel loro avvenieristico progetto sull'"eco-Town", la città del futuro da far nascere all'insegna della microgenerazione distribuita, della telematica integrata e perfino delle serre verticali per le coltivazioni "condominiali".«Il Governo ci ha ora affidato il ruolo di agenzia per l'efficienza energetica, ed eccoci qua» incalza Paganetto, ben contento di mettere insieme l'anima tecnologica dell'Enea con la sua vocazione da economista. Grandi, a questo proposito, le aspettative: l'effetto moltiplicatore sull'occupazione e sull'attività industriale della riqualificazione di un terzo degli immobili pubblici è valutabile – nelle stime dell'Enea-addirittura in un incremento dello 0,6% del Pil. Il tutto a costo zero per lo stato e per le stesse amministrazioni che risponderanno all'appello, grazie agli strumenti tipici del project financing che verranno attivati dal pool di manovratori istituzionali che stanno mettendo a punto il percorso operativo.L'amministrazione che vorrà riqualificare il suo immobile potrà così rivolgersi ad un sistema centralizzato di istruttorie, certificazioni (fornite direttamente dell'Enea), griglie tecniche e gare d'appalto. Nessuna spesa: i finanziatori tratterranno la somma corrispondente al risparmio di spesa energetica realizzato fino a rimborso avvenuto (ci vorranno, in una stima di massima, tra i 10 e i 15 anni). Al titolare dell'immobile rimangono tutti i vantaggi indotti, in termini di sviluppo dell'occupazione locale e di riduzione delle emissioni che concorrono al rispetto degli obiettivi nazionali legati al "patto Kyoto". (Dal Sole 24 Ore)
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Treviso, la bioedilizia per spiazzare la Cina
Quando è nato, cinque anni fa per iniziativa della Cna, il metadistretto della bioedilizia di Treviso sembrava fuori tempo e fuori posto. L'idea di un'intera filiera edilizia ecocompatibile veniva da un Nordest terrorizzato dalla concorrenza cinese, e tradizionalmente poco preoccupato dell'impatto ambientale del suo sviluppo vorticoso.Oggi, nel pieno di una crisi che ha nell'edilizia il suo epicentro e nell'edilizia veneta la prima vittima italiana di settore, aver iniziato a guardare più in là prima di altri torna invece assai utile. Tanto più se il vento della ripresa si aggrapperà ad una nuova politica americana fondata sull'incentivazione del «verde».Anche per questo a Treviso, nella sede del distretto, si è deciso di accelerare, lavorando con la Provincia e la Regione per istituire entro fine 2009 un registro dei «verificatori», un elenco di professionisti che certifichino l'ecocompatibilità delle costruzioni. Naturalmente in gioco non c'è solo l'amore del paesaggio e dell'aria buona: lo stesso distretto quantifica in 17000 gli interventi annui per il prossimo decennio. E visto che molte verifiche riguarderanno edifici di vecchia costruzione, l'indotto della ristrutturazione e della «messa a norma» non sarà da meno. Salva l'ipotesi di costruire ex novo, sfruttando l'extrabonus di cubature (fino al 35%) che il Piano Casa governativo prevede per chi rispetta i criteri del risparmio energetico e della bioedilizia. (Dal Sole 24 Ore)
Un altro progetto di risparmio ed efficienza energetica che vorrei segnalare è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30 per cento sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Un altro progetto di risparmio ed efficienza energetica che vorrei segnalare è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30 per cento sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
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lunedì 23 marzo 2009
La recessione? Si combatte puntando sul verde
S ole, vento, maree, biomasse, calore della Terra. Con il progresso scientifico e le economie di scala, le fonti rinnovabili sono sempre più efficienti e meno costose. E la corsa alla «green economy» non si arresta nemmeno davanti alla recessione globale. Anzi. I governi di Europa, Usa, Cina, Giappone puntano su questa industria nascente per farne una delle carte cruciali nei loro pacchetti di stimolo antirecessivi. In prima fila troviamo la nuova presidenza Obama. L'obiettivo, per tutti, è di sostenere un nuovo ciclo innovativo e di posti di lavoro, per il 2009 e il 2010, tale da alimentarsi da sé anche negli anni successivi, quando alcune tecnologie chiave avranno raggiunto il punto di pareggio con il costo delle fonti fossili, anche se queste ultime, secondo un diffuso consenso tra gli esperti, ritorneranno a salire nei prezzi ai primi segnali di ripresa dell’economia mondiale. Le prospettive L'Italia è particolarmente favorita nel cammino planetario verso l'economia a bassa intensità di carbonio: tecnologie come il fotovoltaico, il geotermico, le biomasse, l'idroelettrico e il solare termico ben si sposano con il clima italiano e uno studio di Ernst&Young ci pone tra i Paesi europei con un potenziale naturale per le rinnovabili superiore all'obiettivo da raggiungere con il Pacchetto 20-20-20 (ridurre del 20% le emissioni di gas effetto serra, aumentare del 20% il risparmio energetico e portare al 20% il consumo da fonti rinnovabili). Non a caso, nel 2008 il fotovoltaico è cresciuto del 170% e l'eolico del 35%. (Dal Corriere Economia)
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Imprese verdi in pole per il rilancio
Per il 2009, oltre alla crisi, quello che gli economisti non avevano messo in conto è che le note positive sarebbero state suonate dall'ambiente e dal risparmio energetico. Le aziende e i lavoratori che lavorano per imbrigliare il sole, il vento e il suolo per mandare le auto, per far funzionare le fabbriche e per soddisfare il fabbisogno energetico nelle case non si sono fermate. Anzi, hanno il portafoglio ordini almeno al pari dello scorso anno e in Italia stanno facendo emergere delle "nicchie verdi" all'interno di comparti, come per esempio la meccanica varia o le macchine utensili, dove hanno sempre dominato altre produzioni. Ma il bailamme che dallo scorso autunno sta scuotendo il globo ha avuto anche un altro effetto, e cioè quello di cambiare la mappa delle esportazioni: il Sud America è diventata un'area di estremo interesse, il Brasile il Paese che sembra esente dalla crisi e continua a fare grandi commesse, tutta l'area balcanica si sta rivelando particolarmente dinamica, la Cina ha rallentato pesantemente la sua crescita, ma non si è fermata. In compenso l'Europa dell'est è sparita da molti portafogli ordini. Dopo la ripresa dell'industria automobilistica (anche a marzo gli ordinativi sono attesi in crescita del 4%) e della componentistica delle scorse settimane,dovuta agli incentivi governativi,abbiamo iniziato un viaggio alla ricerca dei piccoli segnali positivi nelle imprese italiane.Ne sono arrivati dai portafogli ordini delle imprese della chimica, del legno,ma non sono mancati nella meccanica e soprattutto nelle aziende che operano in campo energetico. La voce più ottimista è stata quella del presidente di Assosolare, Gianni Chianetta. Gli incentivi del passato sono stati premianti per lo sviluppo dei pannelli fotovoltaici e«se nel 2008 sono stati installati 270 megawatt, nel 2009 ci aspettiamo di installarne 400», dice Chianetta. Questo significherebbe che il giro d'affari delle aziende del settore passerebbe da uno a quasi due miliardi di euro. Per ora le aziende stanno completando le commesse dello scorso anno che arriveranno fino alla fine del primo semestre che continua il trend di crescita del 2008,ma alla seconda parte dell'anno«guardiamo con fiducia perché allora potrebbero partire molti cantieri pubblici e potrebbe anche essere stato superato lo scoglio finanziario », osserva Chianetta. Alle aziende che imbrigliano il sole si affiancano quelle che imbrigliano il vento. Che siano in una fase di grande dinamismo lo sostiene Giancarlo Losma, il presidente dell'Ucimu che raggruppa i costruttori italiani di macchine utensili: «Se le nostre associate iniziano a dirci che dagli ordinativi arrivano timidi cenni di rallentamento della caduta, ci sono almeno tre settori che ci stanno dando lavoro». Le infrastrutture «in cui tutti i Governi hanno intenzione di investire », il biomedicale, «perché le strumentazioni in campo medico continuano ad essere all'avanguardia»,l'ambiente, con in testa l'eolico, «forse anche grazie all'attenzione che l'energia verde ha nelle agende di tutti i governi», osserva Losma.Sui temi dell'ambiente e del risparmio energetico del resto «questa crisi ha fatto nascere un grande dibattito che mi auguro porti verso un percorso di eccellenza in tutta l'industria italiana», osserva Emanuela Tosto, vicepresidente di Anima e presidente dei costruttori di caldareria. Il suo settore non subirà grandi contrazioni,perché «ha la fortuna di essere leader mondiale – sottolinea –. Non siamo secondi a nessuno nella costruzione dei grandi serbatoi montati in cantiere, degli apparecchi a pressione,delle caldaie a tubi d'acqua o a tubi di fumo. Per questo dobbiamo cercare sempre più di specializzarci,di avere competenze che gli altri non hanno, di guardare a tutti i Paesi. Per noi, in questa fase, si sta rivelando trainante tutto il Nord Africa, con in testa l'Algeria,e il Sud America,soprattutto il Brasile ».Di segnali positivi parla anche Rudi Stella, presidente di Italcogen che raggruppa i costruttori e distributori di impianti di cogenerazione: «Nei mesi passati abbiamo spinto molto sul concetto del risparmio energetico dei condizionatori e adesso stiamo raccogliendo molte manifestazioni di interesse. (Da il Sole 24 Ore)
Segnalo in questo contesto anche un altro progetto verde di un'impresa italiana: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Segnalo in questo contesto anche un altro progetto verde di un'impresa italiana: si tratta della Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
venerdì 20 marzo 2009
Casa, via al piano con il risparmio energetico
Un pressing forte sulle Regioni con l'applicazione immediata del piano così come proposto dal Governo, in attesa di una norma regionale che eventualmente lo blocchi o se ne di-scosti, una semplificazione forte di tutta la parte autorizzativa degli interventi, che potranno essere fatti con una semplice denuncia di inizio attività (Dia) curata dal progettista e l'obbligo del risparmio energetico per la demolizione e ricostruzione. Sta andando avanti con questi obiettivi la messa a punto del piano casa.Un'opera di limatura che è proseguita anche ieri, con una riunione tecnica a Palazzo Chigi.L'obiettivo è presentare una bozza definitiva alle Regioni entro mercoledì 25. Quando dovrebbe svolgersi un incontro tra il capo del Governo Berlusconi e i presidenti di tutte le Regioni, per la prima valutazione del piano. In attesa di una presa di posizione definitiva e formale nella Conferenza Stato– Regioni che potrebbe essere convocata per il giorno successivo in modo da portare il decreto legge venerdì al Consiglio dei ministri per il varo definitivo. Se tutto va bene e se, appunto, le Regioni non faranno obiezioni. Secondo il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, «anche le Regioni di centrosinistra attendono con molto interesse questo provvedimento, non solo le Regioni di centrodestra». Certo è che, stando alla bozza che Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare, almeno in un primo tempo le Regioni non avranno molti margini per discostarsi. Nel testo infatti è scritto che «le norme del presente decreto trovano applicazione su tutto il territorio nazionale fino all'emanazione di leggi regionali sul governo del territorio». In altre parole, quindi, nell'attesa che ogni Regione decida, vale il modello del Governo. E quindi si matura il diritto all'ampliamento del 20% del fabbricato («Con un limite di 100 metri quadri ha spiegato ieri Matteoli intervenuto a «Porta a Porta») in deroga a tutti gli strumenti urbanistici. (Il sole 24 Ore)
Efficienza energetica, soldi per gli alberghi liguri
Arrivano 22 milioni e 800 mila euro di finanziamenti regionali per le imprese turistiche che però difficilmente riusciranno ad utilizzarli. «I comuni il 28 febbraio dovevano fare le varianti per l´attuazione della legge regionale che consente di potenziare gli alberghi, quella dell´assessore Ruggeri. Ma molti non hanno proceduto e noi come facciamo a chiedere i finanziamenti, se non sappiamo per che cosa?». La denuncia arriva dal presidente di Federalberghi della Provincia di Savona, Matteo Ravera, che ieri mattina in Regione era visibilmente imbarazzato: stava tra l´assessore al Turismo, Margherita Bozzano, e il presidente della Filse, Edoardo Bozzo, che presentavano tre bandi per aiutare le imprese turistiche a rinnovarsi, partendo dall´efficienza energetica per finire con gli arredi. E Ravera davanti ad una così cospicua mole di finanziamenti ha abbozzato. Ha ringraziato. Ma non è riuscito a mentire fino in fondo e così ha detto: «Già prima di questa riunione ho spiegato la situazione: questi bandi verranno aperti a fine giugno, ma per le imprese sarà presto. Per la legge Ruggeri chiederemo un finanziamento ad hoc nel 2010». Non solo: «Stanno per entrare in vigore anche le nuove norme regionali per la riclassificazione alberghiera. Sarebbe stato meglio che questi due provvedimenti arrivassero insieme perché, ad esempio, un esercizio che oggi ha tre stelle magari dopo la riclassificazione ne avrà due. Comunque, i bandi verranno utilizzati, magari per mobili e televisori che con le nuove norme dovranno comunque essere messi in ogni stanza». (La Repubblica)
Mi pare utile segnalare un altro progetto di risparmio ed efficienza energetica: la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
Mi pare utile segnalare un altro progetto di risparmio ed efficienza energetica: la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sulla bolletta energetica di ogni famiglia.
giovedì 19 marzo 2009
A Firenze si parla di ecologia domestica e risparmio energetico
Per gli «incontri trasversali» ad Architettura Sandro Bernardi parla di Paesaggi urbani nel cinema contemporaneo (via Micheli 2, 15.30). Ecologia domestica, bioarchitettura e risparmio energetico sono i temi dell'incontro al circolo Arci Andreoni (via A.D'Orso 8, ore 21). A villa Romana L'arte dei giardini in Francia con Bernard Micaud, Angelika Stepken (via Senese 68, ore 16).
Arriva il Treno Verde e lancia l'allarme
È arrivato ieri in città il «Treno Verde» di Legambiente e delle Ferrovie e ad Alessandria porta subito una brutta notizia. Il primo messaggio è infatti «Allarme Pm10 - Piemonte invaso dalle polveri» con tanto di classifica delle città maglia nera. Alessandria è al terzo posto in Italia, dopo Torino e Frosinone. Dati aggiornati a martedì dicono che dal 1° gennaio 2009 Torino ha per 54 giorni superato i 50 microgrammi/metro cubo di Pm10, limite massimo secondo la normativa europea, da non superare più di 35 volte nell’anno. In città, centralina di via Lanza, gli sforamenti sono stati 51. In Piemonte stanno meglio, si fa per dire, Asti con 41 sforamenti, Vercelli e Novara con 35. Decisamente meno inquinate Cuneo (17) e Verbania (5).«A far registrare una tendenza molto negativa - dicono i tecnici Legambiente - è proprio Alessandria che con 51 sforamenti rischia di peggiorare gli 83 giorni registrati nel 2008». «Una situazione molto grave - dice Vanda Bonardo, presidente di Legambiente Piemonte -, non si può restare fermi a guardare. Siamo nei primi due mesi e mezzo dell’anno e il Piemonte fa registrare tristi primati». Il Treno Verde resterà in città sino a sabato e in questi giorni con una centralina mobile saranno registrati livelli di inquinamento atmosferico ma anche acustico. Il treno è in sosta al binario 1 tronco e aggiorna i visitatori - tutti possono salire a bordo ancora oggi e domani dalle 16 alle 19, poi ci sono visite per le scuole - con una serie di pannelli e di strumentazioni su mobilità sostenibile, risparmio energetico, energie rinnovabili, riciclo di rifiuti tecnologici e quant’altro serve per salvare il pianeta. Ieri è stato proiettato il documentario di Legambiente «Cernobil, vent’anni dopo» e domani dalle 16 alle 19 è in programma un incontro-dibattito su «Riflessioni sulla ciclabilità ad Alessandria». (da La Stampa)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
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mercoledì 18 marzo 2009
La rassegna dell’auto ecologica a Novi
È stata presentata ieri pomeriggio la prima edizione della fiera nazionale dell'auto «Nuovadimensione». La manifestazione è dedicata alle auto ecologiche e che consentono un risparmio energetico anche attraverso l’utilizzo dei carburanti alternativi. «Puntiamo a mettere in risalto con questa iniziativa l'aspetto economico al quale guardano le famiglie in tempo di crisi - spiega Marco Barbagelata della Bnp, organizzatore della rassegna, che viene allestita in collaborazione con il Comune di Novi - ponendo attenzione all'ambiente. Con questa manifestazione indichiamo la strada del risparmio attraverso formule legate alla garanzia, alla qualità e a nuove visioni del mercato, basate su logiche di risparmio». L'esposizione si terrà la prossima settimana, esattamente dal 27 al 29 marzo, nella location del centro fieristico «Dolci terre di Novi» situato in viale dei Campionissimi. È prevista così la partecipazione di numerose aziende del settore automobilistico italiane ed estere che proporranno i modelli più all’avanguardia tecnologicamente. (Da La Stampa)
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Biella, nel progetto Salute entra l’educazione ambientale
Ora anche il Centro di educazione ambientale ha aderito al calendario di corsi dedicati a docenti e studenti delle scuole, promosso dalla Provincia e dall’Asl di Biella. Il progetto è stato presentato nel settembre 2008 e propone una serie di momenti formativi suddivisi per grado di scuola. I temi sono stati individuati dagli insegnanti sulla base di un ventaglio offerto dall’Asl e di un questionario elaborato dalla Provincia. Alimentazione (l’argomento più gettonato), attività fisica e postura, igiene e malattie infettive, sicurezza negli ambienti di vita, fumo, rapporto con gli animali, nozioni di primo soccorso, autostima, alcool, droga e doping, educazione sentimentale e sessuale sono i temi individuati da docenti e studenti. Ad essi, ora si aggiunge un capitolo di formazione dedicato all’educazione ambientale. E quindi qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua e come tutelarli, risparmio energetico, mobilità sostenibile. Tutti temi sviluppati nelle scuole nell’ambito dell’Agenda XXI, uno strumento che promuove la sostenibilità negli ambienti di lavoro. Spiega l’assessore provinciale alle politiche sociali Flavio Como: «L’obiettivo di questo progetto va al di là dell’informazione. Quello che ci proponiamo è di responsabilizzare i cittadini, adulti o adolescenti, nella difesa e nella promozione della salute propria e altrui. Perciò a nostro avviso è fondamentale coinvolgere i più giovani insegnando loro che alcuni nostri comportamenti possono mettere a rischio la nostra salute» (Da La Stampa)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
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martedì 17 marzo 2009
Torino, un metro di casa in più se si risparmia energia
L’obiettivo prioritario era e resta quello di promuovere il risparmio energetico annuale, incentivando i privati. Ma, data la crisi in atto, la delibera che sarà approvata oggi dalla giunta comunale si carica di un significato in più: quello di un volano, potenzialmente significativo, per movimentare il settore dell’edilizia.La parola chiave è «sottotetti», ovvero la parte dei caseggiati sconosciuta a molti degli stessi inquilini, utilizzata prevalentemente come deposito, locali di sgombero o adibiti alla manutenzione. Oggi il regolamento edilizio consente di rendere abitabile il sottotetto con una sopraelevazione di 40 centimetri, ovviamente senza snaturare l’aspetto dell’edificio. La novità della variante, alla quale hanno lavorato gli assessori Domenico Mangone per la parte ambientale e Mario Viano per quella urbanistica, è la possibilità di aggiungere 60 centimetri ai 40 previsti, aumentando il margine per trasformare i vani ad uso residenziale. Esclusi gli edifici di interesse storico e quelli costruiti dopo il 1998. Come spiega Mangone, la contropartita è l’impegno da parte dei proprietari a realizzare interventi di recupero per garantire il risparmio annuale di energia dell’intero stabile. Il traguardo da raggiungere, rapportato all’ubicazione dell’edificio, alla categoria catastale e quindi ai costi da sostenere, è variabile. Z1 Centrale: 1.200 kWh per metro quadrato di superficie addizionale (categoria A2, A3); 700 (A4, A5); non previsto (A6); 1.200 (A2, A8). Z2 Semicentrale: 800 (A2, A3); 500 (A4, A5); 800 (A6); 1.200 (A7, A8). Z3 Periferia: 600 (A2, A3); 400 (A4, A5); 600 (A6); 1.200 (A7, A8). Z4 Collina (a est del Po): 1.200 (A2, A3); 700 (A4, A5); 1.200 (A6); 1.200 (A7, A8). Quattro le opzioni previste per centrare l’obiettivo del risparmio e aumentare la superficie abitabile senza incrementare quella di solaio, spiega Giuseppe Portolese, dirigente del settore Sostenibilità Ambientale e direttore generale dell’Agenzia comunale Energia e Ambiente: isolamento termico con cappotto esterno sulle pareti perimetrali e/o su solette orizzontali disperdenti verso l’esterno; isolamento di tutte le pareti perimetrali disperdenti verso l’esterno «insufflando» materiale isolante nell’intercapedine, più un sistema di ventilazione meccanica; sostituzione dei serramenti esterni; rimpiazzo di tutti i vetri con nuovi vetrocamera da installare sui serramenti esterni.Insomma: un piccolo premio volumetrico controbilanciato da un concreto impegno energetico. L’iniziativa, aggiunge Mangone, «punta a bonificare un patrimonio che sconta forti dispersioni termiche». Qualche numero: oltre il 30% degli edifici risulta costruito prima del ‘46, oltre il 60% tra il ‘46 e l’81, solo una piccola quota dopo il 1981. Ora la parola passa ai proprietari. (da La Stampa)
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Forum su fotovoltaico a Savigliano
Nell’ambito della ventottesima edizione della Fiera nazionale della Meccanizzazione agricola, che si svolgerà a Savigliano dal 20 al 22 marzo, saranno proposti momenti di approfondimento di tematiche di forte interesse per il settore agromeccanico, che avranno come teatro l’Ala Polifunzionale di piazza del Popolo, a partire da domani. «Abbiamo dato grande spazio ai convegni – dice il presidente dell’Ente manifestazioni Luigi Ponsi - per poter dare informazioni e chiarimenti in merito ad argomenti interessanti per il settore, ma non solo. Sono state molte le aziende che hanno fatto richiesta di organizzare un forum nell’ambito della manifestazione, considerandolo un momento chiave per approfondimento, confronto e crescita. I temi riguarderanno il settore delle energie rinnovabili ed alternative con il fotovoltaico e le biomasse, il settore della bioedilizia, quello delle vernici a basso impatto ambientale e quello della sicurezza dei macchinari agricoli e della guida sicura degli stessi».Domani, alle 21, si svilupperà l’argomento del fotovoltaico, analizzando in modo separato due applicazioni possibili: una rivolta all’utilizzo dei pannelli fotovoltaici nelle aziende agricole o negli allevamenti, l’altra rivolta alla possibilità di integrare al meglio i grandi impianti a terra per le esigenze di imprenditori agricoli e non. Il convegno è organizzato in collaborazione con la T&G Sistemi di Lagnasco e la Banca Cassa di risparmio di Savigliano.Giovedì alle 21 «Macchine Agricole–sicurezza: l’impatto del nuovo Testo Unico in materia di igiene e sicurezza sul lavoro e l’opportunità della Legge Regione Piemonte n. 12 del 23 maggio 2008». Si tratteranno le modifiche significative introdotte dal D. Lgs. n. 81/2008- Testo Unico, l’adeguamento alla normativa di legge delle macchine agricole usate e la procedura di certificazione delle macchine agricole. La tavola rotonda è organizzata in collaborazione con il Cnr-Imamoter, la Spresal dell’Asl Cn1 di Savigliano e la Banca Crs.Venerdì alle 9 «Biocostruire in Piemonte», un incontro di approfondimento delle tematiche delle biocostruzioni, durante il quale verranno presentati spunti e tecnologie innovative per progettare e costruire ad alta efficienza energetica. Verranno presentate le soluzioni innovative proposte dalla Bonelli spa, impegnata da anni nella progettazione ecologica. Il convegno sarà tenuto da Beppe Bonelli, amministratore delegato della Bonelli spa. Venerdì alle 21 «Le foreste del Piemonte, petrolio verde per lo sviluppo». Verrà approfondito il tema delle biomasse considerando come le aree boschive possano creare energia pulita per mezzo del «cippato». (da La Stampa)
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
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lunedì 16 marzo 2009
Che idea luminosa risparmiare sulla luce
In tempi di crisi c’è anche chi s’ingegna a ideare meccanismi per risparmiare sulla luce. È il caso della Pixsys, una piccola azienda di Padova, specializzata in sofisticate tecnologie elettroniche che consentono ai Comuni di tagliare drasticamente i costi d’illuminazione dei lampioni. «Per le municipalità più grandi, come Milano o Torino - spiega Salvatore Enrico Oggiano, amministratore delegato di Pixsys - i risparmi energetici all’anno possono arrivare fino a 3 milioni di euro, mentre per i Comuni più piccoli da 2 mila abitanti si va dai 50 ai 60 mila euro l’anno per ciascuno». Fondata nel luglio 2008 per iniziativa dell’ad Oggiano e degli altri soci, gli imprenditori Agostino Barbati, Cristian Comin e Micaela Gioia, Pixsys ha come fiore all’occhiello il progetto Baldo. «Brevettato nel 2007 oggi Baldo - spiega Oggiano - è diventato un prodotto esclusivo. Si tratta di un «ballast» algoritmico, una sorta di scheda elettronica, che se installato al bordo dei corpi illuminanti dei lampioni stradali consente di ottenere notevoli risparmi». Come? Grazie a un software all’interno della scheda elettronica che controllando tutto quel che avviene nel lampione, impedisce i picchi di corrente e quindi che la lampada venga danneggiata. Insomma Baldo allunga la vita del lampione.Quanto si può risparmia? Calcolando che un lampione costa all’anno come consumo energetico tra i 110 e i 130 euro e che Baldo consente di risparmiare dai 60 agli 80 euro, se venisse usato in 10 piccoli Comuni per un totale di 150 mila lampioni, in illuminazione verrebbero spesi circa 12 milioni di euro in meno. Anche se di fatto è operativa da neanche un anno, Pixsys ha già avviato la sperimentazione del suo prodotto di punta a Milano, Novara, Treviso e Agrigento. Altre sperimentazioni sono in corso in Sardegna nei Comuni di DomusNovas e Cagliari e in Toscana a Vaglia. E ultimamente anche con i tecnici del Comune di Torino sono in corso colloqui per proporre la sperimentazione. «Oltre al beneficio dei risparmi, tra il 45% e il 76%, bisogna aggiungere - precisa Oggiano - il vantaggio per le amministrazioni comunali di titoli di efficienza energetica e altri vantaggi derivano da un ciclo di vita superiore della lampada che non essendo più soggetta a stress derivanti dagli sbalzi di corrente riduce gli interventi di ordinaria amministrazione». Oltre al progetto Baldo, Pixsys ha in cantiere un’altra iniziativa, stavolta per il risparmio sui carburanti. «L’idea - conclude Oggiano - è quella di ricavare il biodiesel dalle alghe, sfruttando un brevetto americano». (Da La Stampa)
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Un altro interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
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Energia, rivoluzione in Sicilia
La Sicilia come un avamposto della terza rivoluzione industriale, basata sulla distribuzione in rete dell'energia prodotta dai singoli cittadini. Questa l'idea che è alla base delle linee guida del Pears (Piano energetico regionale ed ambientale della regione siciliana) che sono state illustrate dal presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, nel corso di un convegno nell'aula magna della facoltà di Ingegneria di Palermo. Ospite d'eccezione il «guru dell'idrogeno», Jeremy Rifkin che ha tenuto una lezione magistrale alla moda dei peripatetici, parlando cioè dalla platea. E su cosa è fondata questa nuova rivoluzione industriale? Sulla risposta alla tempesta perfetta, i tre grandi sconvolgimenti che stanno cambiando l'economia e l'ecologia della terra: la crisi finanziaria in atto, seguita da quella climatica a seguito dell'innalzamento delle temperature delle acque, gli shock energetici della scorsa estate quando il petrolio arrivò a costare anche 180 dollari al barile. La risposta, secondo il modello elaborato da Rifkin, consiste nello sfruttare l'energia pulita disponibile (generata da sole, vento, maree) in maniera diffusa cioè con tanti piccoli generatori dislocati sui tetti di stabilimenti industriali o anche di abitazioni e dopo averla «catturata» creare una rete per distribuirla. La chiave di volta sta proprio nella diffusione delle centrali di produzioni e nella distribuzioni in rete, in base alle esigenze della comunità. Un modello che è stato incamerato dalla Regione siciliana, che ha deciso di scommettere sulla propria indipendenza energetica. «L'incontro con Jeremy Rifkin è stato molto importante perché il professore oltre a confortarci sulle scelte che abbiamo operato col nostro piano energetico ci ha assicurato un suo imminente ritorno a Palermo per sostenere le decisioni che dovremo prendere in Sicilia», ha spiegato Lombardo, «il piano può essere una grande occasione per rilanciare la nostra economia, soprattutto in questo periodo di crisi perché si fonda su un principio semplice e concreto: fare in modo che sia prodotta dai nostri abitanti e a loro sia immediatamente restituita». «L'impostazione di Rifkin poiché si fonda su risorse energetiche ovunque disponibili, quali il sole, il vento, i rifiuti si attaglia molto bene alla nostra regione», ha proseguito Lombardo, «che, non disponendo di energie tradizionali, potrà finalmente avere energia pulita, evitando i gravi danni che abbiamo dovuto subire in questi anni a causa delle raffinerie presenti sul nostro territorio». E se l'Europa si è data la regole del 20-20-20 (entro il 2020 l'utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili per il 20% del fabbisogno a fronte di una riduzione del 20% dell'utilizzo dei combustibili fossili), la Sicilia, per Lombardo, può adottare tranquillamente il 5-5-5, «Cinque anni perché le energie rinnovabili entrino a fare parte della comunità di 5 milioni di siciliani, a fronte di investimenti da 5 miliardi», ha spiegato Lombardo. E l'energia nucleare. «Roba da anni 50», l'ha definita Rifkin, «ricordi della guerra fredda». Quindi una risorsa che appartiene al passato. Ma non per la Sicilia. Nel dibattito sull'apertura di una centrale in Sicilia è nuovamente intervenuto Lombardo, ribadendo le tre condizioni per potere costruire una centrale nell'Isola. «sicurezza, convenienza e partecipazione dei cittadini». «Bisogna assolutamente evitare», ha spiegato Lombardo, «che si possa dire facciamo la centrale nucleare qualunque sia l'opinione dei cittadini». (Mf Sicilia)
venerdì 13 marzo 2009
«L'appartamento efficiente del futuro? 100mila euro»
LA VITA degli italiani è cambiata e anche il loro modo di abitare. Tanto per fare un esempio: la cucina sta scomparendo come vano a sé stante, per diventare un'area inglobata negli altri spazi comuni. «Ma i costruttori non hanno ancora preso atto di queste evoluzioni», commenta Mario Cucinella, architetto bolognese autore del progetto Casa da 100mila euro, con cui ha vinto ieri il prestigioso Green Building Award al Mipim di Cannes. Come cambiano le esigenze abitative degli italiani? «Le famiglie sono passate dalla casa bunker dei nostri nonni, molto frazionata all'interno e chiusa verso l'esterno, alla casa aperta, con spazi comuni più ampi e una zona notte limitata. Ma il mercato immobiliare continua a sfornare tipologie abitative vecchie, che le famiglie italiane hanno già superato». Come mai? «I costruttori cercano di spendere il meno possibile per ricavare profitti altissimi, anche 2-300 per cento, quindi hanno bisogno di economie di scala e producono unità abitative tutte uguali, senza nessun criterio innovativo». Invece? «Invece ci vorrebbe maggiore varietà, perché le persone non sono mica tutte uguali: ognuno dovrebbe essere libero di scegliere una casa a sua misura, come nel mercato delle automobili. Noi proponiamo l'idea della casa a basso costo e altissima efficienza energetica, fornendo una struttura flessibile, che possa essere modificata in base alle esigenze di chi ci abita». Il piano lanciato dal Governo potrebbe essere utile a svecchiare un po' l'offerta? «Non credo che sia inteso in questa direzione. Un piano casa dovrebbe servire a dare la casa a chi non ce l'ha, non ad allargare la casa di quelli che ce l'hanno già. E poi la mano pubblica dovrebbe fare da calmieratore, non semplicemente dare il via libera al mercato. Non si può lasciare al mercato il compito di far accedere alla casa altri 2-3 milioni di famiglie italiane. Ci vuole un piano pensato per completare il tessuto urbano già esistente, con criteri di economicità e di sostenibilità ambientale: questi processi vanno governati, non possono essere lasciati al caso, altrimenti si devasta il territorio». Avete avuto qualche reazione dalla politica sulla vostra casa da 100mila euro? «A Settimo Torinese il Comune ha messo a disposizione dei terreni per dar vita a questo progetto. E vorremmo cercare di sviluppare un discorso analogo anche in Lombardia, dove ci sarà molto da fare nei prossimi anni» (Da Il Giorno)
Il video dell'effcienza energetioca su nova.ilsole24ore.com
Mulcahy e la «LuciaStove » parlano molto eloquentemente, soprattutto in video. In un clip di dieci minuti girato per Nòva (che si può vedere su nova.ilsole24ore.com), Mulcahy dimostra l'efficienza energetica della sua stufa, che produce 90 minuti di fiamma con 300 grammi di biomassa e, nello stesso tempo, un residuo di biochar immediatamente usabile come fertilizzante. Il trucco della LuciaStove sta nella fluidinamica dei gas prodotti con la pirolisi. (da Il Sole 24 Ore)
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
giovedì 12 marzo 2009
Accendi il risparmio, sprechi ed effcienza negli edifici pubblici
Legambiente, in collaborazione con la Regione, Iuav, Ance e Cmr, ha tenuto all'auditorium Centro San Gaetano di Padova in via Altinate 71 il convegno "Accendi il risparmio. L'efficienza energetica negli edifici pubblici" del Veneto. Ovvero la presentazione dei risultati del primo monitoraggio tecnico in Italia in grado di definire sprechi ed efficienza energetica in oltre 50 edifici pubblici. Con Michele Bertucco di Legambiente, l'assessore Giancarlo Conta, Lorenzo Bellicini direttore del Centro Cresme, Marco Boscolo coordinatore di Accendi il Risparmio e Mario Gamberale ad AzzeroCo2. Con "Accendi il Risparmio" Legambiente ha voluto raccogliere, analizzare e verificare in laboratorio una serie di dati sull'efficienza energetica delle strutture pubbliche in Veneto per proporre in termini pratici e già operativi concrete soluzioni per risparmiare energia ed abbassare l'impatto ambientale degli edifici pubblici. (da Liberazione)
Bioedilizia e risparmio con ''Fa´ la cosa giusta''
Arredamento naturale, bioedilizia, energie alternative, appartamenti in condivisione e housing sociale. A una «casa che risparmia» è dedicata la sezione speciale della sesta edizione di «Fa´ la cosa giusta!», fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili in programma da domani a domenica a Fieramilanocity. «Consumare meglio per consumare meno» è lo slogan della mostra-mercato nata da un´idea della casa editrice Terre di mezzo, che in due padiglioni (1 e 2) accoglierà circa 500 espositori. «C´è anche una piccola lista d´attesa - fa notare Miriam Giovanzana, amministratore unico di Terre di mezzo che organizza il salone - segno che la nostra rassegna è in crescita e il settore dell´economia sostenibile non è per niente in crisi». Eco-casa, quindi, con un workshop domenica mattina per simulare un´esperienza di condivisione, ma anche moda sostenibile, software libero, gruppi d´acquisto solidale e turismo lento le tematiche proposte, oltre a 110 eventi culturali e laboratori per imparare a fare in casa pane, dentifrici e detersivi. Tra le novità di questa edizione, a qui partecipa anche Legambiente con progetti di mobilità sostenibile, ci sarà una sezione a stand di cooperative sociali e consorzi che operano nelle carceri. Spazio anche a un centinaio di scuole superiori milanesi che domani e dopodomani, dalle 9 alle 18, daranno vita a «Le scuole fanno scuola», un salone delle buone pratiche in cui verranno presentati progetti realizzati dagli istituti su temi come integrazione, accoglienza e diritti umani. Al salone delle buone pratiche interverranno anche Dario Fo, i writer Ivan e Pao e un gruppo di cabarettisti di Zelig. Ingresso giornaliero con acquisto del catalogo (5 euro). Per chi compra «La spesa in cascina» di Francesco Abiuso (10 euro) l´entrata è valida, invece, per tutti e tre i giorni. Orari di apertura: domani dalle 9 alle 20, dopodomani dalle 9 alle 23 e domenica dalle 10 alle 19. (da Repubblica)
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
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mercoledì 11 marzo 2009
effcienza energetica, rischio-tagli sugli investimenti
Con la crisi economica per le imprese del Centro-Nord il 2009 si profila come un annus horribilis sul fronte degli investimenti. Prometeia stima contrazioni che vanno dal 7,1 all'8,1% nelle quattro regioni dell'area; nelle Marche il calo più drastico.Le Regioni si sono mosse con piani anticrisi che hanno il proprio punto chiave nella necessità di garantire il credito alle aziende. Gli effetti saranno tutti da vedere. Per ora c'è l'evidenza dei dati, tutt'altro che positivi. I Confidi segnalano richieste di finanziamento, da parte delle imprese, in flessione anche del 30 per cento. Allo stesso modo, secondo dati elaborati dalle associazioni di commercianti e artigiani, in Toscana il 77% delle Pmi avverte il credit crunch.Edilizia e meccanica sembrano essere i settori più colpiti da questo raffreddamento negli investimenti, mentre resistono l'alimentare e le richieste di finanziamento per ristrutturare i mutui in essere.Il mondo delle imprese, intanto, chiama all'impegno le banche, ma anche le Regioni stesse, per far sì che non diminuiscano gli impegni sul fronte delle risorse a disposizione soprattutto dell'innovazione e dell'efficienza energetica. (Dal Sole 24 Ore)
Quei grattacieli verdi della Milano «sostenibile»
Dal quartiere Isola a Famagosta, ecco le grandi sfide architettoniche che puntano al risparmio energetico e alla lotta all’inquinamento
La Triennale di Milano, in occasione dell'uscita del volume di Chiara Baglione, «Casabella 1928-2008». offre questa sera un incontro-dibattito sul tema «Casabella. Una rivista, molte storie» di particolare interesse per tutto il mondo che ruota attorno all'architettura, al costruire e al design. La famosa pubblicazione, dalla vita travagliata come si addice ad una vera protagonista dell'arte, venne fondata a Milano nel 1928 da Guido Marangoni con il curioso titolo «La casa bella, rivista per gli amatori della casa bella», aveva cinquanta pagine e costava otto lire. Nel '40 il nome diventa Costruzioni-Casabella, direttore era Giuseppe Pagano e la testata affronta i temi dell'architettura razionalista. Nel '43 Pagano è arrestato e deportato a Mathausen e il Ministero della cultura popolare sospende le pubblicazioni. Dal '55 si susseguono nomi famosi alla sua direzione: Nathan Rogers, Gian Antonio Bernasconi, Alessandro Mendini, Bruno Alfieri, Tòmas Maldonado, Vittorio Gregotti, fino all'attuale Francesco Dal Co. Considerata la maggiore e la più importante rivista italiana di architettura nei suoi ottanta anni di vita, «Casabella», edita oggi da Arnoldo Mondadori Editore, ha rappresentato davvero lo strumento fondamentale non solo di aggiornamento di una classe professionale, ma anche di divulgazione di un sapere scientifico e di una critica operativa, che di volta in volta ha dialogato con la cultura architettonica internazionale. Percorrendone l'affascinante storia, il volume della Baglione, che è redattrice della rivista stessa e che insegna Storia dell'architettura presso la facoltà di Architettura civile del Politecnico di Milano e presso l'università Kore di Enna, offre un omaggio alla pluriennale vicenda della pubblicazione, attraverso la riproposizione di un centinaio di articoli chiave presentati nella loro veste grafica originale. Ecco allora come l'appuntamento in Triennale si rivela un'occasione di confronto tra punti di vista culturali e critici differenti, confronto che apre interessanti e utili prospettive di dibattito sul presente, in un momento in cui la problematica definizione di un equilibrio tra funzione informativa e ruolo critico, che ha segnato in modi diversi l'intera storia della rivista, mai come ora, si pone come una questione essenziale. Si incontrano per mettere a confronto le proprie esperienze nella ideazione e nella produzione della rivista e discutere sul suo ruolo storico, Vittorio Gregotti, Tomás Maldonado e Alessandro Mendini. (dal Giornale)
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
La Triennale di Milano, in occasione dell'uscita del volume di Chiara Baglione, «Casabella 1928-2008». offre questa sera un incontro-dibattito sul tema «Casabella. Una rivista, molte storie» di particolare interesse per tutto il mondo che ruota attorno all'architettura, al costruire e al design. La famosa pubblicazione, dalla vita travagliata come si addice ad una vera protagonista dell'arte, venne fondata a Milano nel 1928 da Guido Marangoni con il curioso titolo «La casa bella, rivista per gli amatori della casa bella», aveva cinquanta pagine e costava otto lire. Nel '40 il nome diventa Costruzioni-Casabella, direttore era Giuseppe Pagano e la testata affronta i temi dell'architettura razionalista. Nel '43 Pagano è arrestato e deportato a Mathausen e il Ministero della cultura popolare sospende le pubblicazioni. Dal '55 si susseguono nomi famosi alla sua direzione: Nathan Rogers, Gian Antonio Bernasconi, Alessandro Mendini, Bruno Alfieri, Tòmas Maldonado, Vittorio Gregotti, fino all'attuale Francesco Dal Co. Considerata la maggiore e la più importante rivista italiana di architettura nei suoi ottanta anni di vita, «Casabella», edita oggi da Arnoldo Mondadori Editore, ha rappresentato davvero lo strumento fondamentale non solo di aggiornamento di una classe professionale, ma anche di divulgazione di un sapere scientifico e di una critica operativa, che di volta in volta ha dialogato con la cultura architettonica internazionale. Percorrendone l'affascinante storia, il volume della Baglione, che è redattrice della rivista stessa e che insegna Storia dell'architettura presso la facoltà di Architettura civile del Politecnico di Milano e presso l'università Kore di Enna, offre un omaggio alla pluriennale vicenda della pubblicazione, attraverso la riproposizione di un centinaio di articoli chiave presentati nella loro veste grafica originale. Ecco allora come l'appuntamento in Triennale si rivela un'occasione di confronto tra punti di vista culturali e critici differenti, confronto che apre interessanti e utili prospettive di dibattito sul presente, in un momento in cui la problematica definizione di un equilibrio tra funzione informativa e ruolo critico, che ha segnato in modi diversi l'intera storia della rivista, mai come ora, si pone come una questione essenziale. Si incontrano per mettere a confronto le proprie esperienze nella ideazione e nella produzione della rivista e discutere sul suo ruolo storico, Vittorio Gregotti, Tomás Maldonado e Alessandro Mendini. (dal Giornale)
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
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martedì 10 marzo 2009
Risparmio energetico, ecco il metodo Esco
In attesa della presentazione del piano energetico regionale, cresce in Sicilia il dibattito sulle energie alternative e sui metodi di risparmio che da soli valgono quanto alcune centrali. È il caso del convegno «Innoviamo la politica dell'ambiente ed energetica con l'applicazione delle Esco» svoltosi nel weekend a Siracusa, che ha visto alcuni esperti confrontarsi con i numerosi cittadini presenti all'incontro. Segno che i problemi energetici sono assai sentiti e che il piano regionale non potrà essere fatto passare sulla testa della gente, che ha sempre più voglia di capire. Del resto, come evidenziato da Paolo Rizzo, consigliere del consorzio Ies (Intelligent energy Sicily), «valutando tra l'altro anche gli enormi contributi economici statali, se la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile stenta a partire è perché c'è ancora molta ignoranza sull'argomento». Secondo Rizzo «se da un lato occorre pensare a sviluppare dei grossi impianti industriali, dall'altro è vitale soprattutto la generazione distribuita. Ovvero, ognuno deve poter produrre almeno una parte di quello che consuma». In tal senso, sottolinea sempre Rizzo, la metodologia delle Esco (Energy saving companies) «rappresenta un grande contributo in questa direzione». Perché il futuro in tutta Europa vede una quasi autosufficienza di famiglie e condomini, che con la tecnologia a disposizione potrebbero già dotarsi di impianti in grado di fornire una buona percentuale dell'energia necessaria alle quotidiane attività. La Sicilia è ancora abbastanza in ritardo rispetto al resto d'Europa nell'applicazione delle metodiche Esco, ma i margini di miglioramento sono tanti e non mancano volontà e progetti. Anche perché, come ha sottolineato Antonio Pogliese, che del consorzio Ies è presidente, «la stessa crisi economica in atto in tutto in mondo, che è una crisi strutturale del capitalismo così come lo conosciamo, può essere una occasione. A questo punto, infatti, occorre che l'umanità trovi rapidamente solide alternative sistemiche». Quanto alla Sicilia, «è evidente», nota Pogliese, «come sia saltato il mercato interbancario, non tanto per problemi di liquidità, quanto di fiducia». In tale contesto, sarebbe fondamentale diffondere innanzitutto la mentalità del risparmio energetico. Aspetto che si spera il piano regionale tenga in debita considerazione. (Mf Sicilia)
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
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Il grande inganno dell'energia nucleare
Dacia Maraini - Il Corriere della Sera
S i torna al nucleare. Decidendo per le scelte monumentali, contro scelte meno pompose ma più concrete e razionali: il grandioso ponte di Messina anziché le strade, gli acquedotti e le ferrovie che in Sicilia sono mostruosamente in ritardo e in condizioni pietose. Le centrali nucleari che comportano spese immense e mastodontiche costruzioni contro i più modesti ma sicuri investimenti sul solare o sull'eolico.Un argomento poco dibattuto, su cui si sofferma Angelo Baracca nel suo bel libro L'Italia torna al nucleare?è che le centrali producono solo energia elettrica. Ma l'elettricità costituisce un quinto dei consumi totali. Più dell'80% dell'energia che serve per trasporti e agricoltura non è elettrica. Quindi, anche costruendo venti centrali nucleari saremmo sempre costretti a importare petrolio e uranio. Anche la Francia, il paese d'Europa piu nuclearizzato, importa petrolio, ancora piu che l'Italia. Quindi chi dice che costruiamo centrali per renderci indipendenti dalle importazioni di combustibile fossile, mente, o dà fumo negli occhi. L'argomento cardine è che comunque le energie alternative non sarebbero sufficienti. La risposta è che se non si investe non c'è ricavo. La Spagna in un anno ha creato impianti eolici per 3500 megawatt, pari a due centrali nucleari e mezzo. E la Germania a sua volta produce più del 30% della sua energia attraverso il solare.Andiamo ai tempi di costruzione, che sono lunghi e ai costi che sono altissimi. Proprio nel nostro Paese, dove per costruire un pezzo di autostrada ci si mette dieci anni, cosa succederà con le centrali di cui ancora non sappiamo nemmeno dove dovrebbero essere impiantate? Si parla di 15 o 20 anni. Questo significa che quando sarà pronta la prima delle tante annunciate le tecnologie nucleari saranno già obsolete. Inoltre le centrali hanno bisogno di materiale (cemento e acciaio) raffinato e di grande qualità. In un Paese come il nostro in cui si scoprono continuamente imbrogli sul materiale per costruire case e scuole, dove la mano delle organizzazioni criminali si infila con tanta disinvoltura nei lavori pubblici, possiamo stare sicuri? Per non parlare delle scorie che nessuno sa dove seppellire, soprattutto in un Paese ad alto rischio sismico e geologico, ad alta densità di popolazione come il nostro. Ricordando che il plutonio per uso civile ha una durata di contaminazione che dura 24.360 anni.Se si osserva una carta delle centrali nucleari in costruzione si vede che solo la Bulgaria, l'Ucraina, la Finlandia e la Russia sono in procinto di costruirne di nuove. Tutti gli altri paesi, fra cui Germania, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, Svezia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca stanno intelligentemente investendo su energie rinnovabili e pulite.
S i torna al nucleare. Decidendo per le scelte monumentali, contro scelte meno pompose ma più concrete e razionali: il grandioso ponte di Messina anziché le strade, gli acquedotti e le ferrovie che in Sicilia sono mostruosamente in ritardo e in condizioni pietose. Le centrali nucleari che comportano spese immense e mastodontiche costruzioni contro i più modesti ma sicuri investimenti sul solare o sull'eolico.Un argomento poco dibattuto, su cui si sofferma Angelo Baracca nel suo bel libro L'Italia torna al nucleare?è che le centrali producono solo energia elettrica. Ma l'elettricità costituisce un quinto dei consumi totali. Più dell'80% dell'energia che serve per trasporti e agricoltura non è elettrica. Quindi, anche costruendo venti centrali nucleari saremmo sempre costretti a importare petrolio e uranio. Anche la Francia, il paese d'Europa piu nuclearizzato, importa petrolio, ancora piu che l'Italia. Quindi chi dice che costruiamo centrali per renderci indipendenti dalle importazioni di combustibile fossile, mente, o dà fumo negli occhi. L'argomento cardine è che comunque le energie alternative non sarebbero sufficienti. La risposta è che se non si investe non c'è ricavo. La Spagna in un anno ha creato impianti eolici per 3500 megawatt, pari a due centrali nucleari e mezzo. E la Germania a sua volta produce più del 30% della sua energia attraverso il solare.Andiamo ai tempi di costruzione, che sono lunghi e ai costi che sono altissimi. Proprio nel nostro Paese, dove per costruire un pezzo di autostrada ci si mette dieci anni, cosa succederà con le centrali di cui ancora non sappiamo nemmeno dove dovrebbero essere impiantate? Si parla di 15 o 20 anni. Questo significa che quando sarà pronta la prima delle tante annunciate le tecnologie nucleari saranno già obsolete. Inoltre le centrali hanno bisogno di materiale (cemento e acciaio) raffinato e di grande qualità. In un Paese come il nostro in cui si scoprono continuamente imbrogli sul materiale per costruire case e scuole, dove la mano delle organizzazioni criminali si infila con tanta disinvoltura nei lavori pubblici, possiamo stare sicuri? Per non parlare delle scorie che nessuno sa dove seppellire, soprattutto in un Paese ad alto rischio sismico e geologico, ad alta densità di popolazione come il nostro. Ricordando che il plutonio per uso civile ha una durata di contaminazione che dura 24.360 anni.Se si osserva una carta delle centrali nucleari in costruzione si vede che solo la Bulgaria, l'Ucraina, la Finlandia e la Russia sono in procinto di costruirne di nuove. Tutti gli altri paesi, fra cui Germania, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera, Svezia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca stanno intelligentemente investendo su energie rinnovabili e pulite.
lunedì 9 marzo 2009
Ance: «Spingere sul risparmio energetico»
La prima reazione dei costruttori alle misure di deregulation urbanistica allo studio del Governo è positiva e mette in conto «importanti effetti sull'occupazione», per quanto non ancora quantificabili. «Noto anzitutto con piacere –dice il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti – che il Governo ha abbandonato la posizione secondo cui le cose si aggiusteranno da sole e mette le misure per l'edilizia al primo posto tra i provvedimenti che possono ridurre l'impatto della crisi». Bene lo stanziamento di 10,8 miliardi per il piano delle infrastrutture, anche se l'Ance resta in attesa di un piano delle piccole opere immediatamente cantierabile. «Ne scorgo una prima traccia con il piano dell'edilizia scolastica, ma bisogna lavorarci ancora». Bene anche l'approvazione del piano casa «per permettere ai Comuni di procedere con i piani operativi».A proposito delle misure a sorpresa sulla deregulation, i costruttori vogliono vedere meglio cosa ci sia dentro, ma dalle parole di Berlusconi colgono subito tre segnali positivi per il settore. «Il primo – dice Buzzetti – è la premialità, anche in termini di cubature aggiuntive, per chi passa a soluzioni abitative puntando sul risparmio energetico; il secondo è la previsione della drastica riduzione dei tempi per il rilascio della concessione edilizia grazie alle semplificazioni urbanistiche che verrebbero introdotte; il terzo è il rilancio della demolizione e ricostruzione, anch'essa incentivata, che può decollare entro qualche mese e produrre effetti interessanti in termini di investimenti nel medio periodo».Dalle parole di Buzzetti è chiaro che l'Ance prende del piano del Governo soprattutto ciò che si sovrappone con le proposte che la stessa organizzazione lancia da mesi e, con più insistenza, negli ultimi tempi: gli incentivi al risparmio energetico (per cui l'Ance aveva elaborato un piano di sgravi fiscali) e la forte semplificazione normativa e urbanistica. Maggiore prudenza, invece, sugli aspetti più estremi della proposta Berlusconi. «La totale abolizione della concessione edilizia – dice Buzzetti – mi pare più che altro una provocazione positiva, siamo convinti che tutto sarà reinserito nell'ambito dei principi e delle norme nazionali dell'urbanistica». Su questo, una rassicurazione è arrivata dallo stesso Berlusconi con la precisazione che non si permetteranno abusi edilizi. Nelle bozze diramate si parla di «deroghe al piano regolatore» che vanno evidentemente chiarite.Ma l'Ance non esprime un giudizio netto neanche sul cuore della proposta del Governo, gli incentivi di cubature aggiuntive generalizzati. «Siamo convinti che bisogna darne a chi sposa oggi un'edilizia a forte risparmio energetico: non dobbiamo perdere l'occasione di agganciarci a questa innovazione, positiva sul piano tecnologico e su quello ambientale. Sul premio di cubatura generalizzato, la prima impressione è positiva, per le ragioni che ho detto, ma dobbiamo leggere meglio le carte». (dal Sole 24 Ore)
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Difesa dell'ambiente e risparmio energetico, incontro a Siracusa
La Sicilia ancora in prima linea nel dibattito sul risparmio energetico e la difesa dell'ambiente. Si tiene infatti oggi (sabato 7) a Siracusa, a Palazzo Vermexio, con inizio alle 09, il convegno “Innoviamo la politica dell'ambiente ed energetica con l'applicazione delle Esco”. A ragionare di Energy service companies saranno Antonio Pogliese, presidente del consorzio Ies (Intelligent energy Sicily), Paolo Rizzo, consigliere Ies, Rosario Lanzafame, professore ordinario di sistemi per l'energia e l'ambiente, Michele Sabatino, direttore dell'Apea di Enna, e Francesca Scatà, consulente Ies. A coadiuvare i relatori vi saranno il sindaco di Siracusa, Roberto Visentin, il presidente della Provincia, Nicola Bono, il vicepresidente della Regione siciliana, Titti Bufardeci, l'assessore regionale al territorio e ambiente, Giuseppe Sorbello, e quello all'industria, Pippo Gianni. Momento di incontro fra le istanze ecologiste e la ricerca sui consumi intelligenti, le Esco rappresentano al momento in Europa il massimo tentativo di razionalizzazione delle sempre meno ricche risorse disponibili sulla Terra. E proprio all'esperienza europea, dove le Esco si diffondono a macchia d'olio, specie nel Nord del continente, deve guardare la Sicilia, che ha nella sua posizione geografica e nel conseguente irraggiamento solare una inesauribile fonte energetica di molto più affidabile del petrolio mediorientale. (da Mff)
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
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venerdì 6 marzo 2009
La casa efficiente
Arredo di qualità, design, efficienza energetica.Questi i cardini di Casambiente, mostra mercato dell'abitare consapevole che apre i battenti oggi a Villa Castelbarco di Vaprio d'Adda (orario 18-24, sab. ore 10-24, domenica 10-20, ingr.euro 7,50, www.villacastelbarco.com). Settanta gli espositori interpretano il concetto di vita contemporanea. Tra gli eventi collaterali la mostra itinerante «La casa ecologica», esempio di dimora alimentata con fonti alternative.
"Più efficienti contro la crisi"
Migliorare l´efficienza energetica è conveniente per le imprese, può creare occupazione e si possono intravedere i primi risultati economici già dopo 18 mesi. Ma questa opportunità rischia di essere vanificata dalla mancanza della giusta cultura e di coraggio da parte di imprese e istituzioni pubbliche. E´ emerso dal convegno «Efficienza Energetica, benefici per le imprese, un impegno per l´ambiente», ultima tappa di un road show nazionale organizzato da Confindustria. Sono intervenuti tra gli altri, il vicepresidente degli industriali genovesi e amministratore delegato di Ansaldo Energia, Giuseppe Zampini, ed il vicepresidente di Confindustria nazionale, Antonio Costato. «Mi occupo di energia dal 1989 - spiega Zampini - già allora eravamo pronti ma non c´era la giusta cultura per provarci. E dispiace constatare che oggi siamo allo stesso punto: non mancano le tecnologie, manca la consapevolezza. La crisi sta avendo almeno un risultato positivo: le imprese stanno ripensando a questi temi, sono obbligate a farlo se vogliono superarla. Ansaldo lavora per diventare un soggetto unico per gestire sistemi energetici complessi e integrati». (Da Repubblica)
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
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giovedì 5 marzo 2009
Risparmio energetico, dal Veneto 25 milioni alle imprese
Un fondo di rotazione da 25 milioni di euro per riqualificare le strutture turistiche. L'iniziativa è della regione Veneto: il provvedimento è stato approvato dalla giunta, per passare ora all'esame della competente commissione consiliare prima della definitiva approvazione. Il fondo sarà istituto presso la finanziaria regionale Veneto sviluppo. «È una dote considerevole», ha sottolineato il vicepresidente della regione e assessore al turismo, Franco Manzato, «che continuerà a rinnovarsi con il rientro dei mutui già accordati e che presumibilmente permetterà di attivare iniziative imprenditoriali per circa 100 milioni di euro. Abbiamo voluto dare un significato particolare all'intervento, sia per quanto riguarda i soggetti beneficiari, sia per le innovazioni circa la tipologia delle iniziative». Nella proposta di regolamento di attuazione, particolare attenzione viene riservata ai giovani e alle imprese di montagna, oltre alle aggregazioni consortili. Si vuole inoltre sostenere i servizi, il risparmio energetico, la tutela ambientale, la qualificazione infrastrutturale: «Fattori di una nuova rotta del sistema, che punta a un turismo di qualità interessato a un'ospitalità di alto valore qualitativo». Tenuto conto dell'attuale situazione economico-finanziaria, la durata dei mutui passerà da cinque a dieci anni, con un ulteriore alleggerimento delle rate, a tassi di riferimento più convenienti. Le strutture ammesse al finanziamento sono alberghi, motel, villaggi-albergo, residenze turistico-alberghiere, campeggi, villaggi turistici, stabilimenti balneari classificati da tre stelle in su o che riescano a ottenerle grazie alla sovvenzione regionale. Tra gli interventi ammessi, la realizzazione di piscine o centri wellness, l'acquisto di piattaforme informatiche collegate all'attività turistica, le certificazioni ambientali e l'ecosostenibilità, l'installazione di infrastrutture per la sicurezza, la prevenzione o l'igiene, gli interventi per la realizzazione di campi da golf o da tennis, la creazione di sale congressi. La compartecipazione del fondo ai finanziamenti agevolati non potrà superare il 20% dei costi di investimento ammissibili per le piccole imprese, e il 10% per le medie imprese.
Risparmio energetico, lampioni comandati con sms
L’ illuminazione pubblica? L’accendo io, ma solo e quando mi serve, e per il tempo che mi serve. Mentre l’Italia non intende restare al palo nella corsa al risparmio energetico e alla riduzione dell’inquinamento luminoso (è di questi giorni la notizia che la Regione Liguria sta lavorando ad una norma che imporrà tra l’altro di spegnere tutte le insegne dopo la mezzanotte e di abbassare del 30 per cento l’intensità del fascio di luce irradiato dalle lampade stradali tra la mezzanotte e le cinque del mattino), parte dalla Germania settentrionale un processo in grado di rivoluzionare i sistemi di illuminazione. Soprattutto nei piccoli centri e nelle aree urbane a bassa densità abitativa, là dove l’uomo potrà comandare direttamente i fanali attorno a casa sua sottraendone il governo ad un apparato centralizzato.Non si tratta di tornare alla ottocentesca illuminazione a gas. Allora era la mano di un addetto che ogni sera provvedeva all’accensione dei singoli lampioni e il mattino successivo li spegneva, ma oggi entrano in gioco l’elettronica e la telefonia mobile, con risultati davvero incoraggianti, tanto che già altri Paesi dell’Unione guardano con interesse alla pionieristica iniziativa tedesca. Di essa presto si occuperanno anche le autorità di Bruxelles.Il borgomastro di Lemgo, cittadina del Land Nord Reno-Westfalia al centro del triangolo Hannover-Paderborn-Osnabrueck, 40mila abitanti, era scettico quando il signor Dieter Grote gli chiese udienza per proporgli il progetto che aveva elaborato: un sistema di accensione dell’illuminazione stradale pilotato dall’invio di un sms da cellulare. Herr Grote insistette e alla fine la municipalità decise di provare.Il test effettuato per circa un anno ha avuto un effetto immediato sulle finanze locali, sgravate di 70mila euro di costi di energia elettrica. E la luce? La luce in strada c’è, con un sms (50 centesimi di costo) o una telefonata il cittadino indica il percorso desiderato, lungo il quale si attiveranno i lampioni per una quindicina di minuti, tempo più che sufficiente per il viaggio. Provvede a tutto il computer destinatario dell’sms, il cervello del servizio offerto da un’azienda specializzata che si chiama Dial4Light, 'componi il numero per accendere la luce'. Soddisfatto il Comune e felici molti cittadini che pagheranno meno tasse locali, mentre progetti-fotocopia vengono esaminati nelle città di Schwelemtrup-Doerntrup e di Rahden.Non si nascondo comunque i problemi: il costo a carico dei singoli, la difficoltà per gli anziani, il rischio che qualcuno circoli al buio per non pagare, o che si esca meno la sera per risparmiare, riducendo il giro d’affari dei ristoranti e dei bar... L’illuminazione pubblica su misura e su richiesta può rappresentare comunque una delle nuove frontiere per la città nella quale l’attenzione al risparmio energetico, esigenza primaria in tempi di crisi economica, si coniuga alla necessità di ridurre l’inquinamento luminoso, problema portato all’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità politiche in questo 2009 dichiarato Anno internazionale dell’astronomia. Senza però compromettere la sicurezza di chi la città percorre anche di notte. (Da Avvenire)
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
Un interessante progetto italiano di risparmio ed efficienza energetica è la Campagna di Efficienza Energetica 30PERCENTO, lanciata dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia.
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mercoledì 4 marzo 2009
Confedilizia, sul risparmio servono obblighi chiari
Il risparmio energetico si ottiene nella chiarezza degli adempimenti richiesti ai cittadini e nella essenzialità degli obblighi imposti, soprattutto non considerando il risparmio energetico come fonte di introiti per le mille categorie interessate. Questa la riflessione diffusa dalla Confedilizia nella giornata dedicata al risparmio energetico lanciata a livello nazionale dal programma radiofonico Caterpillar. Per incentivare i proprietari di casa a ridurre il consumo di energia dei propri immobili è necessario poi - ha aggiunto la Confedilizia - proseguire nell'opera di incentivazione, soprattutto fiscale, dei costosi interventi all'uopo necessari. Se però a questa azione di stimolo si contrappone una legislazione che unisce la previsione di obblighi spesse volte inutili e cartacei con una confusione normativa che vede ogni regione muoversi a suo modo e in qualche caso anche contrapporsi al legislatore nazionale, il risultato è quello di scoraggiare i cittadini dall'intraprendere quelle azioni che produrrebbero benefici sia all'ambiente sia alle proprie stesse finanze. (da Italia Oggi)
Il risparmio acceso da una lampadina
IL RISPARMIO dell'energia passa anche attraverso una lampadina. Forte di questo principio, A2A, nata dalla fusione di Aem e Asm Brescia, ha promosso un'iniziativa che porterà nelle case degli italiani un milione e settecentomila lampadine a basso consumo e 2 milioni di riduttori di flusso da applicare ai rubinetti, per non sprecare l'acqua. Questo tipo di lampadina consuma un quinto della corrente di una luce tradizionale e dura 10 volte di più. A2A ha oltre 2 milioni di clienti e negli ultimi 3 anni ha distribuito gratis un milione e mezzo di lampade di classe A e centomila set per ridurre i consumi di docce e rubinetti che, in cinque anni, produrranno un risparmio di energia primaria pari a 112 mila tonnellate di petrolio equivalenti. Non solo, è stato calcolato che, con la nuova campagna, l'installazione del milione e 7 mila lampadine porterà, in 10 anni, a un risparmio di 16 milioni di chilowattora. Cioò significa che, in casa, in un anno, il recupero sarebbe di 10 euro per ogni punto luce in casa. IN CITTÀ, la distribuzione gratuita degli ecokit: 3 lampadine a risparmio energetico e 4 riduttori di flusso, è stata programmata dal prossimo maggio a dicembre, alla Casa dell'Energia in piazza Po 3, dal lunedì al venerdì, dalle 14.30 alle 16.30. A questa iniziativa se ne aggiunge un'altra. Da domani al 18, nei supermercati Esselunga, saranno vendute lapadine Philips a risparmio energetico al prezzo di 50 centesimi, invece che a 4 euro, costo corrente. Nell'operazione saranno coinvolti tutti gli oltre 130 punti della rete nazionale Esselunga. «In questo modo si vogliono rendere disponibili supporti tecnologici che permettono di risparmiare, oltre che abituare a usare gli stessi supporti negli ambiti territoriali serviti» sottolinea Paolo Rossetti, direttore operativo di A2A. LA PHILIPS produce la lampada a basso consumo dal 1980 e nel 2006 ha promosso una campagna rivolta ai governi perché eliminino la lampadina a incandescenza, la tradizionale. La prima permette un risparmio energetico pari all'80%. Esselunga non è nuova a iniziative sul fronte del risparmio dell'energia e dal 2005 realizza attività promozionali sostenute da Legambiente. Da quattro anni, ha aumentato la diffusione delle lampade a basso consumo e il numero degli articoli è cresciuto del 30%. Queste lampadine sono vendute facilmente solo se scontate. Il loro prezzo è infatti ancora molto alto. (da Il Giorno)
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