mercoledì 28 gennaio 2009

Fotovoltaico apripista nella corsa alle fonti pulite

Dal Sole 24 Ore

I numeri sono ancora esigui. Ma nel campo delle energie rinnovabili è in atto nel Lazio una timida inversione di tendenza, che riguarda soprattutto il solare fotovoltaico. La potenza installata degli impianti in esercizio in questo settore, infatti, è in rapido aumento. Dai 3,4 Megawatt (MW) di marzo 2008 si è passati ai 15,2 di gennaio 2009 (dati Gestore servizi elettrici), con una crescita del 346% in dieci mesi. E oltre 1.500 impianti, situati per il 60% in provincia di Roma. Cifre che collocano il Lazio all'ottavo posto in Italia, con una quota del 5,4% del totale nazionale di capacità produttiva. «Il Lazio –spiega Joel Zunato,responsabile per il fotovoltaico dell'Associazione produttori energia da fonti rinnovabili (Aper) – ha approvato lo scorso anno un'importante delibera che ribadisce e specifica quanto previsto a livello nazionale sull'iter autorizzativo per la costruzione degli impianti fotovoltaici. E questo sta semplificando la vita dei produttori, il cui problema principale è la difficoltà di farsi strada nella giungla normativa e burocratica».Sul fronte eolico gli impianti laziali sono solo due, in provincia di Frosinone (a Viticuso e Vallerotonda), con una potenza di appena 9 MW a fine 2008 (rispetto ai 3.736 MW a livello nazionale). Eppure qualcosa sembra muoversi. «Circa 60 dei 140 MW recentemente autorizzati per le energie rinnovabili riguardano proprio l'eolico - dice l'assessore regionale all'ambiente Filiberto Zaratti - e sul piatto, sempre per l'eolico, ci sono progetti da oltre 200 MW in istruttoria. Inoltre, stiamo lavorando alle linee guida regionali per disciplinare meglio la materia ». Che qualcosa stia cambiando lo testimoniano anche i produttori. «Il Lazio, malgrado le ottime potenzialità, sconta un ritardo storico dovuto al fatto che la Regione ha cominciato a credere nell'eolico non più di un anno e mezzo fa– dice Simone Togni,segretario generale dell'Associazione nazionale di energia del vento (Anev) -. Oggi si nota una sensibilità diversa. E non è un caso se i progetti presentati sono in crescita. Certo, urge in generale un'accelerazione dell'iter autorizzativo. Dovrebbe durare 6 mesi e invece la media in Italia è di 4 anni».Gli obiettivi della Regione sulle rinnovabili sono ambiziosi. Il piano energetico di cui sta per dotarsi (è stato approvato dalla commissione ambiente della Pisana) prevede 2.500 MW di potenza installata entro il 2020 (contro i circa 500 MW registrati a fine 2007, ascrivibili per l'80% al settore idroelettrico). Di questi, la quota più elevata riguarda proprio l'eolico (850 MW) e il fotovoltaico (770 MW).Non a caso l'assessorato all'ambiente ha già creato un fondo di rotazione di 7,5 milioni (esaurito in pochi giorni lo scorso novembre, sarà rifinanziato a breve) per consentire a privati e Pmi di abbattere i costi di realizzazione di piccoli impianti fotovoltaici. Finora la Regione ha impegnato circa 60 milioni per le rinnovabili e il risparmio energetico (ad essi vanno aggiunti 118 milioni di finanziamenti Por europei 2007/2013), utilizzati, tra l'altro, per i poli di ricerca sul solare organico, l'idrogeno e la mobilità sostenibile ( 16,5 milioni totali); e per dotare di impianti fotovoltaici 77 scuole del Lazio (10 milioni). Un fronte, quello dei pannelli fotovoltaici nelle scuole, sul quale si è mossa anche la Provincia di Roma, con 3 milioni di investimento per 30 istituti. Mentre il Comune di Roma sta lavorando a un piano «Roma città solare». «Tra gli obiettivi –anticipa Livio De Santoli, ordinario di impianti tecnici alla Sapienza e membro della commissione per l'energia istituita da Alemanno –c'è quello di assicurare attraverso pannelli fotovoltaici il 20% del fabbisogno di energia elettrica per l'illuminazione pubblica della capitale, con un investimento di 100-120 milioni».

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