venerdì 26 settembre 2008

“Risparmio energetico, l’esempio spagnolo”

Per ridurre i consumi il governo di Madrid abbassa i limiti di velocità e spegne le luci, spiega in un articolo L'Avanti

Il governo socialista spagnolo ha lanciato un progetto ambizioso mirato a ridurre considerevolmente i consumi energetici del Paese. Tra i cambiamenti più importanti per i cittadini vi è l’obbligo di non superare il limite massimo di velocità fissato a 80 km/h sulle strade extraurbane a due corsie. Miguel Sebastián, il ministro dell’Industria, si è espresso affermando: “Ogni volta che alziamo il piede dall’acceleratore, diamo un contributo positivo al Pil e all’occupazione del Paese”. La Spagna deve senza dubbio far fronte a una condizione che la vede svantaggiata rispetto alle altre nazioni europee. È infatti dipendente per l’84% da combustibili fossili e nello scorso anno ha speso diciassette miliardi di euro per importare il petrolio di cui necessita. L’attuale congiuntura economica mondiale rappresenta un chiaro segnale di profondi cambiamenti nel prossimo futuro e la Spagna, come del resto tutte le nazioni, deve intraprendere un cammino di riconversione non solo tecnologica, ma anche comportamentale. Lo “strumento” essenziale per cogliere i benefici di iniziative a carattere sociale è la piena comprensione, da parte della collettività, delle ragioni per cui è indispensabile modificare le proprie abitudini. La sensibilizzazione attraverso forme efficaci e facilmente fruibili di informazione e istruzione è insomma fondamentale per suscitare dei cambiamenti nei comportamenti quotidiani di un’intera società. Alcuni giorni fa il ministro spagnolo, Sebastián, ha citato una famosa frase di J. F. Kennedy, “non chiedete cosa può fare per voi il vostro Paese, ma ciò che potete fare voi per il vostro Paese”, richiamando a gran voce i suoi connazionali verso uno stile di vita più consapevole dell’ormai costosa offerta energetica. Tra le misure che l’intera penisola iberica dovrà adottare vi sono le limitazioni sulle temperature dei condizionatori (26ºC minimo in estate) e dei riscaldamenti (21ºC massimo in inverno, fatta eccezione per gli ospedali che potranno regolarsi diversamente), l’illuminazione pubblica sarà ridotta del 50%, le linee aeree commerciali potranno percorrere le rotte militari riducendo in tal modo i percorsi di circa il 20%, i mezzi del governo utilizzeranno biocarburanti per il 20%, i servizi di metropolitana resteranno attivi più a lungo nelle serate dei week-end e l’amministrazione pubblica si impegnerà in un progetto pilota volto alla produzione di circa un milione di vetture elettriche oppure ibride.
È importante ricordare che questi provvedimenti giungono a seguito dei pesanti danni economici causati dalla crescita incontenibile del prezzo del petrolio: l’inflazione in Spagna è aumentata del 5.1% su base annua (il dato si riferisce al mese di giugno di quest’anno) e il deficit commerciale è giunto a 42.8 miliardi di euro, ben 13% in più rispetto all’anno precedente.

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