lunedì 15 settembre 2008

Energia, il business del risparmio

Repubblica: fonti rinnovabili, meno consumi, così si salvano anche i bilanci

È considerato il teorico del "capitalismo naturale". In realtà Amory Lovins, fondatore e presidente del Rocky Mountain Institute, ha gestito progetti sull´efficienza energetica, le energie rinnovabili, l´edilizia per un valore di ben 30 miliardi di dollari. Emblematico il contratto con Wal Mart, numero uno mondiale della grande distribuzione che ha fruttato 350 milioni di dollari annui di risparmio imponendo ai produttori di camion di fornire mezzi che consumavano meno. «In questo modo, visto che Wal Mart è uno dei maggiori acquirenti di autotreni sul mercato Usa», spiega Lovins (oggi a Milano per un convegno a cura del Kyoto Club), «abbiamo imposto un nuovo standard al mercato che ha preteso camion in grado di consumare un terzo in meno di prima».La tesi di Lovins è semplice: difendendo l´ambiente riducendo (o addirittura annullando) le emissione di CO2 si possono guadagnare un mucchio di soldi. Lo sanno bene alla Stmicroelectronics, uno dei clienti di Lovins, che durante la gestione Pistorio fra il ‘94 e il 2006 ha ridotto di oltre il 5% annuo i consumi energetici a parità di produzione. «Se nel 2006 avessimo avuto la stessa efficienza energetica del ‘94», precisa lo stesso Pistorio, «i nostri costi sarebbero stati superiori di 200 milioni di dollari». E allora?Secondo Lovins bisogna «ripensare completamente il modo di progettare». E abbandonare la super specializzazione per adottare lo spirito «di un bravo ingegnere dell´età vittoriana». Poi aggiunge: «In realtà non solo l´ecologia è gratis. Ma consente forti guadagni. È grazie a questi principi, spiega ancora il fondatore del Rocky Mountain Institute che un´azienda americana produttrice di chip («non sono autorizzato a farne il nome») ha costruito una nuova fabbrica eliminando totalmente i sistemi di condizionamento e riscaldamento. Risultato: «E´ stato dimezzato il costo del capitale. Senza contare l´abbattimento dei costi energetici di gestione».Fra le sfide in cui è impegnato Lovins c´è quella per la riduzione dei consumi delle auto. «Utilizzando la fibra di carbonio a basso costo prodotta dalla Fiberforge di cui sono direttore», spiega, «abbiamo fabbricato un prototipo ibrido che pesa 857 chili e fa 100 chilometri con 3,56 litri. Ora la Toyota ha presentato una concept car che pesa solo 420 chili consumando meno». Secondo Lovins in tempi abbastanza brevi una o più produttori di auto avranno fabbriche super competitive in cui verranno prodotte auto molto leggere a bassissimo consumo. «A quel punto», dice, «sarà un guaio per chi sarà rimasto fuori da quel business.Riguardo all´Italia Lovins è abbastanza ottimista. I casi di efficienza energetica che saranno citati oggi da Gianni Silvestrini direttore scientifico del Kyoto Club, non mancano. «In Italia», conclude il direttore del Rocky Mountain Institute, «potreste fare molto nel settore dell´auto. Avete aziende nella formula uno che conoscono bene la fibra di carbonio. E avete imprese capaci di produrre questo stesso composto. Inoltre i vostri imprenditori sono molto flessibili...».

0 commenti: