martedì 30 settembre 2008

Corsa a investire sullo stoccaggio della CO2

Da Affari & Finanza

L'Eni di Paolo Scaroni, l'Enel di Fulvio Conti, General Electric, Technimont: non manca nessuno degli operatori del settore al Wec, World Energy Council, che si terrà il 3 ottobre a Roma, presso la nuova Fiera. Tra i temi caldi, la Ccs, carbon capture and storage, cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica, una delle tecnologie più promettenti per la riduzione delle emissioni di gas serra. Un sistema dedicato agli impianti industriali coal based, ossia alimentati da fonti energetiche fossili. Il Ccs può ridurre le emissioni di gas serra di questi impianti fino all’8085% e, secondo gli scenari elaborati dalla Iaea, agenzia internazionale dell’energia, questa tecnologia darà un contributo negli obiettivi complessivi di riduzione delle emissioni stimato tra il 20 e il 28%.La Commissione Europea, con il terzo pacchetto sull’energia, ha deciso di incentivare lo sviluppo delle tecnologie Ccs, finanziando la costruzione e la messa in funzione, entro il 2015, di 12 impianti di dimostrazione delle tecnologie sostenibili dei combustibili fossili per la produzione commerciale di elettricità e lo Strategic Energy Technology Plan di Bruxelles segnala questa tecnologia come quella su cui concentrare sforzi e risorse economiche. La grande corsa a questo nuovo mercato è già cominciata e anche i gruppi italiani come Eni, Enel, Technimont, stanno investendo in questo settore che promette una rapida crescita. Si tratta infatti di mettere a punto impianti sempre più perfezionati e, soprattutto, sicuri. Da parte di alcune organizzazioni ecologiste, infatti, si sono levate accese contestazioni che riguardano proprio i rischi connessi. Come funzionano questi sistemi: consentono di catturare o "separare" la CO2 contenuta nelle fonti fossili, carbone o gas naturale ad esempio, per poi comprimerla e trasportarla tramite pipeline o serbatoi in depositi geologici sotterranei.

0 commenti: