In 14 Comuni bonus volumetrici per le coperture ecologiche, racconta il Sole 24 Ore
Rivestire le coperture degli edifici con manti erbosi, trasformandoli in tetti verdi o giardini pensili.L'Italia –sebbene in ritardo rispetto agli altri Paesi europei – sta lentamente virando verso il cosiddetto verde pensile: sono almeno 14 i Comuni i cui regolamenti edilizi incentivano l'uso del verde pensile. E il quadro è ancora provvisorio. «Stiamo aggiornando il database per arrivare a una mappa completa», sottolinea Paolo Abram, vicepresidente dell'Associazione italiana verde pensile ( Aivep), che ha dato vita al primo Osservatorio nazionale.Bolzano all'avanguardia Il Centro-Nord è in testa alla classifica delle iniziative. Bolzano può essere considerata la capitale italiana del verde pensile: è stata la prima città a favorire l'uso delle eco-coperture attraverso l'adozione, nel proprio regolamento edilizio, dell'indice Rie (Riduzione impatto edilizio),che dal 2004 impone l'uso di soluzioni in grado di favorire la permeabilità dei suoli per ottenere il permesso di costruire. «L'indice Rie – spiega Abram – ha comportato un aumento massiccio delle superfici a verde poiché rispondono perfettamente all'obiettivo».Nella città altoatesina sono 60mila i metri quadrati di tetti verdi all'attivo (150 su 300 i lotti per il momento esaminati).Centro Nord In Trentino Alto Adige si è attivato anche Rovereto (Tn), ma è l'Emilia Romagna la regione che conta più presenze tra i Comuni: Reggio Emilia, Rimini e Faenza (Ravenna) hanno inserito il verde pensile fra le soluzioni che consentono, nei primi due casi, di accedere a incentivi volumetrici ed economici destinati all'edilizia ecosostenibile e, nel caso di Faenza, di utilizzarlo nell'ambito della cosiddetta fascia di tutela a verde e nei nuovi edifici industriali.I capoluoghi Fra i capoluoghi di Regione si sono mossi Milano, Torino e Venezia. Nel 2006 la Giunta del capoluogo lombardo ha inserito la voce «verde pensile» fra gli aggiornamenti al Regolamento edilizio spingendone l'uso, laddove possibile, su tutte le coperture piane. A Torino dal 2005, nell'ambito di interventi edilizi che comportino variazioni volumetriche nei quali non sia possibile destinare a verde il 20% dei terreni, è obbligatorio adottare facciate o coperture verdi. E a Venezia le coperture green sono fra i requisiti che danno diritto alla riduzione degli oneri di urbanizzazione.Le altre iniziative vedono in campo Comuni di minori dimensione. Nel Piano di governo del territorio (Pgt) di Monza sono previsti incentivi edificatori per gli interventi che migliorano il contesto urbano tra cui le coperture a verde. Bereguardo (Pavia) impone negli edifici con copertura piana la realizzazione di coperture a verde. Il regolamento del Comune di Sacile (Pordenone) ammette, nel caso di parcheggi interrati, l'ampliamento del perimetro oltre quello dell'edificio se si realizza un sovrastante giardino pensile.Selargius (Cagliari) e Manfredonia ( Foggia) sono i due Comuni in rappresentanza del Sud. L'amministrazione sarda ha stabilito riduzioni fiscali o degli oneri concessori per chi realizza coperture con tetti verdi. Nella cittadina pugliese i giardini pensili sono invece scomputati dal calcolo delle pavimentazioni obbligatoriamente destinate ad aree verdi.
A livello famigliare, un progetto di risparmio ed efficienza energetica è stato lanciato dall’Eni di Paolo Scaroni più di un anno fa con l’obiettivo di permettere un risparmio del 30% sull’attuale bolletta energetica di ogni famiglia
lunedì 29 settembre 2008
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