mercoledì 26 novembre 2008

Il riscaldamento non divide le spese

da "Il Sole 24 Ore"
Le spese comuni per la sostituzione dell'impianto di riscaldamento centralizzato, con impianti di riscaldamento autonomo a risparmio energetico installati in ogni appartamento, devono essere sostenute da tutti i condomini, anche da chi non installa le nuove caldaie.Lo stabilisce la Corte di cassazione (sentenza 27822) condannando i condomini di una palazzina di Bari a pagare il costo della nuova canna fumaria. In precedenza, invece, la Corte d'appello aveva dato ragione a due condomini, che non volevano contribuire alle spese poichè non si erano dotati di impianto autonomo a gas, ma continuavano a rimanere agganciati a quello centralizzato a gasolio. Dando ragione al condominio – che chiedeva di dividere le spese tra tutti i residenti – la Corte rileva che in base alla legge del 1991 (modificata dal decreto legislativo 311/2006) sul risparmio energetico «è consentito alla maggioranza dei condomini, escludendo la necessità dell'unanimità, di decidere la dismissione dell'impiantodi riscaldamento centralizzato e la sostituzione con impianti autonomi». «Ne consegue che – aggiunge la Cassazione – non è più consentito alla minoranza dissidente di mantenere in esercizio il dismesso impianto, risolvendosi una tale eventualità in un dispendio maggiore di energia e non in quel risparmio perseguito dalla legge». Pertanto «è evidente che sia obbligatorio per tutti i condomini partecipare alla spese per l'installazione della nuova canna fumaria, costituente bene comune perchè obbligatoriamente prevista per l'esercizio dei singoli impianti autonomi di riscaldamento».

vedi anche "Energia responsabile", intervista a Paolo Scaroni amministratore delegato dell'Eni

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