La proposta di direttiva europea sull'efficienza energetica, su cui i 27 stati membri stentano a trovare un accordo, ha ricevuto ieri il parere favorevole della Commissione Industria del Senato, che ha approvato il testo apportando però alcune osservazioni e ponendo determinate condizioni.
La controversa direttiva riguarda uno dei tre obiettivi europei del 20-20-20, l'efficienza energetica appunto, ed è stata fortemente voluta dal commissario europeo all’Energia Gunther Oettinger. Fino ad oggi, però, gli Stati membri non hanno trovato un accordo e i vincoli per la riduzione delle emissioni del 20% entro il 2020 non sono perciò ancora operativi.
"Con il parere dato dalla Commissione Industria alla direttiva del Parlamento Europeo sull'efficienza energetica – dichiara la senatrice del Pdl Simona Vicari – l'Italia si allinea agli sforzi che nell'Ue si stanno facendo per giungere ad un sistema integrato. Il tutto finalizzato alla riduzione dei consumi di energia del 20 per cento entro il 2020. Su questo punto l'Italia è avanti grazie ad un legislazione puntuale che le ha permesso di porsi come uno dei Paesi
Come dicevamo, però, la Commissione ha posto alcuni vincoli: è stata innanzitutto chiesta maggiore incisività e chiarezza sugli obblighi verso gli Stati membri, tenendo conto delle singole caratteristiche geografiche, economiche e climatiche. E' stato inoltre proposto, spiega sempre la senatrice del Pdl, un sistema di Certificati bianchi a livello comunitario, che preveda un maggiore coinvolgimento delle società di servizi energetici per il miglioramento dell'efficienza degli edifici. E, sempre a proposito di edifici, per quelli pubblici è stata chiesta la costituzione di "un'anagrafe di dati certi e misurabili riguardo ai consumi energetici e alla classe energetica".
Infine, maggiore attenzione anche verso i consumatori, grandi attori di questa rivoluzione energetica: ai venditori di servizi energetici si chiede infatti più trasparenza e tariffe studiate ad hoc in base ai reali consumi del cliente, in modo da andare in contro alle famiglie che, in questo periodo di difficoltà, hanno bisogno di fare scelte di consumo vantaggiose e che le porti ad un reale risparmi
(da Greenbiz)
venerdì 16 dicembre 2011
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