Paolo Scaroni, l'a.d. di Eni |
Il gruppo guidato da Paolo Scaroni lo ha fatto sapere oggi con una nota.
Il risultato è rilevante poiché aumenta il potenziale commerciale a olio del blocco OCTP e ne conferma l’importanza strategica per l’ulteriore sviluppo industriale ed economico del paese.
Sankofa Est 2A, perforato a 8 chilometri dal pozzo di scoperta Sankofa Est X1, ha confermato l’estensione del campo nella parte occidentale della sequenza sabbiosa di età Cenomaniana, incrementando significativamente i volumi di olio in posto. Eni stima il potenziale complessivo della scoperta in circa 450 milioni di barili di olio in posto con risorse recuperabili fino a 150 milioni di barili. I dati acquisiti hanno inoltre confermato la continuità del giacimento tra il pozzo di scoperta e quello di delineazione.
Il pozzo Sankofa Est 2A, perforato in 990 metri d'acqua e a 4.050 metri di profondità complessiva, ha incontrato 23 metri di sabbie mineralizzate a gas e condensati e 76 metri complessivi di sabbie di età cretacica mineralizzate a olio a 30° API.
Eni ha avviato gli studi per un rapido sviluppo commerciale delle importanti riserve a olio finora confermate. Sono inoltre in corso gli studi di ingegneria per lo sviluppo e la commercializzazione delle riserve di gas del blocco, secondo i principi stabiliti nel Memorandum of Understanding recentemente siglato da Eni, Vitol e Ghana National Petroleum Corporation (GNPC) con il Ministero dell'Energia del Ghana, intesa che dedica particolare attenzione al mercato domestico del gas, settore in crescita e rispetto al quale Eni e i partner della joint venture intendono rivestire un ruolo trainante.
Eni stima che le risorse complessive recuperabili nel blocco OCTP inclusive di gas, liquidi associati e olio siano di circa 450 milioni di barili di olio equivalente.
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