In Sardegna il 18% dell'energia proviene da fonti rinnovabili mentre la produzione elettrica nell'isola per l'82% arriva da produzioni termoelettriche. Sono alcuni dei dati emersi nell'ottava edizione della ''Conferenza del Mediterraneo su generazione, trasmissione, distribuzione e conversione dell'energia'', che si è tenuta a Cagliari.
Eolico, biomasse e fotovoltaico - e' stato sottolineato - per un futuro con meno costi economici ed inquinamento ambientale.
Lo staff del Dipartimento energia elettrica ed elettronica, della facolta' di Ingegneria di Cagliari (Diie) ha elaborato un prospetto che evidenzia i dati di consumo e provenienza dell'energia elettrica nell'isola. Sul 18% di rinnovabili la parte del leone e' dell'eolico con l'8%, seguito dalle bioenergie con il 5%, e dalle energie idroelettrica e fotovoltaica entrambe al 3%.
La Conferenza coniuga ricerca scientifica, analisi di mercato e energie rinnovabili. ''Siamo al lavoro anche sulle reti intelligenti, indispensabili per ragionare sull'integrazione delle energie rinnovabili, in un percorso che conduca alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica'' ha spiegato il direttore della scuola di dottorato in Ingegneria industriale, Fabrizio Pilo. Il Dipartimento opera su energie ricavabili da biomasse, eolico e mini eolico, fotovoltaico. Inoltre, i ricercatori cagliaritani - con gli studiosi di Enel, universita' di Padova e 2/a universita' di Napoli - sono impegnati sul progetto Atlantide che, finanziato dal ministero per lo Sviluppo economico, si occupa di reti ''intelligenti'', energia pulita e fonti rinnovabili.
La Conferenza e' coordinata dal Diie, diretto da Giuseppe Mazzarella, e fra i relatori che parleranno nei tre giorni alcuni dei principali esperti in ambito mondiale.
mercoledì 10 ottobre 2012
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