lunedì 29 settembre 2014

In Usa nasce la città dei pannelli solari

Si chiamerà Solar-city e verra' eretta alle porte di Buffalo nello Stato di New York, creando 5.000 posti di lavoro nei prossimi cinque anni, ed una nuova cultura ed applicazione dell'energia pulita. Si tratta della mega-fabbrica di pannelli solari che nasce con l'obiettivo di rendere il costo dell'energia solare inferiore a quello dell'energia tratta dai fossili.

A tagliare simbolicamente il nastro inaugurale del super-impianto e' stato fra gli altri lo stesso governatore di New York Andrew Cuomo: "Sono incredibilmente orgoglioso che il nostro Stato giochi un ruolo cruciale in questo progetto, perche' il futuro di Buffalo e' il futuro di New York e oggi il futuro e' piu' luminoso che mai". "Una delle aziende leader nel mondo dell'energia solare sta venendo a Buffalo - ha aggiunto Cuomo - e cio' creera' il piu' importante avanzamento nella economia locale in una generazione".

SolarCity creera' 1.450 posti di lavoro all'interno della fabbrica, altri 2.000 posti di lavoro nei servizi di supporto ai pannelli, e altre 1.400 opportunita' di occupazione all'esterno dell'impianto. (fonte Ansa)

mercoledì 10 settembre 2014

Procedura di infrazione Ue per il parco eolico nel golfo di Gela

"L'Unione Europea ha aperto una procedura d'infrazione (Ue Pilot) contro il ministero dell'Ambiente italiano per il mancato rispetto della direttiva Habitat, perché si è data autorizzazione alla realizzazione di un parco eolico nel golfo di Gela che impegna e compromette il canale di passaggio dell'avifauna migratoria e dell'avifauna acquatica".
E' quanto scrive in una nota il comitato "No Peos" di Licata che, insieme con quello di Gela e quello di Butera, si batte per impedire, nel mare dei propri comuni, la costruzione dei parchi eolici off-shore. La centrale elettrica in questione, da 136 megawatt, è quella della "Mediterranean Wind Off Shore" che dovrebbe sorgere nel mare tra Gela e Licata, a meno di tre miglia dalla costa, grazie a 48 pali a eliche su un'area di 10 km quadrati. Alla luce della "Ue Pilot", l'azienda ha depositato davanti al Tar del Lazio (dove è stata citata da 6 comuni, associazioni e privati cittadini) una memoria difensiva con cui rinuncia ad iniziare i lavori già autorizzati, a condizione che i ricorrenti non presentino richiesta di sospensiva e a condizione che il tribunale fissi la discussione di merito entro un anno. L'intesa c'è. Tuttavia l'Italia rischia di pagare lo stesso una multa assai pesante. Per Salvatore Licata, responsabile dei "No Peos" licatesi, "sarebbe la beffa finale, perché tutte queste argomentazioni erano state prodotte con evidenza oltre che dal coordinamento dei sindaci e dal comitato 'Difendi Licata' e sono presenti anche nella delibera della Regione Sicilia". "Preoccupano - aggiunge Licata - la leggerezza con la quale il ministero dell'Ambiente ha trattato la documentazione prodotta dai ricorrenti e la solerzia nella concessione della valutazione di impatto ambientale (Via) positiva. E' bene che il ministero dell'Ambiente corregga il tiro per evitare il danno oltre alla beffa". (fonte Ansa)